domenica 22 dicembre 2019

Ma se morissero TUTTI gli EBREI, non si starebbe meglio al Mondo? (di Luigi Tosti)

Oggi, 22 dicembre 2019, io sottoscritto Luigi Tosti mi chiedo e chiedo ai Lettori: ma se morissero TUTTI gli EBREI, non si starebbe meglio in questo Mondo?

Pensate forse che sia impazzito e che la Polizia Postale, le Procure della Repubblica del Regno di Vaticalia, il Presidente della Repubblica Pontificia Italiana Mattarella, il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati dovrebbero insorgere, incarcerarmi e chiudere il mio blog per razzismo e incitazione all'odio razziale contro gli ebrei?

E no, mi dispiace: io reclamo la mia più assoluta impunità e pretendo, anzi, di essere venerato per queste parole, perché io non faccio altro che "seguire doverosamente" e "piamente" i "sani", "santi" e "sacri" insegnamenti della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana e, in particolare, gli insegnamenti di uno dei suoi più illustri  e pii Rappresentanti, del cui nome e cognome si fregia uno dei più famosi Ospedali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma: Padre Agostino Gemelli, uno degli aderenti al simpaticissimo "Manifesto della Razza" del rimpianto partito Fascista, che fu artefice dello stupendo Concordato che è stato perciò "innestato" a pieno titolo nella nostra Carta Costituzionale.

Ma veniamo ai fatti.
Nel 1924 morì suicida, a Roma, il prof. Felice Momigliano, un ebreo nato nel 1866 a Mondovì, entrato nel 1894 nel direttivo della locale sezione del Partito socialista, che insegnava Filosofia nelle scuole pubbliche ma che, sempre nel 1894, in seguito alle misure repressive del governo, subì un mese di confino a Sanremo, per poi essere spedito in Sardegna, e dover cambiare vari sedi sinché, nel 1900, venne assegnato al liceo Stellini a Udine.
Il trasferimento a Udine lo gettò nello sconforto: «Qui sono fuori dal mondo: di più è un climaccio per i miei nervi». Vi rimase sette anni è subì gli attacchi dei clericali che, sul quotidiano "Il Crociato", definirono il libero pensiero «nichilismo, aberrazione, negazione di ogni verità cristiana» e, parlando del Momigliano, lo definirono «Forestiero, ebreo, socialista, massone. Come pianta esotica può urtare impunemente e vilipendere i sentimenti religiosi del Friuli; come giudeo ne ha il dovere; come socialista il proposito; come massone la missione».
Nel 1924, a Roma, colpito da esaurimento nervoso, si suicidò e lasciò scritto: «Ero nato da una generazione che viveva la vita nel ghetto e ho conquistato la libertà dello spirito a prezzo di travagli interni terribili».

Ebbene, Padre Agostino Gemelli, cioè il fondatore e Rettore dell'Università Cattolica e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, pubblicò sulla rivista “Vita e Pensiero” dell'Università Cattolica, nell'agosto 1924 il necrologio di Felice Momigliano con queste "pie" e "stupende" frasi:

«Un ebreo, professore di scuole medie, gran filosofo, grande socialista, Felice Momigliano, è morto suicida. I giornalisti senza spina dorsale hanno scritto necrologi piagnucolosi. Qualcuno ha accennato che era il Rettore dell'Università Mazziniana. Qualche altro ha ricordato che era un positivista in ritardo. Ma se insieme con il Positivismo, il Socialismo, il Libero Pensiero, e con il Momigliano morissero tutti i Giudei che continuano l'opera dei Giudei che hanno crocifisso Nostro Signore, non è vero che al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una liberazione, ancora più completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l'acqua del Battesimo

Orsù, dunque, Egregio Presidente della Repubblica On.le Mattarella ed Egregi Presidenti del Senato e della Camera Casellati e Fico, diffondete agli italioti, dall'alto delle Vostre Istituzionali Cattedre, l'insegnamento e il messaggio del Santo e Pio Padre Agostino Gemelli di Santa Roma Chiesa Cattolica ed Apostolica: "ma se TUTTI i giudei morissero, dopo essersi convertiti col Battesimo alla Vostra Unica Religione Vera, cioè quella Cattolica, non si starebbe meglio su questo Pianeta?"

Attendo risposta a questa mia lettera aperta.
Postato da Luigi Tosti il 22 dicembre dell'anno 2019 d.i.C. (dopo l'invenzione di Cristo)

POST SCRIPTUM: Essendo in passato incappato in lettori incapaci di capire l'ironia e il sarcasmo, puntualizzo che non sono razzista e che auguro lunga vita ai pagani, agli islamici, agli ebrei, ai cristiani, ai raeliani, ai buddisti, agli induisti e persino anche agli atei. Non mi chiamo Agostino Gemelli.