Ve le ricordate le parole “tuonanti” di Bergoglio
contro la pedofilia della “sua” Chiesa e le minacce di “mano dura” e spietata
contro chi avesse abusato dei culetti dei bambini affidati alle “cure” dei
prelati, più o meno “alti”? Di fronte a questa ennesima “mirabilia” del novello
Papa Francesco, tutta la stampa del Regno Pontificio retto dal Vicario del
Papa, cioè da Re Borbone Napolitano I°, nonché tutte le reti televisive
della RAI-TV di TeleVaticalia, inneggiarono alla rivoluzione copernicana che si
stava abbattendo sulla Chiesa e che avrebbe di lì a poco spazzato le porcate
del vecchio precedente Regnante, l’ex Nazista Pastore Tedesco Ratzinger.
Ebbene, i segni tangibili di questa epocale rivoluzione li abbiamo sperimentati
e li stiamo sperimentando in questo lasso di pontificato in cui ha regnato il
neo poverello di Assisi Francesco: praticamente non è cambiato un cazzo. La
Chiesa seguita ad accumulare parassitariamente ricchezze e ad essere sempre più
ricca, alla faccia dei poveri che muoiono di fame e che sono costretti anche a
pagare le tasse indirette sugli immobili e su qualsiasi altro bene e/ servizio,
anche se miserabili e nullatenenti. La Chiesa seguita a godere spudoratamente
di tutti i privilegi fiscali e seguita ad essere foraggiata e ingrassata dalle
donazioni, elargizioni e contributi finanziati dallo Stato, dalle Regioni, dai
Comuni, dalle Province e dagli infiniti Enti pubblici italioti, ovviamente con
danaro dei contribuenti italiani. Gli omosessuali seguitano ad essere
bellamente emarginati e discriminati dai nostri politici di merda che seguono,
come pecoroni ammaestrati, le direttive del “Santo Padre” e della Sua
infallibile Ecclesia. E la pedofilia? Si sono forse abbattuti su questi
spregevoli pezzi di merda la mannaia Papale e le gravi sanzioni preannunciate?
Manco per il cazzo. Tutto seguita bellamente come prima: non solo Bergoglio si
limita a sanzionare con pene a dir poco ridicole i suoi beneamati prelati
pedofili -e questo lo fa solo se il clamore mediatico è talmente forte da sconsigliare
l’insabbiatura- ma egli si oppone anche alle “rogatorie” attivate dai Giudici
italiani per acquisire dal Vaticano e dalla Chiesa le prove di colpevolezza di
questi criminali preti, dando concreta dimostrazione di essere complice e
solidale di questi preti pedofili.
E i nostri Augusti politici e la Nostra Augusta Stampa
che cosa dicono e che cosa fanno? Niente, un bel cazzo: se ne stanno
tranquillamente zitti e, anzi, seguitano a leccare il culo alla Chiesa, ai
prelati più o meno alti e alle variegate e infinite istituzioni e congregazioni
cattoliche che si sono oramai infiltrate, come vere ramificazioni metastatiche,
nel tessuto sociale di questo povero Paese di merda, sempre più suddito e
sempre più schiavo di un’associazione criminale denominata “Chiesa Cattolica Apostolica
Romana”.
Emblematico e l’ultimo caso di Don Mauro Inzoli, prete
pedofilo di Comunione e Liberazione (rectius: Corruzione e Lottizzazione),
confessore di Roberto Formigoni, indagato per reati di pedofilia contro una
ventina di ragazzi affidati da “amorevoli” genitori alle “cure” della beneamata
Chiesa Cattolica. Ebbene, sono otto i casi per i quali don Mercedes -
questo il soprannome del Prete per la sua abitudine di girare con macchine di
lusso- rischia il rinvio a giudizio. Altri dodici casi sono caduti in
prescrizione. Tra le vittime un ragazzo che all'epoca aveva dodici anni. Ma
quello che indigna è che l’inchiesta contro questo prete pedofilo è riuscita ad
arrivare in porto nonostante l’ostracismo di Papa Francesco, che ha apertamente
e deliberatamente ostacolato la Magistratura italiana omettendo di ottemperare
alla rogatoria inoltratagli dai giudici per il tramite del nostro Ministro di
Giustizia. Il Vaticano ha infatti negato la rogatoria che la procura aveva
chiesto per poter conoscere atti inerenti i casi di abusi sui minori,
garantendo così l’impunità del suo dipendente criminale. Il sacerdote di
Comunione Liberazione, in passato presidente del Banco
Alimentare, a causa dei suoi crimini è stato
soltanto invitato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede a condurre una
“vita di preghiera e di umile riservatezza, come segni di conversione e di
penitenza”. La Congregazione della Dottrina della Fede ha
trasmesso al vescovo di Crema il decreto che ha inflitto a don Inzoli, si
badi bene, una “pena medicinale perpetua”: e cioè lo ha semplicemente
dichiarato “responsabile”, lasciandogli però la possibilità di mantenere lo
status di sacerdote. Da qui l’invito, come detto, ad una vita “riservata”.
A gennaio il nostro eroe ha addirittura partecipato ad
un convegno sulla famiglia organizzato dalla Regione Lombardia.In ottobre la
procura cremonese si era rivolta, attraverso il ministero della Giustizia, alla
Santa Sede con la richiesta di rogatoria. A fine febbraio è arrivato il
diniego: gli atti istruttori non possono essere rivelati perché “sub secreto
pontificio”, cioè perché secretati da Papa Francesco.
E c’è qualcuno che afferma ancora, con la faccia come
il culo, che Papa Francesco e la sua bella Chiesa combatterebbero la pedofilia
e collaborerebbero attivamente con la Magistratura italiana per stanare e
punire questi lerci individui. Vergognatevi. Ma ancora più si vergognino i
personaggi istituzionali dello Stato e della Pubblica Amministrazione -dal
Presidente della Repubblica in giù- che seguitano ad accreditare e ricevere in
pompa magna il Papa, i cardinali, i vescovi ed altri prelati, pur essendo
consapevoli che essi fanno parte di un’associazione criminale che copre i
criminali e si rifiuta di collaborare con le autorità giudiziarie italiane per
stanare e punire i delinquenti.
VERGOGNA!!!!!!!!!!!