giovedì 13 aprile 2023

Dopo la Madonna del Capriolo, sbarca sulla Terra anche la Madonna Maiala (di Luigi Tosti)

 

Dopo la Madonna del Capriolo, sbarca sulla Terra anche la Madonna Maiala.
Si sa che una della caratteristiche principali del Cattolicesimo è la TRUCULENZA e l’ORRIPILANZA: Santa Lucia è raffigurata con due occhi espiantati e messi in bella mostra su un piatto, a mo’ di ostriche; San Sebastiano è legato ad un palo ed infilzato da una miriade di frecce a mo’ di puntaspilli; Sant’Agata mostra con orgoglio le sue “tette” mozzate su un vassoio; San Lorenzo si crogiola con entusiasmo su un’enorme griglia alimentata da carboni ardenti.
Non sono però da meno le migliaia di Madonne che, dopo essersi miracolosamente “INCARNATE” in statue di terracotta o di gesso create da qualche primate della specie “Homo sapiens”, sottospecie “piglianculus”, cominciano incredibilmente a PIANGERE: ma non lacrime normali -che NON sarebbe CONSONO con la truculenza e l’orripilanza cattolica- bensì lacrime di “sangue”!!!
Questo copione si ripete da secoli e, nonostante l’homo sapiens sia arrivato sulla Luna ed aspiri ad arrivare su Marte (senza per ora aver trovato traccia di un qualche dio), la folta schiera dei creduloni (quelli che Odifreddi ha ribattezzato “chrétien-crétins”, alias cristiani-cretini) è sempre pronta ad accorrere sul “POSTO” dove si rinnova l’ ennesimo “MIRACOLO” della Madre “Vergine” di Gesù, che a distanza di 2.000 dalla dipartita del figlio seguita a piangere con un dolore talmente intenso che le sue lacrime si trasformano in sangue “divino”.
La penultima Madonna che ha pianto truculente lacrime di sangue è apparsa ad Auditore, in provincia di Pesaro: il suo “seguito” tra i “fedeli” è durato però poco tempo, perché gli esami disposti dalla magistratura hanno accertato che si trattava di sangue di capriolo, per di più non battezzato. Da allora il Comune di Auditore ha dovuto rinunciare all’erezione di una già programmata Basilica di 2 ettari, che avrebbe attirato stormi di fedeli anche da Marte, per ripiegare sulla più modesta “Sagra annuale della polenta con capriolo”, che si tiene il 31 aprile di ogni anno.
Recentemente è però salita agli onori della cronaca un’altra statua della Madonna che lacrima sangue: è apparsa a Trevignano Romano, in provincia di Roma.
La sua storia nasce quando Maria Giuseppa Scarpulla, in arte Gisella Cardia, originaria di Patti in provincia di Messina e condannata per bancarotta fraudolenta, dopo essere ritornata da un viaggio a Merd-Jugorje con una statua della Beata Vergine, ha avuto la brillante idea di replicare la truffa a Trevignano Romano: la sua statua ha cominciato infatti a versare “miracolose” lacrime di sangue e la Cardia ha cominciato anche ad avere “visioni” celestiali della Madonna, accompagnate dal solito profumo di rosa (e non di merda), durante le quali la Beata Vergine le “rivelava” ed “affidava” dei “messaggi” confidenziali da “divulgare all’umanità”: messaggi nei quali rivolgeva anche esplicite “MINACCE di DANNAZIONE ETERNA” a quelli che -come me- non credono più nelle favole, nella Befana, in Babbo Natale, in Pinocchio e, dulcis in fundo, negli dei.
Le miracolose apparizioni, lagrimazioni sanguinolente e messaggi (non WatsApp) sono iniziati nel 2016 e la Chiesa Cattolica, nella persona e nelle vesti del Vescovo monsignor Romano Rossi, ha “fiutato” l’ “affare” ed ha visto bene di associarsi alla “santona”, accreditandola in Chiesa, assieme ad una pletora di altri preti, durante funzioni religiose nelle quali la statua veniva esibita e brandita dal Vescovo ai fedeli con, a fianco, la santona che leggeva i “messaggi” della Beata Virgo fidelis.
La Procura di Civitavecchia ha aperto nel 2016 un fascicolo e i RIS hanno prelevato un campione di sangue che, secondo alcune fonti, appartiene alla stessa Santona. Questo fascicolo, dopo un sonno letargico di 4 anni, verrà archiviato nel 2000 e le analisi, si badi bene, verranno “secretate”: il che è di per sé un MISTERO di natura LEGALE, posto che un fascicolo archiviato DEVE essere esaminato nella sua interezza, senza assurde secretazioni (salvo che si voglia illegalmente proteggere qualche truffatore).
Nel frattempo Gisella Cardia ha acquistato un terreno che ha adibito a palcoscenico delle miracolose apparizioni, alle quali hanno assistito ed assistono stormi e greggi di “fedeli” che accorrono a Trevignano Romano dall’Italia e dall’estero, con un mercimonio di statue e di oggetti cd. “sacri” che vengono venduti ai creduloni. La Gisella Cardia e suo marito hanno anche costituito (sicuramente su “consiglio” della Beata Vergine Maria) un’ Associazione denominata “La Madonna di Trevignano Romano ONLUS ”, registrata in data 8 luglio 2019 al n° 3133 serie 3 e con tanto di sito WEB, con lo scopo di ricevere donazioni dai creduloni e di vendere le statue della Madonna con due “fasce” di prezzo: circa 1.000, per le statue “normali”, 3.000 euro, invece, per le statue espressamente denominate e certificate come “MIRACOLOSE”.
Questa ONLUS -che ha ovviamente beneficiato e beneficia di tutte le agevolazioni fiscali ed è destinataria anche del 5 per mille- prosegue imperterrita la sua attività truffaldina sino ai giorni nostri, quando un investigatore privato, dopo avere prelevato un campione del sangue della Beata Vergine Maria, scopre che si tratta di sangue suino (nel senso di: maiale). Sporge allora una denuncia. A questo punto il Vescovo monsignor Romano Rossi SCOMPARE dalla scena a fine anno 2022 e sulla vicenda comincia a scatenarsi il clamore mediatico.
Si apprendono così particolari ed episodi (che risultano immortalati in video) che fanno impallidire la comicità e l’ironia sarcastica del compianto Monicelli. In un filmato, ad esempio, la Santona racconta con disinvoltura l’episodio della MIRACOLOSA moltiplicazione degli gnocchi, del coniglio arrosto e della pizza ad opera della Beata Vergine: per farla breve, la nostra veggente racconta che un giorno si è trovata ad ospitare a cena una quindicina di persone ma che, in casa, le erano rimasti un piatto di gnocchi, un piatto con residui di coniglio arrosto e un pezzo di pizza. Ebbene, nel servire gli ospiti queste tre pietanze hanno cominciato a moltiplicarsi sino a soddisfare tutti e 15 i commensali: un vero miracolo, anche molto originale.
Sin qui la cronaca, che non si presterebbe a particolari commenti o a meraviglie, posto che la creduloneria umana è infinita come l’universo e la Storia è zeppa di episodi del genere.
Ciò che sconcerta, però, è il fatto che in questa vicenda la Chiesa, la RAI e i MEDIA, dopo aver DORMITO per 7 anni, si indignano e pretendono, a gran voce, l’intervento della Magistratura per perseguire l’Associazione per delinquere che è stata costituita al fine di perpetrare delle truffe che sembrano abbiano raggiunto più di 500.000 euro di bottino. Chi partecipa al linciaggio, infatti, sono addirittura Bruno Vespa, Milo Infante e i preti e i sedicenti “teologi”, “Mariologi” (la “mariologia” è una branca della “teologia” cristiana che studia Maria, madre di Gesù, cioè una supercazzola) nonché giornalisti CATTOLICI che, invitati nella trasmissione “ore 14” della RAI, danno della “truffatrice” alla Gisella Cardia, “DIMENTICANDOSI” che la Chiesa Cattolica -come ho avuto modo di scrivere in atti giudiziari ed AFFERMARE in pubbliche udienze davanti al Tribunale dell’Aquila e davanti al Consiglio Superiore della Magistratura- è la più grande ASSOCIAZIONE per DELINQUERE e la più grande BANDA di FALSARI e TRUFFATORI che sia mai esistita sul Pianeta Terra negli ultimi 2.000 anni. La sua storia è costellata da FALSI miracoli, FALSE reliquie, FALSI santi, FALSE scritture, FALSI esorcisti, FALSE stigmate, FALSI sangui di San Gennaro, FALSE Sindoni, FALSI angeli, FALSI demoni, FALSI dei, nonché da un MERCIMONIO di oggetti “sacri” e “miracolosi” tali da far apparire la “povera” Gisella Scardia come una “candida educanda”, certamente non più colpevole della povera Vanna Marchi.
In sintesi, si ripropone, nella candida indifferenza di Bruno Vespa e di Milo Infante, il problema dei TRUFFATORI di Serie A (la Chiesa) e dei TRUFFATORI di Serie B (ieri la povera Marchi ed oggi la Santona Cardia): i primi, intoccabili e impunibili, i secondi massacrabili ad libitum.
Sennonché nel caso della Gisella Scardia c’è un “PARTICOLARE” che fa un’enorme differenza e che creerà non pochi grattacapi a chi voglia perseguire penalmente la “Santona”: quest’ultima, infatti, è stata SPALLEGGIATA dal Vescovo e dalla Chiesa Cattolica, che sono quindi CORREI nella perpetrazione delle truffe, di cui hanno anche lucrato. Ma non è tutto. L’ABUSO della CREDULONERIA POPOLARE messo in atto dalla Cardia è inoltre ESATTAMENTE IDENTICO all’ ABUSO della CREDULONERIA POPOLARE messo in atto dalla Chiesa Cattolica negli ultimi 2.000 anni e tutt’ora praticato, anche con le sue innumerevoli ONLUS.
E allora sorge spontanea una domanda che rivolgo PUBBLICAMENTE a Bruno Vespa e Milo Infante: per quale stravagante motivo la magistratura italiana dovrebbe perseguire penalmente Gisella Scardia per la sua Madonna Maiala, quando la Chiesa Cattolica e gli infiniti Enti Ecclesiastiche ed ONLUS si sono macchiati e seguitano tranquillamente a macchiarsi degli stessi IDENTICI REATI? Non è forse la Chiesa che ha accreditato e seguita ad accreditare come VERE le apparizioni della Madonna e VERI i miracoli dei santi che spuntano, oramai, più numerosi dei funghi?
Perché mai, dunque, le TRUFFE propinate ai creduloni dalla Chiesa sarebbero “ESENTI” da responsabilità penale, mentre le stesse piccole TRUFFE, propinate dalla Santona Cardia, dovrebbero essere perseguite e sanzionate? Forse perché la Chiesa ha accumulato, con tutte queste frodi, un patrimonio INESTIMABILE, mentre la “povera” Cardia si è fermata SOLO a circa 500.000 euro di bottino?
Sono curioso di vedere gli sviluppi di questa vicenda e, soprattutto, come si comporterà la cosiddetta “magistratura”. Intenterà un processo penale contro la Cardia, perché dice di vedere e di parlare con la Madonna, ma lascerà impunita la Chiesa che è da 2.000 anni che parla con la madonna ed erige templi sui luoghi delle sue miracolose apparizioni? 
Chiudo con un’ultima, positiva, notazione: la magistratura italiana, in sintonia con i dettami del cattolicesimo, ha sancito che l’espressione “Porca Madonna” NON integra una bestemmia perché Maria di Nazareth NON è una “dea” (è noto che per i cristiani SOLO i Maschietti Gesù e Dio possono fregiarsi di titolo di “divinità). Oggi, dopo la scoperta che la madonna piange lacrime suine, le espressioni “Porca Madonna” e la versione toscana “Madonna Maiala” possono considerarsi definitivamente SDOGANATE. Per i credenti questo è un sollievo, perché non c’è più bisogno di confessarsi se, qualche volta, la Beata Vergine viene evocata, “invano”, assieme al suino.

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