sabato 6 luglio 2024

il giudice Rosario Livatino, “Beatificato come Martire” da Papa Francesco, sarà il PRIMO “PATRONO” di Tutti i Magistrati Italiani (di Luigi Tosti).

 



E’ quasi fatta: il giudice Rosario Livatino, “Beatificato come Martire” da Papa Francesco, sarà il PRIMO “PATRONO” di Tutti i Magistrati Italiani (e del C.S.M).

Quel che mi accingo a scrivere non l’ho ricavato da papiri trogloditici del Neolitico, ma da notizie tranquillamente pubblicate dalla Stampa e dalle TV italiche. E cioé: su iniziativa della Chiesa e del Procuratore di Avellino Domenico Airoma, nonché dell’On.le Alfredo Mantovano, attuale sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con funzioni di Segretario del medesimo Consiglio, il giudice siciliano Rosario Livatino, proclamato “Beato Martire” dalla Chiesa Cattolica e prossimo “Santo”, è stato “candidato” ad assurgere a “Patrono delle toghe”, cioè di Tutti i Magistrati Italiani. E questo col plauso compiaciuto del Consiglio Superiore della Magistratura della Repubblica Laica Italiana, i cui membri laici e non laici potranno beneficiare da oggi in poi della “Protezione” e dei “miracoli” di questo futuro Santo.

Chi è Rosario Livatino? Livatino è un giudice ucciso il 21.9.1990 in un agguato, mentre percorreva in auto la strada che collega Canicattì ad Agrigento, presso il cui Tribunale lavorava. Gli assassini, dopo aver speronato la sua auto, esplosero numerosi colpi di arma da fuoco senza colpirlo: Livatino allora fuggì dall’auto a piedi ma fu inseguito nei campi e poi freddato a colpi di pistola.

Perché Rosario Livatino è stato dichiarato “Beato e Martire” dalla Chiesa Cattolica?

La domanda che mi pongo è lecita: perché mai questo giudice, morto a 37 anni dopo essere (giustamente) fuggito davanti ai suoi sicari per “salvarsi la pelle”, è stato dichiarato “Beato” e “Martire” dopo un “processo” (!?!?) di “beatificazione” iniziato nel 2011 e finito il 21 dicembre 2020, cioè quando papa Francesco ha autorizzato la “Congregazione delle cause dei santi” a promulgare il decreto riguardante il “Martirio in odium fidei” del cosiddetto “giudice ragazzino”? Mi chiedo: che cosa c’è di tanto “eroico” e di “sacrificale” nel comportamento di un uomo che, per salvarsi la pelle, fugge (giustamente) davanti a chi lo vuole uccidere, ma non ci riesce e poi soccombe? Posso capire che possa essere “etichettato” come “martire” un Salvo D’Aquisto, che si è volontariamente sacrificato il 23 settembre 1943 per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste, ma una persona che fugge per salvarsi la pelle non compie certamente un gesto eroico o altruistico, ma subisce un assassinio che non voleva subire. E allora, qual è la motivazione? La spiegazione è semplice. Siamo in Italia e, in particolare, nell’Italia del Sud, dove i santi e i miracoli prolificano più dei funghi e dove il misticismo religioso e il desiderio di avere un Santo in casa -o nel paese natio- è radicato da millenni. E’ per questo che è stata intentata la causa per la beatificazione di Rosario Livatino, cioè di un giudice cattolico morto ammazzato. Questa causa ha comportato, NECESSARIAMENTE, la “PROVA” che il defunto giudice avesse fatto almeno un “MIRACOLO” da morto. Ecco allora che viene acquisita la “TESTIMONIANZA” di Elena Valdetara Canale, che si dichiara “miracolata” per intercessione del defunto giudice Rosario Livatino. La Valdetara attesta, davanti al Tribunale dei Santi, di essere inspiegabilmente guarita nel 1996 da un linfoma di Hodgkin, diagnosticatole nel 1993. I raziocinanti a questo punto si chiederebbero: e allora? Quale nesso causale esisterebbe tra questa presunta guarigione e il defunto Dott. Rosario Livatino? E’ stato forse il dott. Rosario Livatino che ha fatto guarire la Valditara oppure, ammesso che vi sia stato questo “SOVRANNATURALE” intervento “taumaturgico”, questa “miracolosa” guarigione non potrebbe essere attribuita, per esempio, a Zeus, Apollo, Bacco, Diana, Afrodite, Giunone, Iside, Osiride, Anubi, Odino, Manitù o a qualcun altro dei miliardi di dei inventati dall’uomo? Ovviamente il Tribunale dei Santi della Romana Chiesa Cattolica ha deciso di NO, perché ha “decretato” che è stato proprio il giudice ragazzino a far guarire la Valditara, e non le cure dei medici o altri dei o altri santi.

Ma non è tutto. La Valditara ha due figlie biologiche, Chiara e Cecilia di 17 e 13 anni, nonché due figli adottivi, Simona, affetta da sindrome di Down e da cardiopatìa congenita, che morirà nel 2001, e Francesco di quattro anni, un bimbo focomelico privo dei quattro arti. E allora sorge spontanea un’altra domanda: ma perché, Signora Valditara, anziché IMPETRARE la sua guarigione dal linfoma di Hodgkin, non ha pregato il defunto giudice Rosario Livatino di far guarire Simona dalla sindrome di Down e dalla cardiopatìa congenita, evitandole così la morte, nonché di far rispuntare tutti e 4 gli arti al povero Francesco?

Risposta cattolica: misteri della FEDE.

Per fortuna, però, da oggi in poi TUTTI i Magistrati Italiani e i Membri del CSM saranno “protetti” e “ILLUMINATI” dal Beato Rosario Livatino, il primo magistrato “beato” nella storia della Chiesa cattolica. Ovviamente il nostro Beato farà un ulteriore “miracolo”, magari guarendo un islamico talebano in Afganistan, e a quel punto avanzerà in carriera, maturando il titolo di “Santo”.

Due “PERLE” per i lettori.

Prima perla: la camicia portata da Livatino il giorno della morte, rimasta intrisa di sangue, come da consuetudine truculenta cattolica è divenuta una RELIQUIA che è oggetto di venerazione e di richiesta di miracoli e di intercessioni, magari per ottenere il rilascio di una concessione edilizia per costruire in area non edificabile.

Seconda perla: il Ministro Nordio, ex magistrato con tendenze baciapiliste, è intervento al Palazzo di Giustizia di Padova dove è stata allestita la mostra “Sub Tutela Dei”, dedicata al primo magistrato proclamato beato, cioè Rosario Livatino, dichiarando che questi è un «MARTIRE religioso» perché -si badi bene- «noi non ci troviamo di fronte a un magistrato caduto nell’adempimento del dovere, ma davanti a qualcuno che ha fatto qualcosa di più: ha PERDONATO i suoi assassini. Una scelta che solo alcuni sanno fare».

Sorge spontanea un’altra domanda: Egregio Ministro Nordio ed Ecc.mo Tribunale dei Santi, come “cavolazzo” siete venuti a conoscenza che Rosario Livatino ha “PERDONATO” i suoi assassini? Quando le forze dell’ordine sono intervenute sul posto, infatti, il Livatino era già morto da un pezzo e non ha mai detto di aver perdonato i suoi assassini, anche perché è fuggito davanti agli assassini e, dopo essere stato ucciso, non ha avuto modo di parlare. D’altro canto, se aveva il desiderio di “perdonarli” a priori, perché è fuggito, anziché offrire il suo petto agli assassini e dire: “Sparatemi, perché io vi perdono in anticipo”??

Nordio ha anche ricordato come la nostra cultura, impregnata dal pensiero veterotestamentario, sia da sempre tesa a rispondere a questa domanda: «Perché il GIUSTO, cioè l’INNOCENTE, viene punito?». Da questo postulato di FEDE il Ministro Nordio ne ha tratto la conclusione che «nel Nuovo Testamento è scritto che il CREATORE si è IMMOLATO sulla Terra (=Pianeta) per REDIMERE i peccati ALTRUI. Si è messo alla pari del reo che viene punito. L’INGIUSTIZIA è stata RIPARATA dal Creatore del mondo. È questa la visione di Livatino. Ed è questa la differenza tra il servitore dello Stato e il santo».

Sorge spontanea altra domanda: Egregio Ministro Nordio, se Lei pensa realmente che le “INGIUSTIZIE” subite dalle VITTIME ad opera dei delinquenti e dei prepotenti debbano essere PERDONATE -come fatto da San Rosario Livatino- quale cavolazzo di bisogno c’è di fare cause e/o processi nei confronti dei delinquenti e di chi ci arreca torti e ingiustizie? In altre parole: visto che bisogna perdonare chi ci reca ingiustizia o torto -perché così Le insegna la sua morale cattolica (“bisogna immolarsi a sacrificio per redimere i peccati altrui” e “Le INGIUSTIZIE che subiamo in questa vita terrena saranno RIPARATE dal Creatore del mondo”)- per quale cavolazzo di motivo si ostina a mantenere in vita i Tribunali “italiani”? Li elimini tutti perché così, quando saremo derubati, malmenati, oltraggiati, uccisi, truffati etc, potremmo dire ai delinquenti: “Vi perdoniamo, perché tanto c’è il Creatore che ci penserà lui a rimediare alle vostre malefatte, quando arriverà il ….. “GIUDIZIO UNIVERSALE”!!!!!!!!

Da cotanta coerenza del Ministro di Giustizia scaturisce un mio personalissimo suggerimento finale: se avete una causa in corso -o vi passa la malsana idea di proporne una- chiedete l’intercessione di San Rosario Lavatino, di cui vi fornisco i recapiti per l’Italia:

Mail: dio.chiesacattolica.vaticano.livatino@paradiso.sezionebeatiitaliani.it”;

PEC: dio.chiesacattolica.vaticano.livatino@paradisopec.sezionebeatiitalliani.it;

telefono mobile: +++*** 339 4564564546456456 699699699699 3453453435

Curiosità: i santi patroni e protettori ammontano, in Italia, a ben 11.811. Tra di essi spiccano:

Patroni d’Italia: San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena

Esercito Italiano: San Giovanni XIII papa (10 ottobre);

Marina Militare: Santa Barbara vergine e martire (4 dicembre)

Aeronautica Militare: Beata Vergine di Loreto (10 dicembre)

Arma dei Carabinieri: Santa Maria "Virgo Fidelis"

Guardia di Finanza: San Matteo Apostolo

Guardie Forestali: San Giovanni Gualberto;

Patroni Regioni: ogni Regione ha il suo patrono (ad es., la “rossa” Emilia Romagna ha come patrono Sant'Apollinare)

Patroni Province: sono 110

Patroni Comuni: sono 7.904

lunedì 24 giugno 2024

Le indennità dei testimoni (di Luigi Tosti)

 


Le indennità dei testimoni

Le INDENNITÀ di VIAGGIO e di SOGGIORNO dei “TESTIMONI sono state equiparate a quelle dei Parlamentari Italiani.

NOTIZIA FRESCA: gli Onorevoli Parlamentari italiani, dando ENCOMIABILE dimostrazione di RIPUDIO di qualsiasi PRIVILEGIO e di qualsiasi DISEGUAGLIANZA, hanno deciso -con Legge n. 12.089.765.345.413 del 55 maggio del corrente anno 2024- di equiparare le PROPRIE “indennità di trasferta” e di “soggiorno” a quelle che i Parlamentari hanno SEMPRE riconosciuto, con gli artt. 45-48 del Testo unico di spese di giustizia (D.P.R. 30.5.2002, n. 115), ai “TESTIMONI”, e cioè a coloro che sono costretti, sotto comminatoria di una sanzione da € 51 a € 516, a recarsi presso i vari Tribunali italiani per rendere le deposizioni nei processi civili, penali etc.

DOMANDA: ma quali sono le “LAUTE” “INDENNITÀ” di “TRASFERTA” e di “SOGGIORNO” di cui “GODONO” i cittadini italiani che sono costretti ad andare a testimoniare, magari con viaggi di 1.200 chilometri e con soggiorni in albergo?

RISPOSTA: gli articoli 45-48 del Testo unico delle spese di giustizia, di cui al D.P.R. 30.5.2002, n. 115, riconoscono ai cittadini italioti le seguenti “INDENNITÀ”:

A) ai testimoni residenti nel Comune in cui si trova l’Ufficio giudiziario presso cui sono stati citati, ovvero residenti in un Comune che dista non oltre due chilometri e mezzo, spetta l’ALLETTANTE “indennità” di euro 0,36 al giorno (= 36 centesimi);

B) ai testimoni residenti al di fuori del Comune dove ha sede il Tribunale spetta invece il rimborso delle spese di viaggio, per andata e ritorno, pari al prezzo del biglietto di SECONDA CLASSE sui servizi di linea, oppure al prezzo del biglietto aereo della classe economica, ma SOLO se autorizzati dall'autorità giudiziaria (il che non avviene mai); agli stessi spetta inoltre la GOLOSA indennità di euro 0,72 (= 72 centesimi) per OGNI GIORNATA IMPIEGATA per il VIAGGIO, nonché l'ulteriore ed ALLETTANTE indennità di euro 1,29 per OGNI GIORNATA di SOGGIORNO nel luogo dell'esame. Quest'ultima indennità è dovuta solo se i testimoni sono obbligati a rimanere fuori dalla propria residenza per ALMENO UN GIORNO INTERO, OLTRE a QUELLO di PARTENZA e di RITORNO.

C) Ai testimoni MINORI di anni quattordici NON SPETTA ALCUNA INDENNITÀ.

D) Agli accompagnatori di testimoni MINORI degli anni quattordici o degli INVALIDI GRAVI (quelli che chiamavamo “storpi” o “sciancati”) i NOSTRI AUGUSTI Parlamentari riconoscono il RIMBORSO delle SPESE e le INDENNITÀ sopra indicate (72 centesimi + 1,29), SOLTANTO però se non siano essi stessi testimoni.

CILIEGINA FINALE: per ottenere questi allettanti “compensi” i testimoni DEBBONO presentare apposita DOMANDA SCRITTA al Cancelliere dell’Ufficio Giudiziario presso cui hanno effettuato la deposizione testimoniale, sempreché RIESCANO a TROVARE un CANCELLIERE all’interno del Tribunale (cosa che è oggi praticamente IMPOSSIBILE). Questa domanda -per redigere la quale vi dovreste rivolgere ad un avvocato, pagandolo- DOVETE presentarla -a pena di DECADENZA- non oltre CENTO GIORNI dalla data della testimonianza, decorsi i quali -come dicono a Roma- “ve la prendete nell’orifizio anale”. Nel caso poi che, dopo aver presentato la domanda, non vi venga rilasciata un'immediata liquidazione, con conseguente ritorno a casa SENZA alcuna liquidazione, dovreste poi riprendere il treno, l'aereo o il cammello per recarvi NUOVAMENTE presso lo stesso Cancelliere del Tribunale per ritirare la "liquidazione cartacea": i Cancellieri, infatti, non ve la recapitano certamente con una lettera, e non ve la inviano neppure con un'email o con una PEC.

Nell’ipotesi, poi, in cui siate riusciti ad ottenere la liquidazione del RIMBORSO delle spese di viaggio -che avete dovuto anticipare di tasca vostra- nonché un paio di euro di indennità di soggiorno, dovrete attendere qualche DECENNIO, se è lo Stato che vi deve rimborsare, oppure dovrete fare una causa alla parte che vi ha citato come testimone, se questa si rifiuta di pagarvi, e rivolgervi quindi ad un avvocato pagando migliaia di euro sia a suo favore sia a favore dello Stato.

Concludendo, se vi capita di essere citati come testimoni, accogliete questa GOLOSA OPPORTUNITÀ con SOMMO GAUDIO: potrebbe trattarsi del COLPO di FORTUNA che aspettavate da una vita e che risolverà tutti i vostri problemi economici, soprattutto se siete dei siciliani che debbono andare a testimoniare a Milano, soggiornandovi per due giorni. Potreste infatti "GUADAGNARE" la RESTITUZIONE delle spese di viaggio che avete già anticipato per viaggiare in una carrozza “bestiame” delle Ferrovie dello Stato, nonché 1,44 euro di “indennità” di VIAGGIO  ed altri 1,58 euro per pagarvi due giorni di SOGGIORNO in un albergo (magari a 5 stelle).

Se volete leggervi la Legge n. 12.089.765.345.413 del 55 maggio del corrente anno 2024, che gli Augusti Parlamentari hanno deliberato con URGENZA per equiparare le LORO INDENNITÀ di VIAGGIO e di SOGGIORNO a quelle che vi competono come “testimoni”, vi rimando alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 400.978.674 del giorno 76 maggio del corrente anno 2024.

martedì 18 giugno 2024

Firma anche tu la petizione per aumentare l’8 per mille alla Chiesa Cattolica sino all’800 per mille (di Luigi Tosti.

 

Firma anche tu la petizione per aumentare l’8 per mille alla Chiesa Cattolica sino all’800 per mille.

La Legge 20 maggio 1985, n. 222, voluta dal compianto Bettino Craxi e titolata “DISPOSIZIONI per il SOSTENTAMENTO del CLERO CATTOLICO in SERVIZIO nelle DIOCESI”, ha disposto all’art. 47 che “A decorrere dall'anno finanziario 1990 una QUOTA PARI ALL'OTTO PER MILLE DELL'IMPOSTA SUL REDDIT
O DELLE PERSONE FISICHE, liquidata dagli uffici sulla base delle dichiarazioni annuali, È DESTINATA, in parte, a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a scopi di carattere religioso A DIRETTA GESTIONE DELLA CHIESA CATTOLICA
.”

Le destinazioni di cui al comma precedente vengono stabilite sulla base delle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi. IN CASO DI SCELTE NON ESPRESSE DA PARTE DEI CONTRIBUENTI, LA DESTINAZIONE SI STABILISCE IN PROPORZIONE ALLE SCELTE ESPRESSE.”

            Come si può constatare, la legge n. 222 del 1985 riguarda SOLO la CHIESA CATTOLICA e SOLO il CLERO della CHIESA CATTOLICA. Questo discende dalla circostanza che l’UNICO VERO DIO è quello venerato dai CATTOLICI, mentre gli altri dei e gli altri adepti di altre religioni sono, in attuazione del principio di EGUAGLIANZA e PARI DIGNITÀ, considerati alla stregua di fecal fragments.

            Tuttavia alcuni di questi supposti fecal fragments si sono fatti avanti e, reclamando il diritto all’eguaglianza sancito dagli artt. 3 ed 8 della Costituzione, hanno stipulato delle “CONVENZIONI” -nella qualità di CULTI TOLLERATI- con il Regno di Vaticalia al fine di ottenere lo stesso diritto di poter partecipare alla SCELTA dell’8 per mille da parte dei loro adepti.

A tutt’oggi il Governo della Repubblica Pontifica Italiana ha ammesso a partecipare al bottino dell’8 per mille 7 religioni cristiane e, obtorto collo, 4 religioni non cristiane. E cioè: 1) l’Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno; 2) le Assemblee di Dio in Italia; 3) la Chiesa Evangelica Valdese; 4) la Chiesa Evangelica Luterana in Italia; 5) la Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale; 6) la Chiesa apostolica in Italia; 7) l’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia; 8) l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; 9) l’Unione Buddhista Italiana; 10) l’Unione Induista Italiana; 11) l'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

            I Testimoni di Geova hanno invece RINUNCIATO all’8 per mille per non appropriarsi delle tasse pagate dai contribuenti italiani.

            Per contro i Musulmani, che chiedono da decenni ai Governi italiani di stipulare l’intesa per devolvere l’8 per mille dell’IMPOSTA IRPEF che pagano al Regno di Vaticalia, sono stati esclusi con una serie di pretesti deliranti perché -e questi sono i VERI motivi-appartengono alla categoria dei fecal fragments, come tali indegni di percepire l’8 per mille, e inoltre si sostiene che poi destinerebbero il LORO 8 per MILLE per atti di terrorismo.

            Ciononostante ai musulmani è stato concesso il privilegio e il diritto di vedersi pascolare i maiali dei Leghisti sulle aree destinate all’erezione delle loro moschee.

            Per gli ATEI, invece, la situazione è “giustamente” più negativa e paradossale, non solo perché si tratta di soggetti sub-umani appartenenti alla peggior specie di fecal fragments -alla quale modestamente appartengo anch’io- ma anche perché i Governi dell’Italica Colonia del Vaticano NEGANO in radice agli atei qualsiasi diritto in ambito religioso e, in particolare, il DIRITTO di DEVOLVERE l’8 per MILLE della LORO imposte IRPEF all’Associazione UAAR, che li rappresenta a livello nazionale.

Infatti i Governi di destra, sinistra, centro destra e centro sinistra si sono RIFIUTATI da DECENNI di stipulare la CONVENZIONE con gli atei, adducendo che SOLO coloro che pensano e credono in POSITIVO sono esseri umani degni di rispetto e di considerazione, mentre coloro che la pensano e credono in senso NEGATIVO -per esempio affermano che NON ESISTONO i puffi, Babbo Natale, la Befana, l’Uomo Nero, Nembo Kid, Zeus, Odino, la fatina Azzurra, i Trolls, le Ninfe dei boschi, gli Gnomi, i diavoli etc.- non hanno alcun diritto di esporre le proprie idee e destinare il loro 8 per mille alle associazioni che le sostengono.

E’ in questo contesto che si inserisce l’allucinante battaglia ULTRAVENTENNALE dell’UAAR per ottenere la stipula di una convenzione con lo Stato Italiano che consentisse ai suoi associati di destinare l’8 per mille della LORO Irpef alla LORO Associazione.

L’UAAR dapprima vince la causa davanti al Consiglio di Stato, che afferma l’elementare e consolidato principio giuridico -scolpito in tutte le Convenzioni internazionali e ribadito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e dallo Corte Costituzionale italiana- secondo cui il diritto di LIBERTÀ RELIGIOSA non va inteso solo in senso POSITIVO ma anche in senso NEGATIVO, cioè di NON credere. Il Governo della Pontificia Colonia Italiana ha allora proposto ricorso alle Sezioni Unite della Cassazione per ottenere l’annullamento di questa sentenza del Consiglio di Stato n. 6083/2011, sostenendo che il Consiglio di Stato NON poteva pronunciarsi sulla DOMANDA dell’UAAR perché proveniente da un soggetto privo di qualsiasi legittimazione, perché il RIFIUTO alla stipula della convenzione con questo “fecal fragment”, opposto dal Governo italiano, era un atto “POLITICO” INSINDACABILE da qualsiasi Giudice (della serie: lo Stato Italiano le convenzioni le stipula “con chi cavolazzo vuole” e i Giudici non debbono metterci bocca).

E’ però accaduto che le Sezioni Unite della Cassazione con sentenza n. 16.305-2013 hanno respinto il ricorso del Governo stabilendo che il diritto di credere (ad esempio che la Terra è piatta) è uguale al diritto di NON credere (che la Terra sia piatta).

A questo punto il Governo della Repubblica Pontificia Italiana si è rivolta alla Corte Costituzionale presieduta dalla ciellina Marta Cartabia e formata, tra gli altri, dal giudice Giuliano Amato dei Governi Craxi I° e Craxi II°, che si era già espresso pubblicamente in senso NEGATIVO contro l’UAAR, sostenendo, con un “conflitto di attribuzioni”, che le Sezioni Unite della Cassazione NON potevano PRONUNCIARSI sul ricorso presentato dallo stesso Governo Italiano perché ANCHE i giudici della Cassazione -al pari del Consiglio di Stato- NON avevano alcun diritto di pronunciarsi sulla richiesta del “fecal fragment” UAAR di essere considerato UGUALE alle altre Religioni che PASTEGGIAVANO da decenni e decenni con l’8 per mille RUBATO dalla tasche dei contribuenti italiani.

Questa causa di “conflitto di attribuzioni” è stata assegnata al Giudice costituzionale Giorgio LATTANZI, ex Presidente di Sezione penale della Cassazione e NON colluso con la Chiesa cattolica, ed è stato poi decisa dalla Corte Costituzionale -composta da Marta CARTABIA, Presidente, Giuseppe FRIGO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI, giudice relatore, Aldo CAROSI, Mario Rosario MORELLI, Giancarlo CORAGGIO, Giuliano AMATO, Silvana SCIARRA, Daria de PRETIS, Nicolò ZANON, Franco MODUGNO, Augusto Antonio BARBERA e Giulio PROSPERETTI- con sentenza n. 52 del 2016 con la quale, in estrema sintesi, l’Eccelsa Corte ha solennemente confermato che gli atei sono dei “fecal fragments” e che l’UAAR, che li rappresenta, NON ha il DIRITTO di stipulare intese per consentire ai propri associati di partecipare alla SCELTA dell’8 per mille, perché la Repubblica Pontificia Italiana le “CONVENZIONI le può stipulare con chi cavolazzo vuole” (non ho detto cazzo), trattandosi di un “atto POLITICO” INSINDACABILE dai Giudici italiani. Il qual principio -ovviamente- significa che i Musulmani italiani, pur essendo meno “fecal fragments” degli Atei, se la possono levare dalla testa la speranza di stipulare un’intesa col Governo del Regno di Vaticalia e di partecipare alla scelta di devolvere il LORO 8 per mille alle proprie Associazioni religiose.

NOTA di rilievo: la sentenza n. 52 del 2016 avrebbe dovuto essere SCRITTA dal Giudice RELATORE Dott. Mario Lattanzi, ma risulta invece redatta dal giudice Nicolò ZANON, collaboratore con la Nuova Destra di Marco Tarchi, eletto membro del Consiglio superiore della magistratura col sostegno del PDL di Berlusconi ed editorialista di Libero, Il Giornale e Il Sole 24 Ore. Questa DISCRASIA dipende dal fatto che sicuramente il Relatore Dott. Mario Lattanzi è stato messo in minoranza e, quindi, la sentenza è stata redatta da altro giudice della Corte Costituzionale favorevole ai “principi” sopra enunciati.

Va soggiunto, a chiusura di questo breve trattato sui “fecal fragments” Musulmani ed Atei, che la Corte dei Conti ha INVITATO formalmente -e per almento 4 volte- i vari Governi della Repubblica Pontificia Italiana ad eliminare o correggere il meccanismo dell’8 per mille, sollevando anche molteplici rilievi di INCOSTITUZIONALITÀ della Legge n. 222 del 1985 del compianto Bettino Craxi: queste SOLLECITAZIONI al Governo sono state effettuate dalla Corte dei Conti Italiana con delibere n. 16/20144, n. 8/2015, n. 16/2016 e n. 24/2018.

            È da evidenziare che il Governo italiano DOVEVA rispondere, per LEGGE, alla Corte dei Conti entro il termine di SEI mesi. Domanda retorica: quante risposte sono state fornite dal Governo Italiano? Risposta: NESSUNA. Altra domanda: qual è il motivo delle mancate risposte alla Corte dei Conti? Risposta: sembra, da voci di corridoio, che il Vaticano e la Chiesa non abbiano graditoi rilievi della Corte dei Conti, sicché il Governo italiano si è affrettato a classificare anche i Giudici della Corte dei Conti come “fecal fragments”, indegni di ricevere risposte. Tutto questo sulla base del principio del rispetto della LEGALITÀ, sancito dalla Costituzione e ribadito dal Marchese del Grillo, secondo cui “il Governo della Colonia Pontificia so’ io e voi cittadini italiani non contate un cazzo”.

            CONCLUSIONI: sulla base di quanto sopra esposto propongo di lanciare una petizione pubblica all’attuale Governo affinché aumenti l’8 per mille alla Chiesa Cattolica portandolo sino all’800 per mille, in modo da destinare l’80 per cento dell’IRPEF, sottratta ai lavoratori e pensionati italiani, all’ulteriore SOSTENTAMENTO del CLERO. Firma anche tu, così ti ridurrai ancor più in braghe di tela!

            Amen. Addì 18 giugno 2024.

Homo Hereticus

lunedì 27 maggio 2024

C'è già troppa "frociaggine in giro": parole SANTE, che escono dalla DIVINA BOCCA del Papa buono, Papa Bergoglio, in arte Francesco, neo poverello di Assisi.

 C'è già troppa "frociaggine in giro": NO all'ammissione nei seminari dei FROCI. Parole SANTE, che escono dalla DIVINA BOCCA del Papa buono, Papa Bergoglio, in arte Francesco, neo poverello di Assisi. Come dargli TORTO? E' impossibile: il Papa è INFALLIBILE perché il suo "VERBO" è direttamente ispirato dal buon Dio. Orsù, dunque, ripristiniamo la Santa tradizione dell'Inquisizione, che bruciava sui roghi i froci: e aggiungiamoci anche le lesbiche, i trans e tutti gli altri DEVIATI, PERVERTITI e SCHIFOSI che non hanno ancora capito che si debbono CURARE per diventare NORMALI. La Chiesa si rinnova, come cantava Giorgio Gaber, e bisogna frenarla perché, altrimenti, rischiamo che la CIVILTA' e l'UMANITA' progrediscano troppo. L'Italica Colonia del Vatic-Ano è un ESEMPIO ILLUMINANTE per il MONDO intero, un vero FARO di progresso e di RISPETTO dei DIRITTI UMANI e di RIPUDIO delle discriminazioni contro le DONNE, gli OMOSESSUALI e i DIVERSI.

Passate parola ed URLATE pure, nelle pubbliche piazze, che i FROCI dovrebbero ardere sui roghi, dopo essere stati cattolicamente infilzati con una palo nel sedere: nessuno potrà incriminarvi di NESSUN REATO, perché vi limitate a DIFFONDERE il "VERBO" di Sua SANTITA', che parla sotto dettatura di DIO.
Alleluja e LODE al Signore. Amen. P.S.: facebook mi avvisa che nel mio post ci sono parole che incitano all'odio e che me lo possono rimuovere. Ma siamo pazzi? Diffondere il Verbo del Papa è un incitamento all'odio?

domenica 17 marzo 2024

Che differenza c’è tra la CARTA IGIENICA e le SENTENZE delle Sezioni Unite della Cassazione? (di Luigi Tosti)

 

Che differenza c’è tra la CARTA IGIENICA e le SENTENZE delle Sezioni Unite della Cassazione? Per i Nostri Augusti GOVERNANTI di destra, sinistra, centro destra, centro sinistra, NESSUNA. Me lo chiedo e mi rispondo, chiosando gli starnazzi del Vaticano e di Antonio Tajani per la vicenza del micro-crocifisso OBLITERATO dai Francesi nel manifesto per le Olimpiadi. E me lo chiedo perché le Sezioni Unite della Cassazione civile Italiana, dopo TRE gradi di giudizio (i primi due persi), hanno sancito con la sentenza n. 24414 del 09/09/2021 cheNelle AULE delle SCUOLE PUBBLICHE ITALIANE, in base alla COSTITUZIONE REPUBBLICANA, ispirata al principio di LAICITÀ dello Stato e alla SALVAGUARDIA della LIBERTÀ RELIGIOSA POSITIVA e NEGATIVA, NON È CONSENTITA l'AFFISSIONE obbligatoria, per DETERMINAZIONE dei PUBBLICI POTERI, del simbolo religioso del CROCIFISSO.”

In sostanza i bravi Cattolici Italiani avrebbero dovuto RIMUOVERE i feticci chiodati da TUTTE le SCUOLE PUBBLICHE italiani già da
TRE ANNI. Ma cosa è successo? E’ successo che a distanza di TRE ANNI i crocifissi stanno ancora tranquillamente affissi nelle aule delle scuole pubbliche italiane perché i GOVERNANTI catto/talebani se ne strafottono sia delle SENTENZE della Cassazione a Sezioni Unite sia della LEGALITA’. Della serie: “Io so’ io e voi non contate un cazzo” (Marchese del Grillo: Monicelli e Sordi).

venerdì 9 febbraio 2024

L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio (di Luigi Tosti)



L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio.
E’ in linea di arrivo l’approvazione del decreto dell’ex giudice Nordio grazie al quale sarà abrogato il reato di “abuso d’ufficio” previsto dall’art. 323 del codice penale.
Le “MOTIVAZIONI” di tale abrogazione consistono nel fatto che “i Sindaci dei Comuni NON firmano più i provvedimenti” e che solo un’esigua parte dei procedimenti penali aperti per tale reato pervengono ad una condanna finale.
La prima motivazione (tanto per non cadere nel volgare) è una benemerita STRONZATA, posto che il reato in questione NON riguarda SOLO i Sindaci dei Comuni, ma qualsiasi “pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio” (ad esempio magistrati, pubblici ministeri, vigili, poliziotti, carabinieri, cancellieri, ufficiali giudiziari, impiegati etc.) e, inoltre, i Sindaci NON FIRMANO più la stragrande parte dei provvedimenti del Comune, che vengono invece deliberati e firmati dai “funzionari responsabili”.
La seconda motivazione (sempre per non cadere nel volgare) è un’augusta CAGATA, perché il presunto esiguo numero di condanne dipende in realtà da infinite motivazioni, tra le quali rientrano le PRESCRIZIONI del reato e sovente gli insabbiamenti delle denunce da parte dei magistrati: è quindi GROTTESCO abolire un reato perché i condannati sono pochi. Con questo CRITERIO dovrebbero essere ABROGATI anche i reati di furto, di rapina, di truffa, perché la maggior parte degli autori rimane ignota o la fa franca per “prescrizione”, per l’“esiguità del danno” e per altre diavolerie inventate dal Legislatore per finalità “DEFLATTIVE”, e cioè per non far lavorare i magistrati su reati ritenuti marginali.
Chiusa questa premessa, i cittadini italiani dovrebbe essere INFORMATI -magari dalla cd. Stampa e dai cd. “politici”- delle CONSEGUENZE che scaturiranno dall’eliminazione di questo reato, perché lo SCENARIO che si apre è veramente “ESALTANTE” e “GODURIOSO”.
Mi spiego meglio: l’attuale reato di abuso d’ufficio è così formulato dall’art. 323 del codice penale: “Il PUBBLICO UFFICIALE o l'INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO che, nello SVOLGIMENTO delle FUNZIONI o del SERVIZIO, in VIOLAZIONE di specifiche REGOLE di CONDOTTA espressamente PREVISTE dalla LEGGE o da ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE e dalle quali non residuino margini di discrezionalità, ovvero OMETTENDO DI ASTENERSI in presenza di un INTERESSE PROPRIO o DI UN PROSSIMO CONGIUNTO o negli altri casi prescritti, INTENZIONALMENTE PROCURA A SÉ o AD ALTRI un INGIUSTO VANTAGGIO PATRIMONIALE ovvero ARRECA AD ALTRI UN DANNO INGIUSTO, è PUNITO con la reclusione da uno a quattro anni. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno carattere di RILEVANTE GRAVITÀ.” In sostanza la norma penale punisce, giustamente, qualsiasi funzionario pubblico che VIOLA deliberatamente la LEGGE allo scopo di procurare a sé od ad altri un INGIUSTO vantaggio patrimoniale o arrecare ad altri un INGIUSTO DANNO.
Pertanto, una volta che il reato di ABUSO di UFFICIO sarà “ELIMINATO” dal codice penale, TUTTI i comportamenti dei PUBBLICI UFFICIALI e degli INCARICATI di PUBBLICO SERVIZIO -che sino ad oggi sono stati considerati “REATO”- diverranno MAGICAMENTE ATTI LECITI, NON più perseguibili penalmente.
Per capire quali saranno le conseguenze faccio i seguenti esempi.
1°) Se dovesse capitarvi di essere multati per divieto di sosta e chiederete al vigile come mai NON ha multato l’automobile che si trova, come la vostra, in divieto di sosta, potrete sentirvi tranquillamente rispondere dall’augusto pizzardone che “QUELLA” macchina è la sua o di sua moglie o della cognata o di un amico oppure del Sindaco e che lui, quindi, può far “quel che cazzo gli pare” perché la “LEGGE” lo autorizza ad ABUSARE del suo POTERE PUBBLICO e dell’OBBLIGO di IMPARZIALITÀ, impostogli dall’art. 97 della Costituzione, perché lui vuole procurare a sé stesso o ad altri parenti, amici etc. un INGIUSTO vantaggio patrimoniale, cioè non far loro pagare la multa.
2°) Altro esempio ricavato da Cassazione penale, sentenza n. 31873/2020. Se chiedete il rilascio di una licenza edilizia sul lotto edificabile di vostra proprietà, potreste ricevere un RIFIUTO ILLEGITTIMO e CONTRARIO a TUTTE le NORME EDILIZIE che vi consentono, in realtà, di costruire e se, per caso, farete notare al Funzionario che vi ha negato la concessione che egli ha invece rilasciato la licenza di costruire a Caio su un lotto, che tra l’altro è inedificabile, potreste sentirvi rispondere, tranquillamente, che questo ABUSO -che viola il diritto di eguaglianza e l’obbligo di IMPARZIALITÀ della Pubblica Amministrazione- lo ha fatto per AGEVOLARE ILLEGALMENTE Tizio, che è suo fratello o è il Sindaco o il Ministro di Giustizia e via dicendo.
3°) Altro esempio, tratto da Cass. pen. sentenza n. 37074/2020. Un sindaco, un magistrato, un dirigente del Ministero o di una ASL potrebbero AVVALERSI arbitrariamente, a vantaggio proprio o di parenti, amici, magistrati, delle PRESTAZIONI LAVORATIVE dei dipendenti del Comune, del Tribunale, del Ministero, del Carcere, dell’ASL, della Regione e via dicendo, senza cioè ricorrere a personale esterno che dovrebbe essere pagato di tasca propria. E se voi provaste ad abbozzare una flebile “LAMENTELA” ad uno di questi soggetti, potreste ricevere, come risposta, delle sonore ed irridenti PERNACCHIE da parte di coloro che, sino ad oggi, sono considerati dei criminali, e, magari, anche l’immemorabile battuta monicelliana del Marchese del Grillo, e cioè “IO so IO e voi NON contate un cazzo”.
4°) Altro esempio, ricavato da Cass. pen. sent. n. 44598/2019. Se siete un dipendente dell’Ospedale o di qualsiasi altro Ente pubblico e venite scavalcati nella nomina ad una qualifica superiore da un dipendente che è TOTALMENTE PRIVO di TITOLI, oppure è addirittura un soggetto esterno all’Amministrazione che dovrà essere pagato con i soldi pubblici, potreste sentirvi tranquillamente dire dal Responsabile della nomina ILLEGITTIMA che lui l’ha fatto per FAVORIRE suo figlio, sua moglie, un amico, un raccomandato dal Papa o dal vescovo e via dicendo e che, quindi, non gli dovete “rompere i c…….i”.
5°) Altro esempio ricavato da Cass. pen., sent. n. 52882/2018. Se vedete crescere, come un fungo, un grattacielo di 200 metri davanti alla vostra casa., realizzato su area non edificabile e in violazione di 10.000 norme del Piano Regolatore e dei Regolamenti edilizi, e vi azzardate a fare una denuncia indirizzata anche al Comune, potreste trovarvi poi di fronte al dipendente comunale, deputato alla verifica della legittimità del grattacielo, che rimarrà totalmente INERTE per non danneggiare il titolare dell’impresa o il proprietario del grattacielo, che sono suoi amici o parenti.
6°) Altro esempio tratto da Cass. pen. sent. n. 11394/2015. Se il Presidente di una provincia -in violazione delle vigenti norme regolamentari- conferisce un incarico dirigenziale non a voi, che ne avete titolo, bensì ad un soggetto privo dei requisiti richiesti e che egli intende FAVORIRE perché è suo figlio o sua moglie o suo amico, non vi azzardate a lamentarvi perché ricevereste delle sonore PERNACCHIE. Se poi vi azzardate a fare una denuncia penale, il Giudice sarà costretto a insabbiare la vostra denuncia col “timbro”: “Il fatto NON è previsto dalla LEGGE come reato”.
7°) Altro esempio. Se fate una causa civile e il Giudice, pur avendo voi ragione, vi da torto perché la controparte è sua moglie o un amico e lui lo ha voluto favorire, strafottendosene anche dell’OBBLIGO di ASTENERSI, NON provate a fare una denuncia penale e delle segnalazioni al Ministro di Giustizia, al Procuratore Generale della Cassazione e al Consiglio Superiore della Magistratura, perché sareste raggiunti questa volta non da una pernacchia, bensì da un CORO di PERNACCHIE:
Questo è lo SCENARIO che si apre e allora chiedo al Signor Ministro della Giustizia e agli Augusti Parlamentari che stanno per abrogare il reato di ABUSO di UFFICIO: quand’è che intendete ABOLIRE anche i reati di CORRUZIONE, di CONCUSSIONE e di PECULATO?
Allegria!!!!! Viva l’Italia!!!!!!!!
Luigi Tosti, addì 9.2.2024