Jorge Mario Bergoglio, ex buttafuori in un malfamato
locale di Córdoba, salito sul trono di Pietro col nome d’arte Papa Francesco,
dopo aver commentato la strage di Charlie Hebdo con l’Evangelica battuta “chi insulta la fede si aspetti un pugno”,
interviene oggi anche sull’attentato che ha subito Salman Rushdie per aver
VILIPESO col libro “I versetti satanici” del 1988 un primate appartenente alla
specie homo sapiens, vissuto circa
1.500 anni ed appellato dai suoi fanatici correligionari col nome di “Maometto”.
Ha tuonato Bergoglio dalla Sala Stampa della Santissima Sede: “Chi insulta Maometto si aspetti che gli
venga cavato come minimo un occhio”. E, in effetti, Salman Rushdie, che
era stato colpito 30 fa da una “fatwa” di un Collega di Papa Francesco -tale Khomeyni Ayatollah (in dialetto cingolano: È-itu-mellà)- rischia di perdere un occhio, ma anche la vita:
e questo “grazie” al CORANICO ACCOLTELLAMENTO che ha subito ieri, a New York,
da parte di un devoto adepto della religione islamica.
Ha chiosato il Papa: nella Bibbia ci sono NORME che l’uomo
non può mettere in discussione perché sono state SCRITTE da Dio in persona: «Se
uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto
all'altro: frattura per frattura, OCCHIO per OCCHIO, dente per dente; gli si
farà la stessa lesione che egli ha fatto all'altro. » (Levitico 24, 19-20). Il
buon Dio ha anche stabilito una DEROGA, ma SOLO se è il padrone che cava un occhio
al suo schiavo, non viceversa. In quest’ultimo caso, infatti, lo schiavo non
può cavare l’occhio al padrone, ma può pretendere, al massimo, di essere
rimesso in libertà, e cioè di NON essere più uno SCHIAVO perché -come ben si sa
e come giustificato anche da Pio IX nel SILLABO- la SCHIAVITU’ per il buon Dio
BIBLICO e la chiesa cattolica è LEGITTIMA: « OCCHIO per OCCHIO, dente per
dente, mano per mano, piede per piede, scottatura per scottatura, ferita per
ferita, contusione per contusione. Se uno colpisce l'OCCHIO del SUO SCHIAVO o
l'OCCHIO della sua SCHIAVA e GLIELO FA PERDERE, LI LASCERÀ ANDARE LIBERI IN
COMPENSO DELL'OCCHIO PERDUTO» (Esodo 21,24-27, disciplina).
I media hanno INCAUTAMENTE diffuso la notizia che Salman
Rushdie è un ATEO e questo ha scatenato l’intervento dell’attuale Presidente
della Corte Costituzionale Giuliano Amato e dell’ex Presidente della Corte
Costituzionale Marta Cartabia, oggi ministro della giustizia, i quali hanno
fatto parte del Collegio giudicante della CORTE COSTITUZIONALE ITALIANA (la
Cartabia come Presidente e l’Amato come giudice) che ha ANNULLATO, con sentenza
n. 52 del 2016, sia la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione civile
Italiana del 28 giugno 2013, n. 16305, che la sentenza del Consiglio di Stato
del 18 novembre 2011, n. 6083, sancendo -in CONTRASTO con queste DUE pronunce
dei Supremi Giudici Civili ed Amministrativi della Repubblica Italiana- che “gli atei e gli islamici -a differenza dei
credenti cattolici- sono dei pezzi di merda indegni di stipulare INTESE con lo
Stato italiano e di partecipare quindi alla distribuzione e alla scelta dell’8
per mille”.
Anche i due Augusti Giudici della Corte Costituzionale si
sono uniti al CORO Papale e della CEI, puntualizzando che un ateo di merda come
Salman Rushdie non può pensare di farla franca dopo aver VILIPESO Maometto.
D’altro canto Giuliano Amato -che secondo Il Fatto Quotidiano avrebbe maturato
dall’età di 59 anni una pensione di 22mila euro lordi al mese, cui si
aggiungono 9mila euro di vitalizio parlamentare ed oggi altri 32mila euro
mensili come giudice costituzionale, ma non gode del reddito di cittadinanza-
si era già espresso nel suo Blog contro l’UAAR (pagina che risulta oggi
ovviamente rimossa), dichiarandosi meravigliato di come un’associazione di atei
potesse “PRETENDERE” di avere gli “STESSI DIRITTI” dei credenti, ivi incluso
quello di stipulare un’ intesa con lo Stato italiano per partecipare poi all’8
per mille. E, nonostante avesse già espresso questo parere critico contro la
sentenza del Consiglio di Stato e contro quella delle Sezioni Unite della
Cassazione, lasciando quindi capire come avrebbe poi “votato” in camera di
consiglio, il nostro Eroe non aveva ritenuto di doversi astenere nella
decisione del ricorso per “conflitto di attribuzioni” che era stato promosso
-non so se vi ricordate- da quel BACIAPILE di Monti, nominato Presidente del
Consiglio dei Ministri direttamente dalla C.E.I.: la procedura davanti alla
Consulta non prevede infatti l’obbligo di astensione, nonostante un giudice costituzionale
si sia già PUBBLICAMENTE espresso in senso favorevole o sfavorevole su di una
questione che sarà sottoposta al suo giudizio.
Non meraviglia, dunque, che gli atei italiani e gli atei
indiani, come Salman Rushdie, siano considerati come frammenti fecali
cilindrici -o, se preferite il volgare, dei “pezzi di merda”- come tali indegni di esprimere il
pensiero liberamente e di avere gli stessi diritti dei CREDENTI. D’altro canto
il Nostro Eroe, rispondendo ad un’ interrogazione del partito fascista di
Alleanza Nazionale contro lo svolgimento del gay pride del 2000 a Roma, in
concomitanza con il Sacro Giubileo, ebbe così a rispondere: “PURTROPPO dobbiamo adattarci a
una situazione nella quale vi è una Costituzione che ci impone vincoli e
costituisce diritti”. Un “PURTROPPO”
che esprime un RAMMARICO del Nostro Eroe per la iattura dell’esistenza, in
Italia, di una “Costituzione” che OSA addirittura considerare i gay come esseri
umani (!!!!), financo dotati degli stessi diritti degli eterosessuali (!!!!!).
Fortunatamente, “grazie” all’ILLUMINATA sentenza n. 52/2016 alla
quale hanno fattivamente collaborato la Cartabia e l’Amato, la nostra Carta Costituzione
ha riacquistato le caratteristiche che più le competono, quelle della Carta Straccia.
NOTA FINALE: circola la voce che l’UAAR avrebbe OSATO proporre
ricorso alla cosiddetta “Corte Europea dei Diritti dell’Uomo” avverso la
sentenza della Corte Costituzionale Italiana che ha sostanzialmente affermato
che in Italia gli “ATEI sono dei
pezzi di merda”, ovviamente assieme agli islamici. Da
indiscrezioni di palazzo si è appreso che il Vaticano, il Papa, la CEI e il
vari Governi Italiani che si sono succeduti e che si succederanno, hanno già
CONTATTATO, dietro le quinte, i giudici della cosiddetta corte europea dei
diritti dell’uomo, per “perorare” l’AFFOSSAMENTO del ricorso dell’UAAR.
L’attuale Presidente della Corte europea, Roberto Spano, ha
già assicurato il Vaticano, la CEI, il Papa, il Governo italiano, Letta e tutti
gli altri Politici italiani con l’invio di una nota riservatissima nella quale
c’è scritto: “Tranquillissimi, state tutti tranquilli!!! Non abbiate timore, caro Vaticano,
cara CEI, caro Papa e cari Governanti italiani di destra, centro, sinistra,
centro/sinistra e centro destra: useremo lo stesso metodo, già collaudato, che
il giudice della corte europea dei Diritti dell’Uomo Georges Ravarani, lussemburghese,
ha usato per il Tosti. Lasceremo decantare il ricorso dell’UAAR per 10 anni e,
poi, tra 10 anni faremo recapitare da un cancelliere della corte un comunicato
di TRE righe, nemmeno firmato, col quale informeremo l'UAAR che un giudice della Corte
europea ha deciso, per motivi che non saranno MAI né scritti né esplicitati,
che quel ricorso non è ammissibile.
D’altro canto NOI GIUDICI della CORTE Europea NON siamo mica come i
Giudici Italiani, che debbono decidere le cause in TEMPI RAGIONEVOLI e con l’esposizione
delle MOTIVAZIONI delle loro decisioni, così come IMPOSTO dall’art. 6 della Convenzione
europea dei Diritti dell’Uomo. NOI siamo stati NOMINATI e veniamo LAUTAMENTE
PAGATI dai cittadini europei per far OSSERVARE la Convenzione europea, ma a NOI, di questa Convenzione, NON ce ne frega un CAZZO. NOI Giudici della Corte europea
siamo ESSERI SUPERIORI, che ci possiamo permettere di insabbiare i ricorsi scomodi per 10
anni, SENZA fare un CAZZO, in attesa che il clamore dei casi scomodi SBOLLISCA,
per poi LIQUIDARLI SENZA MEZZA RIGA di MOTIVAZIONE. Un lavoro, questo, che
potrebbe essere EGREGIAMENTE svolto non da GIURISTI -categoria alla quale ci
fregiamo di appartenere- bensì da maniscalchi, becchini, carpentieri, tabaccai,
spazzini e via dicendo. Ancora non avete capito, cari cittadini europei, che NOI Giudici della Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo siamo dei Marchesi del Grillo e vi possiamo
tranquillamente dire che “NOI siamo NOI e voi, cittadini di merda dell’Europa, NON
contate un CAZZO!!”
Postato da: FANTACRONACAVERA di Luigi Tosti. Rimini, addì 13 agosto 2022.
ISTRUZIONI PER L’USO: Questo POST va letto tenendo conto che
l’autore ha usato uno stile sarcastico/satirico che presuppone la percezione e
l’immaginazione di eventi che non sono mai realmente accaduti e di frasi che non
sono mai state scritte e/o pronunciate, che sono però collegate a fatti e frasi che
sono realmente accaduti, sicché si spera che i lettori percepiscano e
distinguano la realtà dalla fantasia.