giovedì 23 novembre 2017
sabato 18 novembre 2017
Visitate i murales della Città di OFENA (AQ), candidata dall’UNESCO a capitale del razzismo religioso. (di Luigi Tosti)
Rispolverando tra le vecchie foto e carte del 2003 mi sono ritrovato quelle riguardanti l’allucinante persecuzione, ghettizzazione e discriminazione della famiglia di un islamico di nome Adel Smith, oggi defunto con grande gioia dei cattotalebani italici e di Bruno Vespa.
All'indomani
dell'ordinanza cautelare presa dal Giudice del tribunale dell'Aquila dott.
Montanaro, con la quale si ordinava al Ministero della pubblica istruzione la
rimozione del crocifisso, è iniziata da parte dell'Amministrazione Comunale di
Ofena, Sindaco in testa, un'incredibile attività di persecuzione e di
discriminazione di stampo razzistico/religioso ai danni del Sig. Smith Adel e
della sua famiglia, che si è estrinsecata attraverso una serie di iniziative
tutte connotate dall'abuso delle pubbliche funzioni, e cioè dalla deviazione
del comportamento della Pubblica Amministrazione dai fini istituzionali che le
competono per legge.
Da segnalare,
in particolare, i seguenti episodi.
1°)
All'indomani dell'ordinanza cautelare del
22.10.2003 del giudice dott. Mario Montanaro, con la quale si ordinava la
rimozione del crocifisso dalle aule della scuola materna ed elementare
"Antonio Silvieri", l'Amministrazione Comunale di Ofena, e il Sindaco
Architetto Anna Rita Coletti in testa, pensava bene di autorizzare, in tempi
record, la collocazione dinanzi l'ingresso della Scuola di un orrendo
crocifisso in ferro di ben tre metri di altezza, realizzato da un fabbro
utilizzando travi ferrose destinate all'edilizia: il tutto con chiare finalità
di sfregio nei riguardi del credo islamico del sig. Adel Smith e
della sua famiglia, oltreché della decisione presa dal giudice dott. Montanaro.
E' da sottolineare, in particolare, che all'Amministrazione Comunale di Ofena
perveniva, in data 28.10.2003, una singolarissima richiesta
dell'Arciconfraternita "Maria Santissima del Rosario" Anno Domini 177
di San Giorgio La Molara (Benevento), con la quale si dichiarava di voler
"donare" una croce in ferro di ben tre metri di altezza che, secondo
i "desiderata" del "donante", era "da
posizionare nella mattinata del 1.11.2003" (cioè dopo appena
tre giorni!!!). In strabilianti tempi record il Sindaco chiedeva ed
otteneva il parere favorevole del responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale
Ing. Mauro Antonello Tarsini, il quale "verificava la fattibilità della
installazione di una croce in ferro (guarda caso) sull'area verde
pubblico in prossimità dell'edificio scolastico comunale". Il
30.10.2003, dopo appena due giorni dalla ricezione della domanda della
Confraternita, la Giunta municipale, composta da Coletti Anna Maria, Palmeri
Vincenzo e Cogliandro Vincenzo, "accettava la donazione" ed
"autorizzava il soggetto donante a posizionare la croce nei luoghi e con
le modalità riportate nella relazione del Tecnico Comunale": la delibera
-per assecondare gli "urgenti" (?!?!?) "desiderata" del
donante- veniva dichiarata immediatamente esecutiva. Detta croce veniva
in effetti impiantata, dinanzi la scuola elementare di Ofena, il 1.11.2003, in
mezzo ad un "tripudio" di "fedeli campani" e locali,
contrabbandandola per una "testimonianza concreta e tangibile della
radice di civiltà cristiana".
Chi scrive non
può esimersi dal denunciare la palese discriminazione di stampo razzistico/religioso
che l'Amministrazione Comunale -in combutta con la Confraternita Maria
Santissima del Rosario- ha perpetrato -attraverso la collocazione della
gigantesca croce dinanzi all'ingresso della scuola frequentata dai figli
minorenni di Adel e Mimoza Smith- ai danni di questi ultimi: questo gesto
reazionario, infatti, non ha nulla a che vedere con quella che potrebbe essere
una legittima manifestazione di un "culto" religioso. Essa è invece
l'espressione dell'arroganza di chi, approfittando ed abusando del potere
pubblico e della posizione di supremazia di cui gode, ha inteso inviare al
"musulmano" Smith e ai suoi figli questo concreto
"messaggio" di stampo razzistico: avete osato chiedere la "rimozione"
del "nostro" simbolo del crocifisso dalle aule scolastiche? Ebbene:
"beccatevi", ora, questo gigantesco crocifisso che, per
sfregio, vi poniamo proprio dinanzi all'ingresso della scuola, in modo
che i due alunni di "razza inferiore", cioè "islamica",
siano costretti, tutti i giorni, ad ammirarlo con la sottomissione dovuta da
chi ha abbracciato una "religione inferiore".
L'arroganza
discriminatoria del gesto che è stato perpetrato dalla Pubblica Amministrazione
locale è testimoniata dalla circostanza che non rientra affatto nelle
competenze istituzionali di un Comune erigere templi o simboli di una qualche
religione (tantomeno nelle aree destinate a verde pubblico e in territorio
assoggettato a vincolo paesaggistico) o intervenire nell'ambito
dell'insegnamento scolastico. La Pubblica Amministrazione, al contrario,
dovrebbe essere imparziale (art. 97 Costituzione) e non potrebbe
parteggiare -peraltro per odiose finalità di sfregio- per una religione
piuttosto che per un'altra, se non altro perché la Costituzione accorda pari
diritti e pari dignità a tutte le confessioni religiose, positive
o negative che esse siano. E la riprova concreta è nel fatto che tra i
legittimi "contraddittori" dell'iniziativa legale intrapresa dal sig.
Smith non vi è mai stato il "Comune di Ofena", il quale dovrebbe
dunque interessarsi delle materie deputategli per legge, evitando di "prendere
smaccatamente le parti" di una religione e di perseguitare e
ghettizzare coloro che credono in altre religioni, razzisticamente ritenute
"inferiori".
2°)
Il secondo episodio -che conferma in modo eclatante
gli intenti razzistici/discriminatori del gigantesco crocifisso in ferro
collocato dinanzi l'ingresso della scuola- risale all'intervista rilasciata dal
Sindaco Arch. Anna Rita Coletti ad una inviata della trasmissione la "Vita
in diretta", poi mandata in onda su RAI UNO all'indomani della decisione
del Dott. Mario Montanaro. Alla domanda dell'intervistatrice, che chiedeva:
"E se dovesse essere rimosso, questo crocifisso?", il Sindaco
di Ofena rispondeva con le seguenti testuali parole: "(La soluzione)
più pratica potrebbe essere o quella di riposizionare il crocifisso oppure di regalare
ai bambini, nel giorno in cui, il primo giorno di scuola, entrano in
classe, un crocifisso da parte dell'amministrazione comunale, da portare
appeso al collo, perché in questo modo, poi, i crocifissi che il bambino islamico
dovrà vedere non saranno più uno, ma saranno quelli appesi al collo di tutti i
propri compagni".
Dal tenore di
queste dichiarazioni è evidente che per il Sindaco di Ofena i bambini "islamici"
appartengono ad una "razza
religiosa inferiore" e, soltanto per questo,
meritano di essere ghettizzati ed umiliati dai compagni di classe, appartenenti
alla "razza superiore" dei bambini "cattolici", peraltro
con la fattiva collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Ofena che, a
proprie spese e magari distogliendo le risorse economiche destinate alla
raccolta dei rifiuti o ad altre incombenze comunali, li doterà di ben vistosi
crocifissi da esibire al collo, per schernire e dileggiare i piccoli
"infedeli islamici".
Queste
"dichiarazioni" pubbliche, rese dal Sindaco di Ofena nel corso di una
trasmissione televisiva di largo ascolto, evocano i tempi bui del medio evo e
del nazi-fascismo, tanta è la carica razzistica e discriminatoria che esse
contengono. C'è soltanto da meravigliarsi come esse siano state tollerate in
quella trasmissione e da chiedersi, poi, come mai il conduttore Michele Cucuzza
o chi per lui non le abbia segnalate all'autorità giudiziaria, magari con lo
stesso "zelo" col quale l'egregio Dott. Bruno Vespa (o chi per lui)
ha segnalato alla Procura della Repubblica capitolina la frase pronunciata da
Adel Smith nel corso della trasmissione "Porta a porta" ("il
crocifisso raffigura un cadavere in miniatura"), frase per la quale il
P.M. romano ha ritenuto di ravvisare -si badi bene- gli estremi del delitto di
"vilipendio della Religione di Stato".
Preme sottolineare
l'odiosità delle "minacce" rivolte dal Pubblico Amministratore, sia
perché perpetrate con l'arroganza di chi abusa dei pubblici poteri di cui è
fornito, sia perché indirizzate nei confronti di minorenni indifesi, che
dovrebbero subire gli atti di discriminazione e di scherno razzistico/religioso
addirittura nell'ambiente (educativo?) della scuola dell'obbligo e ad opera dei
compagni di classe minorenni, "graziosamente" istigati a tanto dagli
"amministratori comunali" maggiorenni!!!
Non credo che
l' "insegnamento" impartito dall'Arch. Anna Rita Coletti sia proprio
encomiabile.
3°)
Sempre all'indomani dell'ordinanza del dott. Mario
Montanaro, poi, molte pareti delle case del centro abitato di Ofena (assoggettato a vincolo paesaggistico)
sono state dipinte con vistosissimi ed estesi "murales", mai autorizzati, inneggianti al
Crocefisso e ad altre immagini sacre al Cattolicesimo: anche qui non si tratta
di "pie" manifestazioni di "culto", ma di ostentazione
provocatoria e discriminatoria nei confronti di quella famiglia islamica,
"rea" di aver preteso di avere lo stesso trattamento riservato ai
cattolici.
Questi "murales"
sono stati dipinti su molte facciate prospicienti la piazza San Carlo, su altre
facciate e -incredibile ma vero- anche sul lato sinistro dell'ingresso della
Casa Comunale di Ofena: quivi troneggia, oggi, un gigantesco crocifisso,
dipinto come "monito" agli "infedeli islamici".
Il messaggio che promana da quest'ultimo crocifisso è chiaro come lo sarebbe
una "bella" "croce uncinata" nazi-fascista
all'indirizzo di un ebreo, e cioè: cari Adel, Mimoza, Adam, Khaled e David
Smith, sappiate che in questo "feudo" "regna"
un'Amministrazione Comunale che ha ben capito a quale "razza religiosa (di
merda) inferiore" appartengano gli "infedeli musulmani"
e non intende, pertanto, piegarsi alle ridicole "ordinanze" del
Giudice Montanaro, che citano assurde norme costituzionali ed assurde sentenze
della Corte Costituzionale e della Cassazione, che hanno "osato"
affermare che tutti i cittadini italiani ed europei sono uguali, qualunque sia
il loro credo religioso, e che tutte le confessioni religiose hanno pari
dignità.
Estremamente
singolare e significativa -e non si può quindi non rimarcarla in questa sede- è
la circostanza che questi "murales" siano "fioriti"
all'improvviso e in gran numero sulle facciate prospicienti le pubbliche piazze
e le pubbliche vie di Ofena, guarda caso proprio all'indomani
dell'ordinanza di quel Giudice e senza
che, si badi bene, il centro abitato di Ofena -assoggettato a vincoli
paesaggistici- avesse mai presentato, come caratteristica architettonica
peculiare, siffatte decorazioni esposte al pubblico. C'è da chiedersi perché l'Autorità Giudiziaria ed Amministrativa non siano intervenute e come
possa essere possibile che siano stati dipinti questi provocatori e lerci murales di stampo razzistico, senza che sia intervenuta alcuna autorizzazione ed anzi in spregio alle normative vigenti
sull'ornato pubblico, ai regolamenti edilizi ed alle norme di tutela
paesaggistica (ivi inclusi i rilascio di preventivi pareri favorevoli). Ma si tratta di domanda pleonastica, essendo ben noto che i tutori della legge per garantirsi il posto di lavoro sono "forti coi deboli e deboli coi forti".
4°)
Altra strabiliante iniziativa dell'Amministrazione
Comunale di Ofena è quella che è stata pubblicizzata con manifesti affissi alle
bacheche, che ho avuto cura di fotografare in occasione della mia visita ad
Ofena. Si tratta del progetto di "realizzazione di una Via Crucis
composta di n. 14 stazioni, delle quali il progetto sarà donato da un artista
di fama internazionale mentre la realizzazione sarà a carico
dell'Amministrazione Comunale". Come ha cura di dichiarare nel
manifesto, questa iniziativa trae lo spunto dalla "vicenda della scuola
elementare e materna di Ofena che ha avuto risonanza internazionale, e cioè il
crocifisso presente sulle aule di scuola. Nella specie il padre di un
alunno...ha proposto ricorso per la rimozione del crocifisso in via
cautelare...Attualmente la questione è ancora sotto il vaglio dei giudici di
merito e stiamo aspettando la sentenza definitiva dell'autoritè giudiziaria
sull'argomento. Nel frattempo la maggior parte dei cittadini d Ofena....ha
dichiarato di non essere d'accordo con il genitore sostenendo "con
forza" l'apposizione del crocifisso anche nell'aula della scuola, pur
riconoscendo la tolleranza e la volontà di apertura verso il concittadino che
ha esposto e portato alla ribalta della cronaca il problema delle confessioni
religiose nell'ambito dela scuola..."
Dunque,
l'Amministrazione Comunale di Ofena non è ancora paga della "crociata
razzistico/religiosa" perpetrata contro l'infedele famiglia musulmana,
ma intende rincarare la dose per realizzare addirittura una "Via
Crucis" di 14 stazioni, magari partendo dalla casa di quella famiglia di “pezzi di merda” di islamici sino al
Comune, riservando oviamente un’importante "stazione" dinanzi alla
scuola elementare e materna.
Sembra proprio
che la persecuzione di stampo razziale/religioso non abbia limiti e che gli
Amministratori comunali di Ofena, approfittando codardamente della posizione di
supremazia loro conferita dall'esercizio di pubbliche funzioni, intendano
seguitare a schernire, dileggiare ed umiliare quella famiglia con un'altra
opera monumentale -realizzata a spese del Comune!!- sicuramente
destinata a far assurgere Ofena agli onori della storia dell'Arte, della
Cultura e del bon ton. Se questo dovesse ritenersi
"legittimo", c'è soltanto da chiedersi quali possano essere le
prossime, auspicabili, "mosse" del Sindaco di Ofena e della sua
Giunta.
Da parte mia
posso suggerire all'Amministrazione di Ofena -visto l' "andazzo"
persecutorio sin qui concretizzato- di realizzare anche quattro ciclopici
Crocifissi -oppure quattro Cattedrali Cattoliche- dinanzi a ciascuno dei lati
dell'abitazione degli "sporchi
infedeli musulmani",
acciocché gli stessi, ovunque si affaccino, abbiano bene in mente "chi
realmente comanda ad Ofena" e "chi realmente appartiene alla
razza religiosa Superiore". Si potrebbe, poi, realizzare anche un
pergolato, ovviamente tutto composto da "Croci", che parta
dall'abitazione di Smith sino all'ingresso della scuola di Ofena, acciocché i
"bambini islamici" (come graziosamente li appella il Sindaco
Arch. Anna Rita Coletti) subiscano l'onta delle "forche caudine
cattoliche", ogni qual volta si recano a lezione.
Ripristinando,
poi, la pia usanza della Chiesa Cattolica contro gli ebrei, in auge sino alla
metà dell'ottocento, il Comune di Ofena potrebbe anche stipendiare un
predicatore cattolico acciocché dispensi ai figli di Smith, mentre si recano a
scuola, "prediche coatte", perché decidano di convertirsi e di
abbracciare, dunque, l'Unica, Vera, Grande Fede: quella di Santa Romana Chiesa.
Visitate
dunque Ofena, ma mi raccomando: non da turisti, ma da ospiti.
Rimini, addì
18 novembre 2017 d.i.C.
Luigi Tosti
LA PROSTITUZIONE NEL BEL PAESE. Di Luigi Tosti
Queste quattro immagini descrivono impietosamente l'avanzato stato di
decomposizione in cui versa quella che qualcuno si ostina a chiamare ancora con
sterminata impudenza la "Repubblica Italiana".
Quattro primati della specie
"homo sapiens", sottospecie "politicus", che sono stati scelti per
rivestire incarichi "Istituzionali" rappresentativi dell'intera
popolazione, si genuflettono vergognosamente di fronte a degli sciamani e
"baciano", senza alcun moto di vergogna, una delle centinaia di
migliaia di TRUFFE e PATACCHE che la più grande associazione di falsari e
truffatori della Storia del Pianeta Terra -cioè la Chiesa Cattolica- ha propinato
e seguita a propinare ai creduloni e ai poveri di spirito: il finto
"sangue di San Gennaro", cioè una mistura di ketchup che è stata
ingabbiata in una teca e che viene custodita in cassaforte, lontana dagli
scienziati che, in un attimo, rivelerebbero quale ciclopica stronzata e quale
gigantesca truffa si celi dietro di essa.
Tutto questo avviene dal
1300 e grazie a questa gigantesca truffa e all'imbecillità del popolino che vi
ha creduto e che vi crede tuttora, la Chiesa ha potuto accumulare un Tesoro che
supera, per valore, quello della Corona inglese e quello degli Zar messi
assieme.
Ovviamente Mamma RAI
non si vergogna, al pari di Bassolino, Iervolino Di Maio e De Magistris, di
mandare in onda il "bacio della Truffa del Falso sangue di San
Gennaro" ma, anzi, specula sull'imbecillità di una porzione degli italiani
per intorpidere ancor più i loro già labili neuroni e le loro già pressoché
inesistenti capacità logiche critiche. Ovviamente Mamma RAI si dimentica di
riferire agli Italioti che nel 1600 esistevano a Napoli perlomeno altri 3.000
"sangui" di altri fantomatici "martiri" che venivano
venerati in altre chiese e nelle stesse case dei partenopei, tant’è che
Neapolis era stata ribattezzata “urbs sanguinum”. D'altro canto la "religio
est instrumentum regni", come già diceva Machiavelli, e i
"Nostri" "homines sapientes" odierni sanno bene
che per avere un posto di lavoro o per essere eletti bisogno dichiararsi o
fingersi democristiani o cristiani.
Certo è che vedere un ex
pubblico ministero come Luigi De Magistris, che nella sua carriera di
magistrato ha perseguito i delinquenti, "baciare" la "Teca del
FALSO sangue di San Gennaro", cioè il corpo del reato di una truffa e di un
abuso della credulità popolare, fa un po' senso e ci induce a chiederci in
quale merda di Paese ipocrita viviamo.
Ma questa è un’altra storia.
Luigi Tosti
giovedì 14 settembre 2017
GRAN BRETAGNA: il numero degli atei 53%) ha superato quello dei credenti (di Luigi Tosti)
In Gran Bretagna il numero dei cittadini non credenti ha superato quello dei "credenti", raggiungendo la percentuale del 53 %. Gli anglicani, religione maggioritaria, sono scesi al 15 per cento. Queste notizie, ovviamente, sono accuratamente censurate da TELE-RAI-VATICALIA, che ci propina quotidianamente ore di trasmissioni sulle pillole di saggezza di Papa Francesco, il neo-poverello che vive in stato di profonda indigenza e povertà in una grotta di Assisi, come il santo da cui ha attinto il nome. Questo il testo in francese tratto dall'UFAL - Union des FAmilles Laïques
Link:
http://www.ufal.org/laicite/laicite-breves/un-nombre-record-de-britanniques-sans-religion/
Enquête
« Attitudes sociales britanniques, religion et convictions » publiée le 4
septembre 2017 )
Les dernières
données sur l’appartenance religieuse de l’enquête « Attitudes sociales
britanniques » du Centre National des Enquêtes Sociales révèlent que la
proportion de personnes en Grande-Bretagne qui se décrivent comme n’ayant
aucune religion est à un niveau plus élevé que jamais.
Plus de la moitié
(53 %) du public britannique se décrit aujourd’hui comme n’ayant « aucune
religion », contre 48 % en 2015. La proportion de non-croyants a augmenté
progressivement depuis le début de l’enquête, en 1983, où elle s’élevait à 31
%.
Le déclin de
l’Église anglicane se poursuit
Le déclin de
l’appartenance religieuse frappe de façon particulièrement dure l’église
d’Angleterre. Seuls 15 % des Britanniques se considèrent anglicans, soit la
moitié du pourcentage de ceux qui disaient l’être en 2000.
La proportion de
personnes se présentant comme catholiques est restée relativement stable — de
l’ordre de 1 sur 10 — au cours des 30 dernières années. Environ 1 personne sur
20 (6 %) appartient à des religions non-chrétiennes.
Les jeunes
abandonnent la religion
La chute de
l’affiliation religieuse a été déterminée, au moins en partie, par les jeunes.
En 2016, sept sur dix (71 %) des 18-24 ans ont déclaré n’avoir aucune religion
contre 62 % en 2015.
Le déclin de
l’affiliation religieuse s’est produit dans toutes les tranches d’âge entre 2015
et 2016, mais chez les plus âgés, ceux qui n’ont pas de religion sont en
minorité. 4 personnes sur 10 des 65-74 ans disent ne pas avoir de religion,
pourcentage qui tombe à 27 % chez les plus de 75 ans.
S’agissant de
l’église d’Angleterre, les jeunes y sont particulièrement sous-représentés.
Seuls 3 % des 18-24 ans se sont décrits comme anglicans, contre 40 % des plus
de 75 ans.
Selon Roger
Harding, responsable des études d’opinion publique au Centre National des
Enquêtes Sociales :
« Cette
augmentation suit une tendance à long terme : nous sommes de plus en plus
nombreux à ne pas avoir de religion. Les différences selon l’âge sont très
claires et avec tant de jeunes sans religion, il est difficile d’envisager que
ce changement s’atténue à court terme. La chute des affiliés à l’église
d’Angleterre est la plus remarquable, mais ces chiffres devraient inciter tous
les dirigeants religieux à faire une pause pour réfléchir.
Nous savons de
l’enquête sur les Attitudes sociales britanniques que les croyants deviennent
plus libéraux en matière sociétale, sur les questions comme les relations
sexuelles entre personnes du même sexe et l’avortement. Vu la chute des
effectifs, certains responsables religieux pourraient se demander s’ils ne
devraient pas faire plus pour prendre la tête de l’adaptation de leur
communauté à l’évolution de la société. »
COMMENTAIRE : une
nouvelle qui réjouira les athées, attristera les croyants, mais laissera de
marbre les laïques.
La laïcité n’a
pas pour objet le déclin des croyances : celui-ci relève des processus
historiques et sociaux de la « sécularisation » (ne pas confondre). En
revanche, les laïques exigent que les incroyants et « non affiliés
religieusement » soient traités à égalité absolue avec les adeptes des divers
cultes. Ce n’est pas le cas en Grande-Bretagne, puisque la Reine y est le chef
de l’Église anglicane — à laquelle n’adhèrent que 15 % des habitants du royaume
! Le chiffre annoncé confirme toutes les enquêtes menées en Europe : en
moyenne, plus d’un citoyen sur deux se dit sans religion (avec des écarts : 75
% en Suède contre 40 % en Pologne).
Les tentatives des institutions européennes
(art. 17 C du Traité de Lisbonne), de la Cour de Justice et de la Cour
Européenne des Droits de l’Homme, visant à imposer la liberté de religion comme
devant l’emporter sur toutes les autres libertés sont donc, non seulement
contraires aux droits fondamentaux, mais en retard absolu sur l’évolution des
opinions publiques et des réalités sociales. Autrement dit : rétrogrades.
venerdì 28 luglio 2017
SICCITA' E RAZIONAMENTO PER TUTTI GLI ITALIOTI, MA NON PER IL VATICANO
Milioni di cittadini romani rischiano il razionamento
idrico. Ma tra i destinatari dell’acqua erogata dall’Acea qualcuno è sempre
stato più uguale degli altri. Non paga la bolletta e annaffia
23 ettari di lussureggianti giardini. In parte visitabili pagando un salato
biglietto (esentasse), e in parte riservati alle meditazioni del pontefice.
Meditazioni che beffardamente possono diventare propaganda generica di una vita
povera e onesta. O propaganda del momento: farsi passare come benefattori spegnendo per qualche giorno fontanedove
scorre acqua pagata probabilmente da chi davvero conduce una vita povera e
onesta.
Già, per i suoi 44 ettari di superficie la Città del
Vaticano, in base all’articolo 6 dei Patti Lateranensi, scroccaall’Italia «un’adeguata
dotazione di acque in proprietà». Non solo: anche l’energia è gentilmente
offerta dai contribuenti. Un totale stimato in 5 milioni l’anno di costi
pubblici a favore di uno degli stati proporzionalmente più ricchi del pianeta e
contemporaneamente più povero in termini di diritti.
Ma i governi italiani vanno addirittura oltre gli onerosi
vincoli di fascista memoria dei Patti Lateranensi. Quando nel 1999 l’azienda
idrica romana Acea fu quotata in borsa, ci pensò il governo a pagare i 25
milioni che la società chiedeva al Vaticano per arretrati non legati
all’effettivo utilizzo di acqua, quali la manutenzione delle fognature e la
gestione dei liquami. Per pagare il conto del Vaticano anche negli anni a
venire, poi, la legge finanziaria per il 2004 fissò un versamento annuo
all’Acea di 4 milioni di euro.
In tempi di crisi i privilegi e le immunità risaltano per la
loro plateale ingiustizia sociale: da un lato onesti contribuenti che pagano
l’acqua e conseguentemente ne limitano i consumi per non gravare sul bilancio
familiare. Dall’altro una lussuosa e religiosa enclave che può permettersi
sprechi, tanto pagano i contribuenti di cui sopra. Sia chiaro: la
responsabilità non è tanto degli scrocconi di turno, ma è principalmente di una
classe politica clericale che non prende in esame la riforma costituzionale più
ragionevole e necessaria: abolire il Concordato e gli anacronistici privilegi e
immunità su base religiosa che si porta appresso, in tutta evidenza
incompatibili con i principi di una democrazia liberale.
Roberto Grendene
Fonte: https://blog.uaar.it/2017/07/25/siccita-razionamento-sprechi-per-vaticano-tutto-gratis/
martedì 4 luglio 2017
Paolo Villaggio, Stefano Rodotà e Gianni Boncompagni: la coerenza dei grandi laici (di Luigi Tosti
Dopo Gianni Boncompagni e Stefano
Rodotà, un altro grande compagno di viaggio ci ha lasciati. Paolo Villaggio ha
spento la sua vita in un giorno come un altro. E il Sole non si è stupito,
perché quando muore un laico il Sole non si ferma e non si stupisce. Quando muore un laico,
non c’è rissa di dei o di demoni e le campane non piangono, perché non c’è
un’anima in vendita. La morte di un laico lascia un dolore e un rimpianto comune,
ma la consolante certezza di non vederlo più afflitto dall’imbecillità umana.
Grazie, Gianni, grazie, Stefano, e grazie Paolo, per averci insegnato, con i vostri funerali "laici", che la coerenza è un valore che oltrepassa la morte.
martedì 21 febbraio 2017
Giustizia è “sfatta”!! Confermata dalla Cassazione la condanna all’ergastolo di Sabrina Misseri e Cosima Serrano (di Luigi Tosti)
Lo sconcertante e kafkiano processo per l’omicidio
di Sara Scazzi offre lo spunto per divulgare quale sia il metodo migliore per
commettere un omicidio perfetto, con la certezza (almeno in Italia) di rimanere
impuniti. La ricetta è semplice: basta prima uccidere una persona e, poi,
confessare l’omicidio avendo anche cura di condurre gli inquirenti nel luogo
dove si è occultato il cadavere. Basterà poi ritrattare la confessione ed
accusare -senza alcuna prova- delle persone innocenti. Con questo infallibile
sistema nessuno ti crederà di essere il vero assassino, sicché verrai
prosciolto dall’omicidio e al tuo posto verranno condannate all’ergastolo
delle persone innocenti.
Quello che ho appena detto potrebbe essere
considerato un sarcasmo di cattivo gusto nei confronti del sistema giudiziario:
purtroppo non lo è, perché il processo per l’omicidio di Sara Scazzi dimostra
il contrario. E’ infatti un dato incontestabile che l'UNICO soggetto a cui
carico esistevano -ed esistono- PROVE di colpevolezza grandi come macigni -e
cioè la CONFESSIONE dell'omicidio e l'aver condotto gli inquirenti nel luogo
dove aveva occultato la vittima- è il Sig. Michele Misseri che, però, è stato
ASSOLTO dal delitto di omicidio, mentre invece altri DUE soggetti -nei
confronti dei quali non esisteva e non esiste alcuna prova di aver partecipato
al delitto, se non la ricostruzione fantasiosa operata dai giudici sulla base
di congetture degne dei processi dell'Inquisizione- sono stati condannati. Si
tratta di un vero e proprio delirio che dimostra quale possa essere il livello
di affidabilità della "Giustizia".
C’è un aspetto che NESSUN giornalista e/o commentatore ha messo
in luce: e cioè che l’anomalo sviluppo del processo per l’omicidio di Sara
Scazzi ne ha poi determinato, in modo ineluttabile, l'ancor più assurdo epilogo.
Michele Misseri, infatti, doveva quanto meno essere processato per l'omicidio
di Sara Scazzi in concorso con la moglie e la figlia, e non prosciolto sin ab
initio dal delitto che aveva addirittura confessato. Avendo scelto gli inquirenti
di incriminarlo per il solo reato di
soppressione di cadavere, assolvendolo contro la sua volontà dall'omicidio che
aveva confessato, si sono create le premesse per far sì che la condanna per
l'uccisione di Sara Scazzi non potesse che ricadere sulla moglie e sulla
figlia. A questo punto l'esito del ricorso per Cassazione era praticamente
scontato: i Giudici della Cassazione non avrebbero MAI potuto assolvere Sabrina Misseri e Cosima Serrano -ancorché
innocenti- perché altrimenti nessuno avrebbe MAI pagato per l'omicidio di Sara
Scazzi. L'esito di questo processo è a dir poco degno del miglior Kafka e
personalmente auguro ai colpevolisti di incappare in un processo analogo. E chiudo
ricordando che LA LEGGE impone ai Giudici di condannare solo se sussiste la
ragionevole certezza di non condannare un innocente, e non se sussiste la
probabilità, più o meno elevata, di condannare un colpevole.
Sabrina Misseri e Cosima Serrano potrebbero “forse”
essere le assassine di Sara Scazzi; ma è questo “forse” che le rende
sicuramente vittime di un errore giudiziario.
giovedì 16 febbraio 2017
L'imbecillità è una cosa seria: lettera aperta ad prof. M. Ferraris e al Dott. C. Augias
Egregio Dott. Corrado Augias
Egregio Prof. Maurizio Ferraris
Gent.ma Prof. Maria Mantello
Mi
sottopongo alla fatica di scrivere questa lettera perché francamente indignato
dalla recente puntata di “Quante storie” nella quale Giordano Bruno è stato dipinto
e catalogato in una trasmissione della RAI come un ottuso “imbecille” perché,
anziché abiurare o fingersi pazzo come il “volpino” Tommaso Campanella, ha
persistito caparbiamente nella pretesa di manifestare liberamente il suo pensiero
e le sue idee critiche, finendo così per essere “giustamente” “arrostito” sul
rogo allestito da quella Santa Roma Chiesa che tutt’ora è accreditata dalle
Istituzioni ed impera come Autorità primaria nella nostra Repubblica
(Pontificia) Italiana.
Trovo francamente
singolare che il rarissimo “coraggio
civico” manifestato da una persona -grazie al cui sacrificio l’umanità può
oggi annoverare tra i “diritti inviolabili dell’individuo” anche quello di
“libertà di pensiero, di espressione e di critica”- possa essere
disinvoltamente e candidamente etichettato come manifestazione di “imbecillità caratterizzata dall’indifferenza
verso i valori cognitivi”.
Contrabbandare
per “imbecillità” il coraggio di chi ha portato avanti una battaglia epocale
per il progresso dell’umanità non è soltanto un oltraggio alla memoria di
quell’individuo, ma è anche un’istigazione alla codardia dell’intero genere
umano e, altresì, un’inaccettabile apologia dei criminali che hanno “arrostito”
Giordano Bruno, alla cui testa mi permetto di annoverare il gesuita Cardinale
Roberto Bellarmino che -lo ricordo- in virtù dei suoi “alti meriti” acquisiti
nell’ “arrostire” Giordano Bruno e nel tentare di “arrostire” Galileo, viene oggi
venerato da milioni di “intelligentissimi” cattolici come “Santo” e come Sommo
“Teologo” e “Padre della Chiesa”, grazie ad un processo di canonizzazione concluso
da Pio XI nel 1930, cioè l’altro ieri.
Ma non è
tutto.
Affermare
che Giordano Bruno è stato un “imbecille” perché non ha salvato la sua pelle
con “volpine” abiure e con altri “volpini” escamotages, preferendo invece immolare
la sua esistenza per una questione di principio, significa anche dare dell’
“imbecille” a personaggi come il “negro” Nelson Mandela, che è marcito per 27
anni in carcere come un “idiota” per portare avanti la sua stupida lotta contro
il regime di discriminazione e di apartheid del Sud Africa, oppure dare
dell’imbecille alla “negra” Rosa Parks che, anziché cedere il posto a sedere su
di un autobus ad una persona di superiore razza bianca, ha “stupidamente” preferito
ribellarsi contro le norme razziste e segregazioniste americane, subendo poi l’incarcerazione
e il processo. Ma significa anche appioppare la qualifica di “imbecilli” a
quegli sparuti funzionari che persero il posto di lavoro o subirono ritorsioni
per essersi rifiutati di applicare le immonde leggi razziali dei regimi
dittatoriali cristiano-fascisti di Mussolini e cristiano-nazisti di Hitler.
E che dire,
poi, del cognato di Elizabeth Lohner, che è stato spedito al campo di Dachau per
essersi rifiutato di aderire alla gioventù hitleriana? Anche qui ci dovremmo
trovare al cospetto di un perfetto “imbecille”, posto che il più “sagace” ed
“intelligente” Joseph Aloisius Ratzinger preferì, al contrario, aderire alla Gioventù
Hitleriana e per questo Suo alto merito venne poi selezionato e premiato dallo
Spirito Santo che ispirò il Conclave romano perché lo eleggesse Papa col nome
d’arte Benedetto XVI. E che dire dei 6 milioni di ebrei, rom ed omosessuali che
si fecero sterminare dai nazisti? Anche qui si tratta di perfetti “imbecilli”
che non capirono, in tempo, che era meglio fuggire ed emigrare in altri Paesi.
Beh, io non
ho l’erudizione di un filosofo, ma ritengo che sia oltremodo azzardato
confondere l’onestà morale e il coraggio civico con l’imbecillità. Credo, al
contrario, che se l’umanità può oggi godere di un (relativo) progresso scientifico,
di civiltà e di rispetto dei diritti umani, questo lo si deve esclusivamente
all’Illuminismo e alle battaglie portate avanti, nell’interesse generale ed anche
con sacrifici estremi, da individui caparbi che si sono ribellati con coraggio
all’oscurantismo e ai principi immorali e criminali della Chiesa cattolica e
delle religioni in genere.
Se non vi
fossero state queste conquiste di civiltà e progresso scientifico, gli ebrei
dovrebbero ancor oggi vivere segregati nei ghetti inventati nel 1555 dal
criminale Papa Paolo IV, dovremmo seguitare a credere che il Sole gira attorno
alla Terra e dovremmo credere all’esistenza delle streghe e a tutte le altre scemenze
scritte nelle cosiddette “Sacre scritture”, per non correre il rischio di incappare
in “eresie” foriere di processi, roghi e torture.
Ritengo che
esaltare l’ “inerzia” umana di fronte ai crimini, alle torture e alle
violazioni dei più elementari diritti umani, considerandola una manifestazione
di vera “intelligenza”, significa ignorare che l’inerzia umana è, in realtà, la
principale virtù dei codardi e che i crimini contro l’umanità, che sono stati
perpetrati per millenni in nome di strampalati dei o di strampalate ideologie,
non sono solo il frutto della malvagità di chi li ha eseguiti, ma anche della vigliaccheria
di chi li ha tollerati e non vi si è opposto.
Credo che l’imbecillità
sia tutt’altra cosa e che essa scaturisca primariamente dal difetto di
conoscenza e da carenza di capacità critiche e logiche.
Se imbecilli
sono sicuramente considerati coloro che credono nell’esistenza reale di Babbo
Natale e della Befana, altrettanto imbecilli sono coloro che credono che un
terremoto è stato provocato dall’ira di un Dio che si è offeso perché dei
turisti, dopo esser saliti sulla sommità di un vulcano, si sono messi a
prendere il sole in costume da bagno. Ma altrettanto imbecilli sono coloro -Vice
Presidente del CNR in testa- che hanno diffuso dall’emittente del Vaticano “Radio
Maria” la notizia che i terremoti dell’Aquila, del Centro Italia e di Messina
sono stati dei castighi inviati da “Dio” a causa dell’approvazione della legge
sulle unioni civili, e non delle scosse telluriche provocate dal movimento
delle placche tettoniche. Altrettanto imbecilli sono quei miliardi di persone
che credono tuttora alla favola del Dio che ha creato l’Universo e che, alla
domanda “Chi ha creato Dio?”, rispondono “nessuno”, senza tenere conto della
logica minima del rasoio di Occam.
Imbecilli a
denominazione di origine controllata debbono essere considerati, a buon diritto,
coloro che credono ancora ai miracoli, all’esistenza dei demoni e degli angeli,
agli indiavolati, agli esorcisti, ai fantasmi, alle apparizioni delle centinaia
di Madonne sparse qua e là sul Pianeta, ai 18 prepuzi di Gesù Cristo, al falso
sangue di San Gennaro che si liquefa periodicamente dopo essere stato
sballottato dallo sciamano di turno e alle centinaia di migliaia di reliquie miracolose
custodite da Santa Romana Chiesa Cattolica. Imbecilli sono quelli che credono
che un gatto nero, il canto di una civetta o la rottura di uno specchio portino
sfortuna.
Imbecilli sono
universalmente considerati coloro che credono alla favola dell’esistenza degli
Dei sul Monte Olimpo e alle altre centinaia di migliaia di Dei inventati dalla
fervida fantasia da tutti i popoli della Terra. Ma altrettanto “imbecilli” debbono
essere considerati quei miliardi di esseri umani che credono ancora alla favola
del clone del Dio Mitra, e cioè dell’UFO di natura divina che, dopo circa 13
miliardi e mezzo di anni dal Big Bang, ha deciso di scendere sul pianeta Terra con
le sembianze di pennuto per accoppiarsi -non già con una rana, una giraffa, una
zanzara o una foca- bensì con una primate femmina della specie homo sapiens, peraltro minorenne,
vergine e sposata con un falegname: e questo allo scopo di generare, il giorno
25 dicembre di circa 2000 anni fa, un pargolo altrettanto divino il cui scopo predestinato
dal suo “bravo” Genitore era quello di essere torturato e martirizzato su una
croce per salvare (non si sa ancora da che cosa) l’intera specie di homo sapiens, fatta ovviamente esclusione
dei popoli che vivevano in terre e continenti ancora non scoperti.
Concludendo,
e rubando una massima di Einstein, concordo sul fatto che l’imbecillità umana sia
sconfinata quanto quella dell’Universo e ritengo, altresì, che la stessa sia
stata e seguiti ad essere la causa primaria dei crimini contro l’umanità,
nonché la minaccia principale della vita dell’intero Pianeta.
Non credo,
però, che possa essere stigmatizzata come imbecillità l’ostinata pretesa di
Giordano Bruno di combattere contro l’oscurantismo arrogante, imbecille e criminale
della Chiesa Cattolica e ritengo, al contrario, che la speranza di un futuro
migliore possa poggiare soltanto sulla diffusione della conoscenza -cioè delle
scienze- e su un’educazione che privilegi sin dall’infanzia lo sviluppo della
capacità cognitive e critiche dei bambini.
Il che non
credo che avvenga nell’Italica Colonia del Vaticano, dove la RAI, anziché
mandare in onda trasmissioni divulgative di carattere scientifico, privilegia
trasmissioni demenziali sui “miracoli” e fiction altrettanto demenziali sul
Santo Impostore, alias Padre Pio, intorpidendo le già scarse capacità cognitive
e critiche degli italiani con trasmissioni frivole come il Grande Fratello e
L’isola dei Famosi e diffondendo, quotidianamente e col suo staff di
“vaticanisti”, solo le “pillole di saggezza” propinate dal Papa e dai vari alti
prelati, cioè con una martellante pubblicità che è stata scientificamente
creata per indurre a credere, anche a livello subliminale, che il Cattolicesimo
sia l’Unica Vera Fede che meriti di essere condivisa.
Ancor più
tragica è la situazione della scuola pubblica, dove al bassissimo livello
professionale, divulgativo e alle croniche carenze di dotazioni tecnologiche,
si aggiunge il fatto che gli studenti vengono indottrinati, con una spesa di
circa 1 miliardo e 300 milioni di euro all’anno, con i dogmi della religione
cattolica che vengono impartiti da insegnanti laureati in “Teologia”, ovverosia
nella cosiddetta “Scienza dell’aria fritta”.
Ha scritto Bertrand
Russell: se un filosofo è un uomo cieco che cerca in una stanza buia un gatto
nero che non c'è, un teologo è l'uomo che riesce a trovare quel gatto.
In ogni
caso venerdì 17 febbraio 2017, alle ore 17.00, si terrà a Roma, Piazza Campo
de’ Fiori, la commemorazione di Giordano Bruno promossa, come di consueto, dall’
Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”. Trattandosi di Associazione
aperta alle opinioni di tutti, credo che la Prof. Maria Mantello, che mi legge
in copia, non avrà obiezioni a consentire un intervento del prof. Maurizio
Ferraris che illustri i profili di “imbecillità” del comportamento
autolesionista posto in essere dal filosofo nolano nel 1600.
Cordialità
Luigi
Tosti
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