sabato 6 luglio 2024

il giudice Rosario Livatino, “Beatificato come Martire” da Papa Francesco, sarà il PRIMO “PATRONO” di Tutti i Magistrati Italiani (di Luigi Tosti).

 



E’ quasi fatta: il giudice Rosario Livatino, “Beatificato come Martire” da Papa Francesco, sarà il PRIMO “PATRONO” di Tutti i Magistrati Italiani (e del C.S.M).

Quel che mi accingo a scrivere non l’ho ricavato da papiri trogloditici del Neolitico, ma da notizie tranquillamente pubblicate dalla Stampa e dalle TV italiche. E cioé: su iniziativa della Chiesa e del Procuratore di Avellino Domenico Airoma, nonché dell’On.le Alfredo Mantovano, attuale sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con funzioni di Segretario del medesimo Consiglio, il giudice siciliano Rosario Livatino, proclamato “Beato Martire” dalla Chiesa Cattolica e prossimo “Santo”, è stato “candidato” ad assurgere a “Patrono delle toghe”, cioè di Tutti i Magistrati Italiani. E questo col plauso compiaciuto del Consiglio Superiore della Magistratura della Repubblica Laica Italiana, i cui membri laici e non laici potranno beneficiare da oggi in poi della “Protezione” e dei “miracoli” di questo futuro Santo.

Chi è Rosario Livatino? Livatino è un giudice ucciso il 21.9.1990 in un agguato, mentre percorreva in auto la strada che collega Canicattì ad Agrigento, presso il cui Tribunale lavorava. Gli assassini, dopo aver speronato la sua auto, esplosero numerosi colpi di arma da fuoco senza colpirlo: Livatino allora fuggì dall’auto a piedi ma fu inseguito nei campi e poi freddato a colpi di pistola.

Perché Rosario Livatino è stato dichiarato “Beato e Martire” dalla Chiesa Cattolica?

La domanda che mi pongo è lecita: perché mai questo giudice, morto a 37 anni dopo essere (giustamente) fuggito davanti ai suoi sicari per “salvarsi la pelle”, è stato dichiarato “Beato” e “Martire” dopo un “processo” (!?!?) di “beatificazione” iniziato nel 2011 e finito il 21 dicembre 2020, cioè quando papa Francesco ha autorizzato la “Congregazione delle cause dei santi” a promulgare il decreto riguardante il “Martirio in odium fidei” del cosiddetto “giudice ragazzino”? Mi chiedo: che cosa c’è di tanto “eroico” e di “sacrificale” nel comportamento di un uomo che, per salvarsi la pelle, fugge (giustamente) davanti a chi lo vuole uccidere, ma non ci riesce e poi soccombe? Posso capire che possa essere “etichettato” come “martire” un Salvo D’Aquisto, che si è volontariamente sacrificato il 23 settembre 1943 per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste, ma una persona che fugge per salvarsi la pelle non compie certamente un gesto eroico o altruistico, ma subisce un assassinio che non voleva subire. E allora, qual è la motivazione? La spiegazione è semplice. Siamo in Italia e, in particolare, nell’Italia del Sud, dove i santi e i miracoli prolificano più dei funghi e dove il misticismo religioso e il desiderio di avere un Santo in casa -o nel paese natio- è radicato da millenni. E’ per questo che è stata intentata la causa per la beatificazione di Rosario Livatino, cioè di un giudice cattolico morto ammazzato. Questa causa ha comportato, NECESSARIAMENTE, la “PROVA” che il defunto giudice avesse fatto almeno un “MIRACOLO” da morto. Ecco allora che viene acquisita la “TESTIMONIANZA” di Elena Valdetara Canale, che si dichiara “miracolata” per intercessione del defunto giudice Rosario Livatino. La Valdetara attesta, davanti al Tribunale dei Santi, di essere inspiegabilmente guarita nel 1996 da un linfoma di Hodgkin, diagnosticatole nel 1993. I raziocinanti a questo punto si chiederebbero: e allora? Quale nesso causale esisterebbe tra questa presunta guarigione e il defunto Dott. Rosario Livatino? E’ stato forse il dott. Rosario Livatino che ha fatto guarire la Valditara oppure, ammesso che vi sia stato questo “SOVRANNATURALE” intervento “taumaturgico”, questa “miracolosa” guarigione non potrebbe essere attribuita, per esempio, a Zeus, Apollo, Bacco, Diana, Afrodite, Giunone, Iside, Osiride, Anubi, Odino, Manitù o a qualcun altro dei miliardi di dei inventati dall’uomo? Ovviamente il Tribunale dei Santi della Romana Chiesa Cattolica ha deciso di NO, perché ha “decretato” che è stato proprio il giudice ragazzino a far guarire la Valditara, e non le cure dei medici o altri dei o altri santi.

Ma non è tutto. La Valditara ha due figlie biologiche, Chiara e Cecilia di 17 e 13 anni, nonché due figli adottivi, Simona, affetta da sindrome di Down e da cardiopatìa congenita, che morirà nel 2001, e Francesco di quattro anni, un bimbo focomelico privo dei quattro arti. E allora sorge spontanea un’altra domanda: ma perché, Signora Valditara, anziché IMPETRARE la sua guarigione dal linfoma di Hodgkin, non ha pregato il defunto giudice Rosario Livatino di far guarire Simona dalla sindrome di Down e dalla cardiopatìa congenita, evitandole così la morte, nonché di far rispuntare tutti e 4 gli arti al povero Francesco?

Risposta cattolica: misteri della FEDE.

Per fortuna, però, da oggi in poi TUTTI i Magistrati Italiani e i Membri del CSM saranno “protetti” e “ILLUMINATI” dal Beato Rosario Livatino, il primo magistrato “beato” nella storia della Chiesa cattolica. Ovviamente il nostro Beato farà un ulteriore “miracolo”, magari guarendo un islamico talebano in Afganistan, e a quel punto avanzerà in carriera, maturando il titolo di “Santo”.

Due “PERLE” per i lettori.

Prima perla: la camicia portata da Livatino il giorno della morte, rimasta intrisa di sangue, come da consuetudine truculenta cattolica è divenuta una RELIQUIA che è oggetto di venerazione e di richiesta di miracoli e di intercessioni, magari per ottenere il rilascio di una concessione edilizia per costruire in area non edificabile.

Seconda perla: il Ministro Nordio, ex magistrato con tendenze baciapiliste, è intervento al Palazzo di Giustizia di Padova dove è stata allestita la mostra “Sub Tutela Dei”, dedicata al primo magistrato proclamato beato, cioè Rosario Livatino, dichiarando che questi è un «MARTIRE religioso» perché -si badi bene- «noi non ci troviamo di fronte a un magistrato caduto nell’adempimento del dovere, ma davanti a qualcuno che ha fatto qualcosa di più: ha PERDONATO i suoi assassini. Una scelta che solo alcuni sanno fare».

Sorge spontanea un’altra domanda: Egregio Ministro Nordio ed Ecc.mo Tribunale dei Santi, come “cavolazzo” siete venuti a conoscenza che Rosario Livatino ha “PERDONATO” i suoi assassini? Quando le forze dell’ordine sono intervenute sul posto, infatti, il Livatino era già morto da un pezzo e non ha mai detto di aver perdonato i suoi assassini, anche perché è fuggito davanti agli assassini e, dopo essere stato ucciso, non ha avuto modo di parlare. D’altro canto, se aveva il desiderio di “perdonarli” a priori, perché è fuggito, anziché offrire il suo petto agli assassini e dire: “Sparatemi, perché io vi perdono in anticipo”??

Nordio ha anche ricordato come la nostra cultura, impregnata dal pensiero veterotestamentario, sia da sempre tesa a rispondere a questa domanda: «Perché il GIUSTO, cioè l’INNOCENTE, viene punito?». Da questo postulato di FEDE il Ministro Nordio ne ha tratto la conclusione che «nel Nuovo Testamento è scritto che il CREATORE si è IMMOLATO sulla Terra (=Pianeta) per REDIMERE i peccati ALTRUI. Si è messo alla pari del reo che viene punito. L’INGIUSTIZIA è stata RIPARATA dal Creatore del mondo. È questa la visione di Livatino. Ed è questa la differenza tra il servitore dello Stato e il santo».

Sorge spontanea altra domanda: Egregio Ministro Nordio, se Lei pensa realmente che le “INGIUSTIZIE” subite dalle VITTIME ad opera dei delinquenti e dei prepotenti debbano essere PERDONATE -come fatto da San Rosario Livatino- quale cavolazzo di bisogno c’è di fare cause e/o processi nei confronti dei delinquenti e di chi ci arreca torti e ingiustizie? In altre parole: visto che bisogna perdonare chi ci reca ingiustizia o torto -perché così Le insegna la sua morale cattolica (“bisogna immolarsi a sacrificio per redimere i peccati altrui” e “Le INGIUSTIZIE che subiamo in questa vita terrena saranno RIPARATE dal Creatore del mondo”)- per quale cavolazzo di motivo si ostina a mantenere in vita i Tribunali “italiani”? Li elimini tutti perché così, quando saremo derubati, malmenati, oltraggiati, uccisi, truffati etc, potremmo dire ai delinquenti: “Vi perdoniamo, perché tanto c’è il Creatore che ci penserà lui a rimediare alle vostre malefatte, quando arriverà il ….. “GIUDIZIO UNIVERSALE”!!!!!!!!

Da cotanta coerenza del Ministro di Giustizia scaturisce un mio personalissimo suggerimento finale: se avete una causa in corso -o vi passa la malsana idea di proporne una- chiedete l’intercessione di San Rosario Lavatino, di cui vi fornisco i recapiti per l’Italia:

Mail: dio.chiesacattolica.vaticano.livatino@paradiso.sezionebeatiitaliani.it”;

PEC: dio.chiesacattolica.vaticano.livatino@paradisopec.sezionebeatiitalliani.it;

telefono mobile: +++*** 339 4564564546456456 699699699699 3453453435

Curiosità: i santi patroni e protettori ammontano, in Italia, a ben 11.811. Tra di essi spiccano:

Patroni d’Italia: San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena

Esercito Italiano: San Giovanni XIII papa (10 ottobre);

Marina Militare: Santa Barbara vergine e martire (4 dicembre)

Aeronautica Militare: Beata Vergine di Loreto (10 dicembre)

Arma dei Carabinieri: Santa Maria "Virgo Fidelis"

Guardia di Finanza: San Matteo Apostolo

Guardie Forestali: San Giovanni Gualberto;

Patroni Regioni: ogni Regione ha il suo patrono (ad es., la “rossa” Emilia Romagna ha come patrono Sant'Apollinare)

Patroni Province: sono 110

Patroni Comuni: sono 7.904

lunedì 24 giugno 2024

Le indennità dei testimoni (di Luigi Tosti)

 


Le indennità dei testimoni

Le INDENNITÀ di VIAGGIO e di SOGGIORNO dei “TESTIMONI sono state equiparate a quelle dei Parlamentari Italiani.

NOTIZIA FRESCA: gli Onorevoli Parlamentari italiani, dando ENCOMIABILE dimostrazione di RIPUDIO di qualsiasi PRIVILEGIO e di qualsiasi DISEGUAGLIANZA, hanno deciso -con Legge n. 12.089.765.345.413 del 55 maggio del corrente anno 2024- di equiparare le PROPRIE “indennità di trasferta” e di “soggiorno” a quelle che i Parlamentari hanno SEMPRE riconosciuto, con gli artt. 45-48 del Testo unico di spese di giustizia (D.P.R. 30.5.2002, n. 115), ai “TESTIMONI”, e cioè a coloro che sono costretti, sotto comminatoria di una sanzione da € 51 a € 516, a recarsi presso i vari Tribunali italiani per rendere le deposizioni nei processi civili, penali etc.

DOMANDA: ma quali sono le “LAUTE” “INDENNITÀ” di “TRASFERTA” e di “SOGGIORNO” di cui “GODONO” i cittadini italiani che sono costretti ad andare a testimoniare, magari con viaggi di 1.200 chilometri e con soggiorni in albergo?

RISPOSTA: gli articoli 45-48 del Testo unico delle spese di giustizia, di cui al D.P.R. 30.5.2002, n. 115, riconoscono ai cittadini italioti le seguenti “INDENNITÀ”:

A) ai testimoni residenti nel Comune in cui si trova l’Ufficio giudiziario presso cui sono stati citati, ovvero residenti in un Comune che dista non oltre due chilometri e mezzo, spetta l’ALLETTANTE “indennità” di euro 0,36 al giorno (= 36 centesimi);

B) ai testimoni residenti al di fuori del Comune dove ha sede il Tribunale spetta invece il rimborso delle spese di viaggio, per andata e ritorno, pari al prezzo del biglietto di SECONDA CLASSE sui servizi di linea, oppure al prezzo del biglietto aereo della classe economica, ma SOLO se autorizzati dall'autorità giudiziaria (il che non avviene mai); agli stessi spetta inoltre la GOLOSA indennità di euro 0,72 (= 72 centesimi) per OGNI GIORNATA IMPIEGATA per il VIAGGIO, nonché l'ulteriore ed ALLETTANTE indennità di euro 1,29 per OGNI GIORNATA di SOGGIORNO nel luogo dell'esame. Quest'ultima indennità è dovuta solo se i testimoni sono obbligati a rimanere fuori dalla propria residenza per ALMENO UN GIORNO INTERO, OLTRE a QUELLO di PARTENZA e di RITORNO.

C) Ai testimoni MINORI di anni quattordici NON SPETTA ALCUNA INDENNITÀ.

D) Agli accompagnatori di testimoni MINORI degli anni quattordici o degli INVALIDI GRAVI (quelli che chiamavamo “storpi” o “sciancati”) i NOSTRI AUGUSTI Parlamentari riconoscono il RIMBORSO delle SPESE e le INDENNITÀ sopra indicate (72 centesimi + 1,29), SOLTANTO però se non siano essi stessi testimoni.

CILIEGINA FINALE: per ottenere questi allettanti “compensi” i testimoni DEBBONO presentare apposita DOMANDA SCRITTA al Cancelliere dell’Ufficio Giudiziario presso cui hanno effettuato la deposizione testimoniale, sempreché RIESCANO a TROVARE un CANCELLIERE all’interno del Tribunale (cosa che è oggi praticamente IMPOSSIBILE). Questa domanda -per redigere la quale vi dovreste rivolgere ad un avvocato, pagandolo- DOVETE presentarla -a pena di DECADENZA- non oltre CENTO GIORNI dalla data della testimonianza, decorsi i quali -come dicono a Roma- “ve la prendete nell’orifizio anale”. Nel caso poi che, dopo aver presentato la domanda, non vi venga rilasciata un'immediata liquidazione, con conseguente ritorno a casa SENZA alcuna liquidazione, dovreste poi riprendere il treno, l'aereo o il cammello per recarvi NUOVAMENTE presso lo stesso Cancelliere del Tribunale per ritirare la "liquidazione cartacea": i Cancellieri, infatti, non ve la recapitano certamente con una lettera, e non ve la inviano neppure con un'email o con una PEC.

Nell’ipotesi, poi, in cui siate riusciti ad ottenere la liquidazione del RIMBORSO delle spese di viaggio -che avete dovuto anticipare di tasca vostra- nonché un paio di euro di indennità di soggiorno, dovrete attendere qualche DECENNIO, se è lo Stato che vi deve rimborsare, oppure dovrete fare una causa alla parte che vi ha citato come testimone, se questa si rifiuta di pagarvi, e rivolgervi quindi ad un avvocato pagando migliaia di euro sia a suo favore sia a favore dello Stato.

Concludendo, se vi capita di essere citati come testimoni, accogliete questa GOLOSA OPPORTUNITÀ con SOMMO GAUDIO: potrebbe trattarsi del COLPO di FORTUNA che aspettavate da una vita e che risolverà tutti i vostri problemi economici, soprattutto se siete dei siciliani che debbono andare a testimoniare a Milano, soggiornandovi per due giorni. Potreste infatti "GUADAGNARE" la RESTITUZIONE delle spese di viaggio che avete già anticipato per viaggiare in una carrozza “bestiame” delle Ferrovie dello Stato, nonché 1,44 euro di “indennità” di VIAGGIO  ed altri 1,58 euro per pagarvi due giorni di SOGGIORNO in un albergo (magari a 5 stelle).

Se volete leggervi la Legge n. 12.089.765.345.413 del 55 maggio del corrente anno 2024, che gli Augusti Parlamentari hanno deliberato con URGENZA per equiparare le LORO INDENNITÀ di VIAGGIO e di SOGGIORNO a quelle che vi competono come “testimoni”, vi rimando alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 400.978.674 del giorno 76 maggio del corrente anno 2024.

martedì 18 giugno 2024

Firma anche tu la petizione per aumentare l’8 per mille alla Chiesa Cattolica sino all’800 per mille (di Luigi Tosti.

 

Firma anche tu la petizione per aumentare l’8 per mille alla Chiesa Cattolica sino all’800 per mille.

La Legge 20 maggio 1985, n. 222, voluta dal compianto Bettino Craxi e titolata “DISPOSIZIONI per il SOSTENTAMENTO del CLERO CATTOLICO in SERVIZIO nelle DIOCESI”, ha disposto all’art. 47 che “A decorrere dall'anno finanziario 1990 una QUOTA PARI ALL'OTTO PER MILLE DELL'IMPOSTA SUL REDDIT
O DELLE PERSONE FISICHE, liquidata dagli uffici sulla base delle dichiarazioni annuali, È DESTINATA, in parte, a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a scopi di carattere religioso A DIRETTA GESTIONE DELLA CHIESA CATTOLICA
.”

Le destinazioni di cui al comma precedente vengono stabilite sulla base delle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi. IN CASO DI SCELTE NON ESPRESSE DA PARTE DEI CONTRIBUENTI, LA DESTINAZIONE SI STABILISCE IN PROPORZIONE ALLE SCELTE ESPRESSE.”

            Come si può constatare, la legge n. 222 del 1985 riguarda SOLO la CHIESA CATTOLICA e SOLO il CLERO della CHIESA CATTOLICA. Questo discende dalla circostanza che l’UNICO VERO DIO è quello venerato dai CATTOLICI, mentre gli altri dei e gli altri adepti di altre religioni sono, in attuazione del principio di EGUAGLIANZA e PARI DIGNITÀ, considerati alla stregua di fecal fragments.

            Tuttavia alcuni di questi supposti fecal fragments si sono fatti avanti e, reclamando il diritto all’eguaglianza sancito dagli artt. 3 ed 8 della Costituzione, hanno stipulato delle “CONVENZIONI” -nella qualità di CULTI TOLLERATI- con il Regno di Vaticalia al fine di ottenere lo stesso diritto di poter partecipare alla SCELTA dell’8 per mille da parte dei loro adepti.

A tutt’oggi il Governo della Repubblica Pontifica Italiana ha ammesso a partecipare al bottino dell’8 per mille 7 religioni cristiane e, obtorto collo, 4 religioni non cristiane. E cioè: 1) l’Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno; 2) le Assemblee di Dio in Italia; 3) la Chiesa Evangelica Valdese; 4) la Chiesa Evangelica Luterana in Italia; 5) la Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale; 6) la Chiesa apostolica in Italia; 7) l’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia; 8) l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; 9) l’Unione Buddhista Italiana; 10) l’Unione Induista Italiana; 11) l'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

            I Testimoni di Geova hanno invece RINUNCIATO all’8 per mille per non appropriarsi delle tasse pagate dai contribuenti italiani.

            Per contro i Musulmani, che chiedono da decenni ai Governi italiani di stipulare l’intesa per devolvere l’8 per mille dell’IMPOSTA IRPEF che pagano al Regno di Vaticalia, sono stati esclusi con una serie di pretesti deliranti perché -e questi sono i VERI motivi-appartengono alla categoria dei fecal fragments, come tali indegni di percepire l’8 per mille, e inoltre si sostiene che poi destinerebbero il LORO 8 per MILLE per atti di terrorismo.

            Ciononostante ai musulmani è stato concesso il privilegio e il diritto di vedersi pascolare i maiali dei Leghisti sulle aree destinate all’erezione delle loro moschee.

            Per gli ATEI, invece, la situazione è “giustamente” più negativa e paradossale, non solo perché si tratta di soggetti sub-umani appartenenti alla peggior specie di fecal fragments -alla quale modestamente appartengo anch’io- ma anche perché i Governi dell’Italica Colonia del Vaticano NEGANO in radice agli atei qualsiasi diritto in ambito religioso e, in particolare, il DIRITTO di DEVOLVERE l’8 per MILLE della LORO imposte IRPEF all’Associazione UAAR, che li rappresenta a livello nazionale.

Infatti i Governi di destra, sinistra, centro destra e centro sinistra si sono RIFIUTATI da DECENNI di stipulare la CONVENZIONE con gli atei, adducendo che SOLO coloro che pensano e credono in POSITIVO sono esseri umani degni di rispetto e di considerazione, mentre coloro che la pensano e credono in senso NEGATIVO -per esempio affermano che NON ESISTONO i puffi, Babbo Natale, la Befana, l’Uomo Nero, Nembo Kid, Zeus, Odino, la fatina Azzurra, i Trolls, le Ninfe dei boschi, gli Gnomi, i diavoli etc.- non hanno alcun diritto di esporre le proprie idee e destinare il loro 8 per mille alle associazioni che le sostengono.

E’ in questo contesto che si inserisce l’allucinante battaglia ULTRAVENTENNALE dell’UAAR per ottenere la stipula di una convenzione con lo Stato Italiano che consentisse ai suoi associati di destinare l’8 per mille della LORO Irpef alla LORO Associazione.

L’UAAR dapprima vince la causa davanti al Consiglio di Stato, che afferma l’elementare e consolidato principio giuridico -scolpito in tutte le Convenzioni internazionali e ribadito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e dallo Corte Costituzionale italiana- secondo cui il diritto di LIBERTÀ RELIGIOSA non va inteso solo in senso POSITIVO ma anche in senso NEGATIVO, cioè di NON credere. Il Governo della Pontificia Colonia Italiana ha allora proposto ricorso alle Sezioni Unite della Cassazione per ottenere l’annullamento di questa sentenza del Consiglio di Stato n. 6083/2011, sostenendo che il Consiglio di Stato NON poteva pronunciarsi sulla DOMANDA dell’UAAR perché proveniente da un soggetto privo di qualsiasi legittimazione, perché il RIFIUTO alla stipula della convenzione con questo “fecal fragment”, opposto dal Governo italiano, era un atto “POLITICO” INSINDACABILE da qualsiasi Giudice (della serie: lo Stato Italiano le convenzioni le stipula “con chi cavolazzo vuole” e i Giudici non debbono metterci bocca).

E’ però accaduto che le Sezioni Unite della Cassazione con sentenza n. 16.305-2013 hanno respinto il ricorso del Governo stabilendo che il diritto di credere (ad esempio che la Terra è piatta) è uguale al diritto di NON credere (che la Terra sia piatta).

A questo punto il Governo della Repubblica Pontificia Italiana si è rivolta alla Corte Costituzionale presieduta dalla ciellina Marta Cartabia e formata, tra gli altri, dal giudice Giuliano Amato dei Governi Craxi I° e Craxi II°, che si era già espresso pubblicamente in senso NEGATIVO contro l’UAAR, sostenendo, con un “conflitto di attribuzioni”, che le Sezioni Unite della Cassazione NON potevano PRONUNCIARSI sul ricorso presentato dallo stesso Governo Italiano perché ANCHE i giudici della Cassazione -al pari del Consiglio di Stato- NON avevano alcun diritto di pronunciarsi sulla richiesta del “fecal fragment” UAAR di essere considerato UGUALE alle altre Religioni che PASTEGGIAVANO da decenni e decenni con l’8 per mille RUBATO dalla tasche dei contribuenti italiani.

Questa causa di “conflitto di attribuzioni” è stata assegnata al Giudice costituzionale Giorgio LATTANZI, ex Presidente di Sezione penale della Cassazione e NON colluso con la Chiesa cattolica, ed è stato poi decisa dalla Corte Costituzionale -composta da Marta CARTABIA, Presidente, Giuseppe FRIGO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI, giudice relatore, Aldo CAROSI, Mario Rosario MORELLI, Giancarlo CORAGGIO, Giuliano AMATO, Silvana SCIARRA, Daria de PRETIS, Nicolò ZANON, Franco MODUGNO, Augusto Antonio BARBERA e Giulio PROSPERETTI- con sentenza n. 52 del 2016 con la quale, in estrema sintesi, l’Eccelsa Corte ha solennemente confermato che gli atei sono dei “fecal fragments” e che l’UAAR, che li rappresenta, NON ha il DIRITTO di stipulare intese per consentire ai propri associati di partecipare alla SCELTA dell’8 per mille, perché la Repubblica Pontificia Italiana le “CONVENZIONI le può stipulare con chi cavolazzo vuole” (non ho detto cazzo), trattandosi di un “atto POLITICO” INSINDACABILE dai Giudici italiani. Il qual principio -ovviamente- significa che i Musulmani italiani, pur essendo meno “fecal fragments” degli Atei, se la possono levare dalla testa la speranza di stipulare un’intesa col Governo del Regno di Vaticalia e di partecipare alla scelta di devolvere il LORO 8 per mille alle proprie Associazioni religiose.

NOTA di rilievo: la sentenza n. 52 del 2016 avrebbe dovuto essere SCRITTA dal Giudice RELATORE Dott. Mario Lattanzi, ma risulta invece redatta dal giudice Nicolò ZANON, collaboratore con la Nuova Destra di Marco Tarchi, eletto membro del Consiglio superiore della magistratura col sostegno del PDL di Berlusconi ed editorialista di Libero, Il Giornale e Il Sole 24 Ore. Questa DISCRASIA dipende dal fatto che sicuramente il Relatore Dott. Mario Lattanzi è stato messo in minoranza e, quindi, la sentenza è stata redatta da altro giudice della Corte Costituzionale favorevole ai “principi” sopra enunciati.

Va soggiunto, a chiusura di questo breve trattato sui “fecal fragments” Musulmani ed Atei, che la Corte dei Conti ha INVITATO formalmente -e per almento 4 volte- i vari Governi della Repubblica Pontificia Italiana ad eliminare o correggere il meccanismo dell’8 per mille, sollevando anche molteplici rilievi di INCOSTITUZIONALITÀ della Legge n. 222 del 1985 del compianto Bettino Craxi: queste SOLLECITAZIONI al Governo sono state effettuate dalla Corte dei Conti Italiana con delibere n. 16/20144, n. 8/2015, n. 16/2016 e n. 24/2018.

            È da evidenziare che il Governo italiano DOVEVA rispondere, per LEGGE, alla Corte dei Conti entro il termine di SEI mesi. Domanda retorica: quante risposte sono state fornite dal Governo Italiano? Risposta: NESSUNA. Altra domanda: qual è il motivo delle mancate risposte alla Corte dei Conti? Risposta: sembra, da voci di corridoio, che il Vaticano e la Chiesa non abbiano graditoi rilievi della Corte dei Conti, sicché il Governo italiano si è affrettato a classificare anche i Giudici della Corte dei Conti come “fecal fragments”, indegni di ricevere risposte. Tutto questo sulla base del principio del rispetto della LEGALITÀ, sancito dalla Costituzione e ribadito dal Marchese del Grillo, secondo cui “il Governo della Colonia Pontificia so’ io e voi cittadini italiani non contate un cazzo”.

            CONCLUSIONI: sulla base di quanto sopra esposto propongo di lanciare una petizione pubblica all’attuale Governo affinché aumenti l’8 per mille alla Chiesa Cattolica portandolo sino all’800 per mille, in modo da destinare l’80 per cento dell’IRPEF, sottratta ai lavoratori e pensionati italiani, all’ulteriore SOSTENTAMENTO del CLERO. Firma anche tu, così ti ridurrai ancor più in braghe di tela!

            Amen. Addì 18 giugno 2024.

Homo Hereticus

lunedì 27 maggio 2024

C'è già troppa "frociaggine in giro": parole SANTE, che escono dalla DIVINA BOCCA del Papa buono, Papa Bergoglio, in arte Francesco, neo poverello di Assisi.

 C'è già troppa "frociaggine in giro": NO all'ammissione nei seminari dei FROCI. Parole SANTE, che escono dalla DIVINA BOCCA del Papa buono, Papa Bergoglio, in arte Francesco, neo poverello di Assisi. Come dargli TORTO? E' impossibile: il Papa è INFALLIBILE perché il suo "VERBO" è direttamente ispirato dal buon Dio. Orsù, dunque, ripristiniamo la Santa tradizione dell'Inquisizione, che bruciava sui roghi i froci: e aggiungiamoci anche le lesbiche, i trans e tutti gli altri DEVIATI, PERVERTITI e SCHIFOSI che non hanno ancora capito che si debbono CURARE per diventare NORMALI. La Chiesa si rinnova, come cantava Giorgio Gaber, e bisogna frenarla perché, altrimenti, rischiamo che la CIVILTA' e l'UMANITA' progrediscano troppo. L'Italica Colonia del Vatic-Ano è un ESEMPIO ILLUMINANTE per il MONDO intero, un vero FARO di progresso e di RISPETTO dei DIRITTI UMANI e di RIPUDIO delle discriminazioni contro le DONNE, gli OMOSESSUALI e i DIVERSI.

Passate parola ed URLATE pure, nelle pubbliche piazze, che i FROCI dovrebbero ardere sui roghi, dopo essere stati cattolicamente infilzati con una palo nel sedere: nessuno potrà incriminarvi di NESSUN REATO, perché vi limitate a DIFFONDERE il "VERBO" di Sua SANTITA', che parla sotto dettatura di DIO.
Alleluja e LODE al Signore. Amen. P.S.: facebook mi avvisa che nel mio post ci sono parole che incitano all'odio e che me lo possono rimuovere. Ma siamo pazzi? Diffondere il Verbo del Papa è un incitamento all'odio?

domenica 17 marzo 2024

Che differenza c’è tra la CARTA IGIENICA e le SENTENZE delle Sezioni Unite della Cassazione? (di Luigi Tosti)

 

Che differenza c’è tra la CARTA IGIENICA e le SENTENZE delle Sezioni Unite della Cassazione? Per i Nostri Augusti GOVERNANTI di destra, sinistra, centro destra, centro sinistra, NESSUNA. Me lo chiedo e mi rispondo, chiosando gli starnazzi del Vaticano e di Antonio Tajani per la vicenza del micro-crocifisso OBLITERATO dai Francesi nel manifesto per le Olimpiadi. E me lo chiedo perché le Sezioni Unite della Cassazione civile Italiana, dopo TRE gradi di giudizio (i primi due persi), hanno sancito con la sentenza n. 24414 del 09/09/2021 cheNelle AULE delle SCUOLE PUBBLICHE ITALIANE, in base alla COSTITUZIONE REPUBBLICANA, ispirata al principio di LAICITÀ dello Stato e alla SALVAGUARDIA della LIBERTÀ RELIGIOSA POSITIVA e NEGATIVA, NON È CONSENTITA l'AFFISSIONE obbligatoria, per DETERMINAZIONE dei PUBBLICI POTERI, del simbolo religioso del CROCIFISSO.”

In sostanza i bravi Cattolici Italiani avrebbero dovuto RIMUOVERE i feticci chiodati da TUTTE le SCUOLE PUBBLICHE italiani già da
TRE ANNI. Ma cosa è successo? E’ successo che a distanza di TRE ANNI i crocifissi stanno ancora tranquillamente affissi nelle aule delle scuole pubbliche italiane perché i GOVERNANTI catto/talebani se ne strafottono sia delle SENTENZE della Cassazione a Sezioni Unite sia della LEGALITA’. Della serie: “Io so’ io e voi non contate un cazzo” (Marchese del Grillo: Monicelli e Sordi).

venerdì 9 febbraio 2024

L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio (di Luigi Tosti)



L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio.
E’ in linea di arrivo l’approvazione del decreto dell’ex giudice Nordio grazie al quale sarà abrogato il reato di “abuso d’ufficio” previsto dall’art. 323 del codice penale.
Le “MOTIVAZIONI” di tale abrogazione consistono nel fatto che “i Sindaci dei Comuni NON firmano più i provvedimenti” e che solo un’esigua parte dei procedimenti penali aperti per tale reato pervengono ad una condanna finale.
La prima motivazione (tanto per non cadere nel volgare) è una benemerita STRONZATA, posto che il reato in questione NON riguarda SOLO i Sindaci dei Comuni, ma qualsiasi “pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio” (ad esempio magistrati, pubblici ministeri, vigili, poliziotti, carabinieri, cancellieri, ufficiali giudiziari, impiegati etc.) e, inoltre, i Sindaci NON FIRMANO più la stragrande parte dei provvedimenti del Comune, che vengono invece deliberati e firmati dai “funzionari responsabili”.
La seconda motivazione (sempre per non cadere nel volgare) è un’augusta CAGATA, perché il presunto esiguo numero di condanne dipende in realtà da infinite motivazioni, tra le quali rientrano le PRESCRIZIONI del reato e sovente gli insabbiamenti delle denunce da parte dei magistrati: è quindi GROTTESCO abolire un reato perché i condannati sono pochi. Con questo CRITERIO dovrebbero essere ABROGATI anche i reati di furto, di rapina, di truffa, perché la maggior parte degli autori rimane ignota o la fa franca per “prescrizione”, per l’“esiguità del danno” e per altre diavolerie inventate dal Legislatore per finalità “DEFLATTIVE”, e cioè per non far lavorare i magistrati su reati ritenuti marginali.
Chiusa questa premessa, i cittadini italiani dovrebbe essere INFORMATI -magari dalla cd. Stampa e dai cd. “politici”- delle CONSEGUENZE che scaturiranno dall’eliminazione di questo reato, perché lo SCENARIO che si apre è veramente “ESALTANTE” e “GODURIOSO”.
Mi spiego meglio: l’attuale reato di abuso d’ufficio è così formulato dall’art. 323 del codice penale: “Il PUBBLICO UFFICIALE o l'INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO che, nello SVOLGIMENTO delle FUNZIONI o del SERVIZIO, in VIOLAZIONE di specifiche REGOLE di CONDOTTA espressamente PREVISTE dalla LEGGE o da ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE e dalle quali non residuino margini di discrezionalità, ovvero OMETTENDO DI ASTENERSI in presenza di un INTERESSE PROPRIO o DI UN PROSSIMO CONGIUNTO o negli altri casi prescritti, INTENZIONALMENTE PROCURA A SÉ o AD ALTRI un INGIUSTO VANTAGGIO PATRIMONIALE ovvero ARRECA AD ALTRI UN DANNO INGIUSTO, è PUNITO con la reclusione da uno a quattro anni. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno carattere di RILEVANTE GRAVITÀ.” In sostanza la norma penale punisce, giustamente, qualsiasi funzionario pubblico che VIOLA deliberatamente la LEGGE allo scopo di procurare a sé od ad altri un INGIUSTO vantaggio patrimoniale o arrecare ad altri un INGIUSTO DANNO.
Pertanto, una volta che il reato di ABUSO di UFFICIO sarà “ELIMINATO” dal codice penale, TUTTI i comportamenti dei PUBBLICI UFFICIALI e degli INCARICATI di PUBBLICO SERVIZIO -che sino ad oggi sono stati considerati “REATO”- diverranno MAGICAMENTE ATTI LECITI, NON più perseguibili penalmente.
Per capire quali saranno le conseguenze faccio i seguenti esempi.
1°) Se dovesse capitarvi di essere multati per divieto di sosta e chiederete al vigile come mai NON ha multato l’automobile che si trova, come la vostra, in divieto di sosta, potrete sentirvi tranquillamente rispondere dall’augusto pizzardone che “QUELLA” macchina è la sua o di sua moglie o della cognata o di un amico oppure del Sindaco e che lui, quindi, può far “quel che cazzo gli pare” perché la “LEGGE” lo autorizza ad ABUSARE del suo POTERE PUBBLICO e dell’OBBLIGO di IMPARZIALITÀ, impostogli dall’art. 97 della Costituzione, perché lui vuole procurare a sé stesso o ad altri parenti, amici etc. un INGIUSTO vantaggio patrimoniale, cioè non far loro pagare la multa.
2°) Altro esempio ricavato da Cassazione penale, sentenza n. 31873/2020. Se chiedete il rilascio di una licenza edilizia sul lotto edificabile di vostra proprietà, potreste ricevere un RIFIUTO ILLEGITTIMO e CONTRARIO a TUTTE le NORME EDILIZIE che vi consentono, in realtà, di costruire e se, per caso, farete notare al Funzionario che vi ha negato la concessione che egli ha invece rilasciato la licenza di costruire a Caio su un lotto, che tra l’altro è inedificabile, potreste sentirvi rispondere, tranquillamente, che questo ABUSO -che viola il diritto di eguaglianza e l’obbligo di IMPARZIALITÀ della Pubblica Amministrazione- lo ha fatto per AGEVOLARE ILLEGALMENTE Tizio, che è suo fratello o è il Sindaco o il Ministro di Giustizia e via dicendo.
3°) Altro esempio, tratto da Cass. pen. sentenza n. 37074/2020. Un sindaco, un magistrato, un dirigente del Ministero o di una ASL potrebbero AVVALERSI arbitrariamente, a vantaggio proprio o di parenti, amici, magistrati, delle PRESTAZIONI LAVORATIVE dei dipendenti del Comune, del Tribunale, del Ministero, del Carcere, dell’ASL, della Regione e via dicendo, senza cioè ricorrere a personale esterno che dovrebbe essere pagato di tasca propria. E se voi provaste ad abbozzare una flebile “LAMENTELA” ad uno di questi soggetti, potreste ricevere, come risposta, delle sonore ed irridenti PERNACCHIE da parte di coloro che, sino ad oggi, sono considerati dei criminali, e, magari, anche l’immemorabile battuta monicelliana del Marchese del Grillo, e cioè “IO so IO e voi NON contate un cazzo”.
4°) Altro esempio, ricavato da Cass. pen. sent. n. 44598/2019. Se siete un dipendente dell’Ospedale o di qualsiasi altro Ente pubblico e venite scavalcati nella nomina ad una qualifica superiore da un dipendente che è TOTALMENTE PRIVO di TITOLI, oppure è addirittura un soggetto esterno all’Amministrazione che dovrà essere pagato con i soldi pubblici, potreste sentirvi tranquillamente dire dal Responsabile della nomina ILLEGITTIMA che lui l’ha fatto per FAVORIRE suo figlio, sua moglie, un amico, un raccomandato dal Papa o dal vescovo e via dicendo e che, quindi, non gli dovete “rompere i c…….i”.
5°) Altro esempio ricavato da Cass. pen., sent. n. 52882/2018. Se vedete crescere, come un fungo, un grattacielo di 200 metri davanti alla vostra casa., realizzato su area non edificabile e in violazione di 10.000 norme del Piano Regolatore e dei Regolamenti edilizi, e vi azzardate a fare una denuncia indirizzata anche al Comune, potreste trovarvi poi di fronte al dipendente comunale, deputato alla verifica della legittimità del grattacielo, che rimarrà totalmente INERTE per non danneggiare il titolare dell’impresa o il proprietario del grattacielo, che sono suoi amici o parenti.
6°) Altro esempio tratto da Cass. pen. sent. n. 11394/2015. Se il Presidente di una provincia -in violazione delle vigenti norme regolamentari- conferisce un incarico dirigenziale non a voi, che ne avete titolo, bensì ad un soggetto privo dei requisiti richiesti e che egli intende FAVORIRE perché è suo figlio o sua moglie o suo amico, non vi azzardate a lamentarvi perché ricevereste delle sonore PERNACCHIE. Se poi vi azzardate a fare una denuncia penale, il Giudice sarà costretto a insabbiare la vostra denuncia col “timbro”: “Il fatto NON è previsto dalla LEGGE come reato”.
7°) Altro esempio. Se fate una causa civile e il Giudice, pur avendo voi ragione, vi da torto perché la controparte è sua moglie o un amico e lui lo ha voluto favorire, strafottendosene anche dell’OBBLIGO di ASTENERSI, NON provate a fare una denuncia penale e delle segnalazioni al Ministro di Giustizia, al Procuratore Generale della Cassazione e al Consiglio Superiore della Magistratura, perché sareste raggiunti questa volta non da una pernacchia, bensì da un CORO di PERNACCHIE:
Questo è lo SCENARIO che si apre e allora chiedo al Signor Ministro della Giustizia e agli Augusti Parlamentari che stanno per abrogare il reato di ABUSO di UFFICIO: quand’è che intendete ABOLIRE anche i reati di CORRUZIONE, di CONCUSSIONE e di PECULATO?
Allegria!!!!! Viva l’Italia!!!!!!!!
Luigi Tosti, addì 9.2.2024

giovedì 13 aprile 2023

Dopo la Madonna del Capriolo, sbarca sulla Terra anche la Madonna Maiala (di Luigi Tosti)

 

Dopo la Madonna del Capriolo, sbarca sulla Terra anche la Madonna Maiala.
Si sa che una della caratteristiche principali del Cattolicesimo è la TRUCULENZA e l’ORRIPILANZA: Santa Lucia è raffigurata con due occhi espiantati e messi in bella mostra su un piatto, a mo’ di ostriche; San Sebastiano è legato ad un palo ed infilzato da una miriade di frecce a mo’ di puntaspilli; Sant’Agata mostra con orgoglio le sue “tette” mozzate su un vassoio; San Lorenzo si crogiola con entusiasmo su un’enorme griglia alimentata da carboni ardenti.
Non sono però da meno le migliaia di Madonne che, dopo essersi miracolosamente “INCARNATE” in statue di terracotta o di gesso create da qualche primate della specie “Homo sapiens”, sottospecie “piglianculus”, cominciano incredibilmente a PIANGERE: ma non lacrime normali -che NON sarebbe CONSONO con la truculenza e l’orripilanza cattolica- bensì lacrime di “sangue”!!!
Questo copione si ripete da secoli e, nonostante l’homo sapiens sia arrivato sulla Luna ed aspiri ad arrivare su Marte (senza per ora aver trovato traccia di un qualche dio), la folta schiera dei creduloni (quelli che Odifreddi ha ribattezzato “chrétien-crétins”, alias cristiani-cretini) è sempre pronta ad accorrere sul “POSTO” dove si rinnova l’ ennesimo “MIRACOLO” della Madre “Vergine” di Gesù, che a distanza di 2.000 dalla dipartita del figlio seguita a piangere con un dolore talmente intenso che le sue lacrime si trasformano in sangue “divino”.
La penultima Madonna che ha pianto truculente lacrime di sangue è apparsa ad Auditore, in provincia di Pesaro: il suo “seguito” tra i “fedeli” è durato però poco tempo, perché gli esami disposti dalla magistratura hanno accertato che si trattava di sangue di capriolo, per di più non battezzato. Da allora il Comune di Auditore ha dovuto rinunciare all’erezione di una già programmata Basilica di 2 ettari, che avrebbe attirato stormi di fedeli anche da Marte, per ripiegare sulla più modesta “Sagra annuale della polenta con capriolo”, che si tiene il 31 aprile di ogni anno.
Recentemente è però salita agli onori della cronaca un’altra statua della Madonna che lacrima sangue: è apparsa a Trevignano Romano, in provincia di Roma.
La sua storia nasce quando Maria Giuseppa Scarpulla, in arte Gisella Cardia, originaria di Patti in provincia di Messina e condannata per bancarotta fraudolenta, dopo essere ritornata da un viaggio a Merd-Jugorje con una statua della Beata Vergine, ha avuto la brillante idea di replicare la truffa a Trevignano Romano: la sua statua ha cominciato infatti a versare “miracolose” lacrime di sangue e la Cardia ha cominciato anche ad avere “visioni” celestiali della Madonna, accompagnate dal solito profumo di rosa (e non di merda), durante le quali la Beata Vergine le “rivelava” ed “affidava” dei “messaggi” confidenziali da “divulgare all’umanità”: messaggi nei quali rivolgeva anche esplicite “MINACCE di DANNAZIONE ETERNA” a quelli che -come me- non credono più nelle favole, nella Befana, in Babbo Natale, in Pinocchio e, dulcis in fundo, negli dei.
Le miracolose apparizioni, lagrimazioni sanguinolente e messaggi (non WatsApp) sono iniziati nel 2016 e la Chiesa Cattolica, nella persona e nelle vesti del Vescovo monsignor Romano Rossi, ha “fiutato” l’ “affare” ed ha visto bene di associarsi alla “santona”, accreditandola in Chiesa, assieme ad una pletora di altri preti, durante funzioni religiose nelle quali la statua veniva esibita e brandita dal Vescovo ai fedeli con, a fianco, la santona che leggeva i “messaggi” della Beata Virgo fidelis.
La Procura di Civitavecchia ha aperto nel 2016 un fascicolo e i RIS hanno prelevato un campione di sangue che, secondo alcune fonti, appartiene alla stessa Santona. Questo fascicolo, dopo un sonno letargico di 4 anni, verrà archiviato nel 2000 e le analisi, si badi bene, verranno “secretate”: il che è di per sé un MISTERO di natura LEGALE, posto che un fascicolo archiviato DEVE essere esaminato nella sua interezza, senza assurde secretazioni (salvo che si voglia illegalmente proteggere qualche truffatore).
Nel frattempo Gisella Cardia ha acquistato un terreno che ha adibito a palcoscenico delle miracolose apparizioni, alle quali hanno assistito ed assistono stormi e greggi di “fedeli” che accorrono a Trevignano Romano dall’Italia e dall’estero, con un mercimonio di statue e di oggetti cd. “sacri” che vengono venduti ai creduloni. La Gisella Cardia e suo marito hanno anche costituito (sicuramente su “consiglio” della Beata Vergine Maria) un’ Associazione denominata “La Madonna di Trevignano Romano ONLUS ”, registrata in data 8 luglio 2019 al n° 3133 serie 3 e con tanto di sito WEB, con lo scopo di ricevere donazioni dai creduloni e di vendere le statue della Madonna con due “fasce” di prezzo: circa 1.000, per le statue “normali”, 3.000 euro, invece, per le statue espressamente denominate e certificate come “MIRACOLOSE”.
Questa ONLUS -che ha ovviamente beneficiato e beneficia di tutte le agevolazioni fiscali ed è destinataria anche del 5 per mille- prosegue imperterrita la sua attività truffaldina sino ai giorni nostri, quando un investigatore privato, dopo avere prelevato un campione del sangue della Beata Vergine Maria, scopre che si tratta di sangue suino (nel senso di: maiale). Sporge allora una denuncia. A questo punto il Vescovo monsignor Romano Rossi SCOMPARE dalla scena a fine anno 2022 e sulla vicenda comincia a scatenarsi il clamore mediatico.
Si apprendono così particolari ed episodi (che risultano immortalati in video) che fanno impallidire la comicità e l’ironia sarcastica del compianto Monicelli. In un filmato, ad esempio, la Santona racconta con disinvoltura l’episodio della MIRACOLOSA moltiplicazione degli gnocchi, del coniglio arrosto e della pizza ad opera della Beata Vergine: per farla breve, la nostra veggente racconta che un giorno si è trovata ad ospitare a cena una quindicina di persone ma che, in casa, le erano rimasti un piatto di gnocchi, un piatto con residui di coniglio arrosto e un pezzo di pizza. Ebbene, nel servire gli ospiti queste tre pietanze hanno cominciato a moltiplicarsi sino a soddisfare tutti e 15 i commensali: un vero miracolo, anche molto originale.
Sin qui la cronaca, che non si presterebbe a particolari commenti o a meraviglie, posto che la creduloneria umana è infinita come l’universo e la Storia è zeppa di episodi del genere.
Ciò che sconcerta, però, è il fatto che in questa vicenda la Chiesa, la RAI e i MEDIA, dopo aver DORMITO per 7 anni, si indignano e pretendono, a gran voce, l’intervento della Magistratura per perseguire l’Associazione per delinquere che è stata costituita al fine di perpetrare delle truffe che sembrano abbiano raggiunto più di 500.000 euro di bottino. Chi partecipa al linciaggio, infatti, sono addirittura Bruno Vespa, Milo Infante e i preti e i sedicenti “teologi”, “Mariologi” (la “mariologia” è una branca della “teologia” cristiana che studia Maria, madre di Gesù, cioè una supercazzola) nonché giornalisti CATTOLICI che, invitati nella trasmissione “ore 14” della RAI, danno della “truffatrice” alla Gisella Cardia, “DIMENTICANDOSI” che la Chiesa Cattolica -come ho avuto modo di scrivere in atti giudiziari ed AFFERMARE in pubbliche udienze davanti al Tribunale dell’Aquila e davanti al Consiglio Superiore della Magistratura- è la più grande ASSOCIAZIONE per DELINQUERE e la più grande BANDA di FALSARI e TRUFFATORI che sia mai esistita sul Pianeta Terra negli ultimi 2.000 anni. La sua storia è costellata da FALSI miracoli, FALSE reliquie, FALSI santi, FALSE scritture, FALSI esorcisti, FALSE stigmate, FALSI sangui di San Gennaro, FALSE Sindoni, FALSI angeli, FALSI demoni, FALSI dei, nonché da un MERCIMONIO di oggetti “sacri” e “miracolosi” tali da far apparire la “povera” Gisella Scardia come una “candida educanda”, certamente non più colpevole della povera Vanna Marchi.
In sintesi, si ripropone, nella candida indifferenza di Bruno Vespa e di Milo Infante, il problema dei TRUFFATORI di Serie A (la Chiesa) e dei TRUFFATORI di Serie B (ieri la povera Marchi ed oggi la Santona Cardia): i primi, intoccabili e impunibili, i secondi massacrabili ad libitum.
Sennonché nel caso della Gisella Scardia c’è un “PARTICOLARE” che fa un’enorme differenza e che creerà non pochi grattacapi a chi voglia perseguire penalmente la “Santona”: quest’ultima, infatti, è stata SPALLEGGIATA dal Vescovo e dalla Chiesa Cattolica, che sono quindi CORREI nella perpetrazione delle truffe, di cui hanno anche lucrato. Ma non è tutto. L’ABUSO della CREDULONERIA POPOLARE messo in atto dalla Cardia è inoltre ESATTAMENTE IDENTICO all’ ABUSO della CREDULONERIA POPOLARE messo in atto dalla Chiesa Cattolica negli ultimi 2.000 anni e tutt’ora praticato, anche con le sue innumerevoli ONLUS.
E allora sorge spontanea una domanda che rivolgo PUBBLICAMENTE a Bruno Vespa e Milo Infante: per quale stravagante motivo la magistratura italiana dovrebbe perseguire penalmente Gisella Scardia per la sua Madonna Maiala, quando la Chiesa Cattolica e gli infiniti Enti Ecclesiastiche ed ONLUS si sono macchiati e seguitano tranquillamente a macchiarsi degli stessi IDENTICI REATI? Non è forse la Chiesa che ha accreditato e seguita ad accreditare come VERE le apparizioni della Madonna e VERI i miracoli dei santi che spuntano, oramai, più numerosi dei funghi?
Perché mai, dunque, le TRUFFE propinate ai creduloni dalla Chiesa sarebbero “ESENTI” da responsabilità penale, mentre le stesse piccole TRUFFE, propinate dalla Santona Cardia, dovrebbero essere perseguite e sanzionate? Forse perché la Chiesa ha accumulato, con tutte queste frodi, un patrimonio INESTIMABILE, mentre la “povera” Cardia si è fermata SOLO a circa 500.000 euro di bottino?
Sono curioso di vedere gli sviluppi di questa vicenda e, soprattutto, come si comporterà la cosiddetta “magistratura”. Intenterà un processo penale contro la Cardia, perché dice di vedere e di parlare con la Madonna, ma lascerà impunita la Chiesa che è da 2.000 anni che parla con la madonna ed erige templi sui luoghi delle sue miracolose apparizioni? 
Chiudo con un’ultima, positiva, notazione: la magistratura italiana, in sintonia con i dettami del cattolicesimo, ha sancito che l’espressione “Porca Madonna” NON integra una bestemmia perché Maria di Nazareth NON è una “dea” (è noto che per i cristiani SOLO i Maschietti Gesù e Dio possono fregiarsi di titolo di “divinità). Oggi, dopo la scoperta che la madonna piange lacrime suine, le espressioni “Porca Madonna” e la versione toscana “Madonna Maiala” possono considerarsi definitivamente SDOGANATE. Per i credenti questo è un sollievo, perché non c’è più bisogno di confessarsi se, qualche volta, la Beata Vergine viene evocata, “invano”, assieme al suino.

giovedì 6 aprile 2023

Lo SFASCIO della Sanità Pubblica (di Luigi Tosti)

 La Sanità pubblica, grazie all'insipienza dei nostri Augusti Governanti che hanno anche FORAGGIATO la sanità privata, si trova oramai in stato di decozione FALLIMENTARE. Se l'Italia fosse abitata da francesi "incazzosi", i nostri Regnanti si porrebbero qualche scrupolo. Nel mio piccolo, non essendo una pecora, mi do da fare. Per chi ha pazienza, buona lettura. Per i toni non mi scuso: quando ce vo' ce vo'.




All’Azienda USL della Romagna

Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna

P.E.C.: azienda@pec.auslromagna.it

 

Alla GESTIONE SANITARIA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Viale Aldo Moro, 52, 40127, Bologna (BO) regione Emilia-Romagna

responsabile: Presidente Stefano Bonaccini

Pec: urp@postacert.regione.emilia-romagna.it

 

All’AUSL Romagna

Ambito di Rimini

Ufficio Relazioni col pubblico

urp.rn@auslromagna.it

 

Al Ministro della Salute

PEC: spm@postacert.sanita.it

 

E, per conoscenza:

 

Spett.le CITTADINANZATTIVA

Sede nazionale: Via Cereate 6, 00183 Roma

PEC: cittadinanzattiva@pec.it

 

OGGETTO:

1°) Prenotazione di VISITA NEUROCHIRURGICA della cittadina_________ in spregio al contenimento della lista d’attesa, codice “D”, previsto dal Piano nazionale di liste d’attesa;

2°) MANCATA RISPOSTA alla PEC del 22.3.23 con la quale è stata richiesta l’IMMEDIATA individuazione della struttura pubblica o accreditata che eroghi la prestazioni entro il tempo massimo di 30 giorni o, in caso di indisponibilità di strutture pubbliche o accreditate, che la prestazione venga erogata in intramoenia, senza oneri aggiuntivi, ai sensi decreto legislativo n. 124/1998 articolo 3, comma 13.

IN FATTO

[1]             In data 18 marzo 2023 mia moglie ________, sofferente di lancinanti dolori alla schiena che si propagavano alla gamba destra, dopo aver effettuato una visita presso il Medico di base, onde evitare il “protocollo” DILATORIO che è stato volpinamente architettato dalla AUSL per costringere i cittadini ad effettuare una RM o una TAC a proprie spese (protocollo che prevede dapprima una INUTILE RX e, poi, una RM o una TAC, e quindi con due “step” e due ticket che si protraggono per anni), si è fatta prescrivere direttamente una RM che, per una “MIRACOLOSA” “accelerazione” “fisico/nucleare” indotta dal “danaro contante”, è stata eseguita in UN SOLO GIORNO dalla Casa di Cura Villa Maria, con grazioso esborso di 180 euro in contanti, ingentilito come di consueto dall’erogazione di un ulteriore balzello di 2 euro a titolo di “bollo quietanza” (lo Stato, non pago di non essere in grado di erogare le prestazioni sanitarie alle quali i cittadini avrebbero il diritto, non esita a speculare sulla “salute” dei cittadini ammalati, VESSANDOLI anche con ulteriori balzelli, come quello del “bollo quietanza”).

[2]             Ottenuto il referto, che evidenziava tra l’altro ____________, il medico di base ____________ ha prescritto, con RICETTA ELETTRONICA del 21.3.2023 che nuovamente allego, una VISITA NEUROCHIRURGICA con codice PRIORITÀ lettera “D (Differibile)”.

[3]             Contattato il CUP per via telefonica, la prestazione VISITA NEUROCHIRURGICA è stata fissata per il giorno 25/06/2024, ore: 12:50, presso NCH PERIFERICO - Bufalini Piastra Servizi - Amb. 17 - Piazzale Giommi 140, come da prenotazione Codice “0064965831” che allego, ovverosia alla distanza di BEN UN ANNO e TRE MESI contro i 30 GIORNI prescritti dal codice “D”.

[4]             A questo punto.

a)                posto che la prestazione diagnostica specialistica VISITA NEUROCHIRURGICA sarebbe” inserita nel Piano nazionale di contenimento delle liste d’attesa;

b)               posto che la prestazione in oggetto è stata prescritta con il codice di urgenza “D”;

c)                posto che il Piano nazionale di Governo delle liste d’attesa stabilisce che la prenotazione codice “D” debba essere erogata entro 30 giorni;

d)               posto che l’attesa di BEN UN ANNO e TRE MESI nell’esecuzione della visita neurochirurgica CONCRETIZZA un SOSTANZIALE DINIEGO di ASSISTENZA SANITARIA;

e)                posto che anche un imbecille a denominazione di origine controllata, certificato ISO 2000 e marcato CE, è in grado di capire che l’esecuzione della “visita neurochirurgica” a distanza di UN anno e TRE mesi interverrebbe o DOPO la spontanea guarigione della paziente (magari per miracolosa intercessione della madonna di Lourdes o di Merd-Jugorje o di una della tante altre madonne e santi venerati dalla Regione Emilia Romagna), oppure dopo la maturazione di danni neurologici, magari irreversibili;

f)                 posto che anche l’imbecille a denominazione di origine controllata, che ho sopra menzionato, è in grado di capire che il referto neurochirurgico, che ho ottenuto in data 18.3.2023 dietro pagamento del balzello di 182 euro a mie spese, sarebbe valutato come INUTILE o SCARSAMENTE UTILE dal neurochirurgo che visitasse mia moglie tra UN ANNO e TRE MESI, con conseguente NECESSITÀ di REITERARE la RM per avere un quadro RECENTE ed AGGIORNATO, con un perverso meccanismo di rinvii che rimanderebbe all'INFINITO l'esecuzione della vistiva neurochirurgica;

Per Tutti Questi Motivi

ho fatto chiedere a mia moglie, con PEC del 22.3.2023:

- Che la prestazione sia erogata entro il tempo massimo di 30 giorni stabilito nel Piano di Governo delle liste d’attesa come da indicazione del Medico prescrittore;

- Che la ASL provveda IMMEDIATAMENTE ad individuare una struttura pubblica o accreditata che eroghi la prestazioni entro il tempo massimo di 30 giorni stabilito;

- Che in caso di indisponibilità di strutture pubbliche o accreditate che possano erogare la prestazione secondo la prescrizione, la ASL provveda all’erogazione della prestazione in intramoenia, senza oneri aggiuntivi da parte mia, ai sensi decreto legislativo n. 124/1998 articolo 3, comma 13.

         Per la ricezione della RISPOSTA ho lasciato i seguenti recapiti:

_______________

[5]             A questa PEC è seguito il CONSUETO ed ENCOMIABILE SILENZIO della Pubblica Amministrazione (nella specie: Regione Emilia Romagna), in ordine al quale non ho ovviamente NULLA da RECRIMINARE o LAMENTARMI, posto che i cittadini italioti sono sostanzialmente considerati dei FRAMMENTI FECALI (nel senso di: “pezzi di merda”), indegni di ricevere dalla P.A. delle RISPOSTE alle loro istanze.

[6]             Senonché accade che qualche volta anche i frammenti fecali come lo scrivente -che ha un’indole più francese che italiota- si alterano (nel senso di: si incazzano), quando apprendono dai media e da certe trasmissioni:

a)                che lo Stato e le Regioni sono riuscite ad AFFOSSARE il Servizio Sanitario Pubblico a favore di quello privato, SMANTELLANDOLO con “TAGLI” a discapito del pubblico ed elargizioni a favore del privato;

b)               che lo Stato italiano è riuscito, con il “numero chiuso” per l’accesso alle facoltà di medicina, a creare un VUOTO spaventoso di nuovi medici che siano in grado di sostituire quelli che già sono insufficienti e che diverranno ancor più esigui con gli inevitabili pensionamenti;

c)                che lo Stato italiano, sottopagando i medici e gli infermieri, è riuscito ad innescare un “fuggi-fuggi” dal pubblico al privato che ha fatto collassare i pronti soccorsi e i reparti ospedalieri in genere;

d)               che il personale ospedaliero “fuggito” dal pubblico si è “coalizzato” in “cooperative” che eseguono oggi, a prezzi esorbitanti ed offensivi di chi seguita a lavorare nel pubblico, quelle medesime prestazioni che il settore pubblico, a causa della sua insipienza, non è più in grado di erogare (vedi medici del pronto soccorso);

e)                che le Regioni (non ultima la clericale e baciapile Emilia-Romagna), anziché assumere medici ed infermieri, hanno assunto e seguitano ad assumere i cosiddetti “CAPPELLANI OSPEDALIERI” che, grazie all’illuminata circolare del 2.1.1973 prot. n. 900/1 del MINISTRO della SANITÁ Remo Gaspari (del secondo Governo Andreotti), sono parificati agli “insegnanti di religione cattolica”, che sono cioè SCELTI dal Vescovo ma pagati, guarda caso, con le tasse degli imbecilli contribuenti italioti;

f)                 che lo “stato di DECOMPOSIZIONE” in cui versa, oramai, la cd. “Sanità Pubblica”, è tale da far sì che i tempi delle liste di attesa abbiano raggiunto dimensioni SIDERALI nell’ambito dell’intero territorio nazionale (con variabili legate ai territori delle singole regioni), al punto tale che le “prestazioni sanitarie” vengono oramai programmate “a babbo, mamma e nonni morti”, ovverosia dopo il DECESSO dei “pazienti”, sicché c’è da chiedersi se, anziché prendere per il culo i cittadini italiani, non sia meglio DICHIARARE, pubblicamente, il FALLIMENTO della “sanità Pubblica” ed invitare i regnicoli italioti, sudditi della Repubblica Pontificia Italiana, a rivolgersi DIRETTAMENTE a Padre Pio o a Gesù o al Suo Divino Babbo (per i musulmani: Allah; per gli ebrei: Yavè) per impetrare le guarigioni, oppure a rivolgersi DIRETTAMENTE alla Sanità privata, gestita in gran parte dalla Chiesa e dal Vaticano e sovvenzionata dallo Stato con tasse degli italiani, anziché seguitare a rompere le scatole all’eterea, evanescente ed ectoplasmatica Sanità Pubblica, seguendo le sagge orme di papa Bergoglio, neo-poverello di Assisi, che quando sta male non si rivolge a Padre Pio o a Gesù o al suo Divino padre, di cui è peraltro Legale Rappresentante su questo Pianeta Terra, ma per motivi a me incomprensibili si rivolge allo stuolo di medici ed infermieri che, senza prenotazione al CUP, lo accolgono calorosamente al decimo piano del Policlinico Gemelli, INTERAMENTE DESTINATO a Sua Santità che, non a caso, ha scelto il nome d’arte Francesco per ASSIMILARSI, con l’“umiltà” e la “coerenza” che lo connotano, al Santo poverello di Assisi.

[7]             Pertanto, sulla base di quanto sopra esposto,

IN VIA PRINCIPALE chiedo, per la seconda volta:

- Che la prestazione venga erogata entro il tempo massimo di 30 giorni stabilito nel Piano di Governo delle liste d’attesa come da indicazione del Medico prescrittore;

- Che la ASL provva IMMEDIATAMENTE ad individuare una struttura pubblica o accreditata che eroghi la prestazioni entro il tempo massimo di 30 giorni stabilito;

- Che in caso di indisponibilità di strutture pubbliche o accreditate che possano erogare la prestazione secondo la prescrizione, la ASL provveda all’erogazione della prestazione in intramoenia, senza oneri aggiuntivi da parte mia, ai sensi decreto legislativo n. 124/1998 articolo 3, comma 13.

IN VIA SUBORDINATA, al fine di porre termine ai dolori e alle sofferenze di mia moglie:

a)                CHIEDO che le venga praticata l’EUTANASIA da parte del Servizio Sanitario Nazionale;

b)               CHIEDO, in caso di rigetto anche di questa richiesta di EUTANASIA, motivata magari dall’opposizione della Chiesa e della Meloni, che mi vengano forniti i medicinali idonei per SOPPRIMERE mia moglie.

         Sperando di essere stato sufficientemente chiaro, nonché di essere riuscito ad esternare almeno l’1 % del senso di nausea e di schifo per lo SFASCIO totale della Sanità Pubblica, che non riguarda solo il caso contingente di mia moglie, ma TUTTI i mansueti e pecoroni sudditi italioti, porgo i più distinti saluti, confidando ovviamente nell’ulteriore SILENZIO delle Alte Gerarchie della cosiddetta Sanità Pubblica.

Sotto il profilo strettamente giuridico CHIEDO di sapere quale senso abbia -pardòn mi correggo: quale cazzo di senso abbia- prevedere con NORME di LEGGE le "liste di attesa", quando poi il Sistema Sanitario Nazionale NON è in grado di RISPETTARE la LEGGE nei confronti di TUTTI i sudditi italioti.

         Darò la massima diffusione mediatica a questa PEC.

POST SCRIPTUM: per porre immediato rimedio allo sfascio della Sanità Pubblica suggerirei a tutte le Regioni e al Ministro della Sanità di licenziare TUTTO il personale MEDICO ed INFERMIERISTICO pubblico -anche di base- e di assumere, in sua vece, un ulteriore esercito di “cappellani ospedalieri” (ovviamente SOLO cattolici), i quali, essendo direttamente collegati col Padre Eterno e con i Santi, sono in grado di dispensare tutte le cure mediche ai regnicoli italiani, garantendo anche guarigioni miracolose.

Rimini, addì 3 del mese di aprile dell’anno 2023 D.i.C.

                                                        Avv. Luigi Tosti


giovedì 5 gennaio 2023

I FUNERALI DEL PAPA "TEOLOGO" (di Luigi Tosti)

 


I FUNERALI DEL PAPA "TEOLOGO"

Si celebrano finalmente oggi i funerali dell'Emerito papa Ratzinger, in arte Benedetto XVI, dopo che la RAI (per la quale inspiegabilmente pago il canone) ci ha tempestato per quasi una settimana sulla morte del "Papa TEOLOGO", al fine di inculcarci i messaggi subliminali che "la Chiesa è buona" e che "la Chiesa Cattolica è l'UNICA depositaria della VERITA'". E' ben noto che DOPO MORTI quasi tutti veniamo celebrati come persone splendide, sorvolando su particolari non proprio edificanti della nostra vita. Così è stato per papa Ratzinger, le cui dimissioni non hanno creato a suo tempo un gran dolore tra il gregge dei fedeli e il cui successore -papa Bergoglio- è stato invece salutato ed osannato come un "papa finalmente innovativo e cultore della povertà (!?!?) della Chiesa", con l'implicita ammissione che papa Ratzinger fosse invece un individuo retrivo e spregevole. Con questo post non intendo affrontare i temi dell'IPOCRISIA e delle FALSITA' MEDIATICHE che sono "SBOCCIATE" a 360 gradi, ma mi voglio soffermare solo sulla qualifica di "papa TEOLOGO" che viene sbandierata ai 4 venti in occasione del suo funerale, evocando anche i "MERITI" per i quali questo Papa sarà presto SANTIFICATO.

Il PAPA TEOLOGO.

A differenza della pressoché TOTALE massa di "giornalisti" e "commentatori", che definiscono Ratzinger come uno "SQUISITO e RAFFINATO TEOLOGO", mi preme sottolineare, senza voler essere polemico, che bisognerebbe SEMPRE "RAGIONARE" sull'USO delle PAROLE, per evitare di dire sproloqui o fare ragionamenti INSENSATI, accodandosi come pecore al gregge delle persone che danno per scontato ciò che in realtà NON ESISTE.

Mi riferisco, in particolare, al termine "TEOLOGIA" che, come tutte le parole che terminano col suffisso "-logia" (dal greco -λογία), DOVREBBE indicare una "SCIENZA" che si occupa di una particolare materia (ad es: la geologia, l'archeologia, la zoologia, l'andrologia, l'antropologia, l'entomologia, la psicologia, la mineralogia etc.). Quindi ANCHE la "TEOLOGIA" DOVREBBE essere (in teoria) la "SCIENZA" che si OCCUPA di "Dio" o, meglio, degli "Dei", posto che di "Divinità" la fervida fantasia dell'homo sapiens ne ha partorite a MILIARDI negli ultimi 8.000 anni. Il "teologo" sarebbe dunque lo "SCIENZIATO" che si è "LAUREATO" negli "STUDI" (Universitari!!) "TEOLOGICI" e che, in quanto tale, dovrebbe essere in grado di RISPONDERE alle ELEMENTARI domande del tipo. "CHI è Dio", o "CHI sono gli Dei", "come è fatto" o "come sono fatti gli dei", "dove abitano", "quanto sono alti", "quanti sono", di quale sesso sono", "se hanno o non hanno famiglia", "se si riproducono e come si riproducono", "se hanno natura animale, vegetale o minerale", "se nascono e muoiono", "se esistono fotografie o filmati che li ritraggono" etc. etc.

Ebbene, purtroppo (o per fortuna) NON esiste, sulla faccia del Pianeta Terra, nessun supposto "Teologo", laureato nella supposta "scienza" della "Teologia", che sia mai riuscito -o che riesca- a rispondere a queste BANALI domande. E il motivo di ciò è molto semplice: la cd. "Teologia", infatti, è in realtà la "SCIENZA dell'ARIA FRITTA" o, se si preferisce, la "SCIENZA" del "NULLA", posto che in realtà NON esiste NESSUNO dei MILIARDI di Dei che sono stati INVENTATI dalla fervida FANTASIA dell'uomo, negli ultimi 8.000 anni, per MOTIVAZIONI che sono ben note agli scienziati (quelli VERI) che si occupano di una VERA SCIENZA, quella dell'ANTROPOLOGIA.

Quindi, alla luce di queste mie considerazioni ritengo che enfatizzare la figura di Ratzinger come "TEOLOGO" non abbia alcun senso, così come non avrebbe senso disquisire di "STREGONERIA" con chi volesse OGGI qualificarsi come "Esperto" o "Studioso" della "SCIENZA delle "STREGONERIA". Infatti gli uomini (almeno quelli attualmente civili e muniti di un quoziente minimo di intelligenza) si sono accorti che le streghe NON esistono, anche se ciò è avvenuto SOLO dopo che sono state bruciate le ultime streghe (circa 70 anni fa) ed anche se, in altre parti del mondo, governate ancora dall'ignoranza e dalla superstizione, seguitano ad essere trucidate delle persone perché "ACCUSATE" di "STREGONERIA".

In sintesi, come diceva Bertrand Russel, se un FILOSOFO è un uomo CIECO che cerca in una stanza completamente BUIA un gatto NERO che NON ESISTE, il "TEOLOGO" è quell'uomo che riesce.... a trovarlo!!

Concludendo, credo che Ratzinger -in attesa che venga prossimamente SANTIFICATO e designato ANCHE come "Santo Protettore dei Preti Pedofili"- debba essere ricordato come colui che, con la lettera "De delictis gravioribus" e con la reiterazione dell'istruzione Crimen sollicitationis del cd. "papa buono" Giovanni XXIII, ha PROTETTO OMERTOSAMENTE, a livello planetario, lo scandalo e i crimini della pedofilia nella Chiesa cattolica, INSABBIANDO ed OCCULTANDO ed IMPONENDO il SILENZIO OMERTOSO, dietro minaccia di scomunica latae sententiae, tutti i casi dei preti pedofili cattolici.

Credo anche che debba essere ricordato come colui che si è SOTTRATTO al processo nel quale fu chiamato a rispondere del reato nella medesima contea e nell'ambito del processo a Juan Carlos Patino-Arango, seminarista colombiano accusato di abusi sessuali su minori, e questo GRAZIE all'IMMUNITA' DIPLOMATICA concessagli dal presidente statunitense George W. Bush il 16 agosto 2005.

Credo che debba anche essere ricordato come colui che, morendo, si è SOTTRATTO al processo pendente presso il tribunale provinciale di Traunstein, in Germania, promosso da un 38enne della Baviera che ha affermato di essere stato vittima di abusi sessuali da parte di un prete da bambino: caso che fu insabbiato da Ratzinger, quando questi rivestiva la carica di cardinale.