Potrebbe sembrare un bufala, ma dovrebbe essere l’epilogo coerente della vita di Giorgio Parisi, fisico teorico vissuto (e vivente) nel Regno di Vaticalia.
Infatti, Tutti i politici italiani, Tutte le reti
televisive italiane e Tutti i media italiani -persino il “quotidiano” Avvenire
di Santa Madre Chiesa Cattolica- si sono precipitati a tessere le lodi e a
gonfiarsi di “orgoglio” “italiano” per il conferimento del Nobel per la Fisica che
l’Accademia reale svedese delle scienze ha assegnato allo scienziato italiano Giorgio
Parisi. Tutti oggi gongolano e tutti inneggiano al “Genio” degli “Italiani”,
snocciolando anche le prestigiose “glorie” acquisite dagli italiani in questo “splendido
2021” nello Sport, nel pallone, nella palla a volo, nelle olimpiadi, nelle paraolimpiadi,
nel ciclismo e via dicendo.
Tutti i media e le TV si sperticano oggi a diffondere il
prestigioso curriculum dello “scienziato Parisi”, fisico teorico del
dipartimento di fisica dell’Università “La Sapienza”, membro dell’accademia dei
Lincei e di molte delle più prestigiose accademie del mondo, sottolineando che
si tratta di un “cervello” che è stato costretto ad abbandonare il suolo
italiota per recarsi in prestigiose Università d’oltreoceano, salvo poi
ritornare all’Università della Sapienza.
Guarda caso, però, i Nostri
“Augusti” Politicanti italiani, i Nostri Augusti Giornali e i nostri Augusti Giornalisti
che scrivono sulla carta stampata o online -Avvenire in testa- dimostrano di avere la memoria
molto “corta” o -per dire la VERITÀ- di essere oltremodo RETICENTI.
Questi Nostri Augusti “informatori
mediatici” si dimenticano infatti di ricordare che Giorgio Parisi fu uno dei 67
firmatari dell’appello al “Magnifico” Rettore dell’Università della “Sapienza” a
proposito della preannunciata visita all'Università della Sapienza del papa Joseph Ratzinger, in arte Papa
Benedetto XVI°.
Allora mi corre l’obbligo
di “ricordare” a questi Augusti RETICENTI “Politici” e “Giornalisti” italiani (e la
reticenza è una menzogna) quello che fu il testo dell’appello che venne inoltrato al
“Magnifico Rettore” della Sapienza dai 67 scienziati e docenti di quella Università:
“Magnifico Rettore,
con queste poche righe desideriamo portarLa a
conoscenza del fatto che condividiamo
appieno la lettera di critica che il collega Marcello Cini Le ha indirizzato
sulla stampa a proposito della sconcertante iniziativa che prevedeva
l’intervento di papa Benedetto XVI all’Inaugurazione dell’Anno Accademico alla
Sapienza.
Nulla da aggiungere agli argomenti di Cini, salvo un particolare.
Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma,
Joseph Ratzinger ha ripreso un’affermazione di Feyerabend: «All’epoca di
Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo.
Il processo contro Galileo fu
ragionevole e giusto». Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che
dedicano la loro vita all’avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci
offendono e ci umiliano.”
Ora mi chiedo e chiedo: per
quale motivo i nostri Augusti “Politicanti” e i nostri Augusti “Pennivendoli” dimenticano
di riferire agli italiani che questo appello scatenò un linciaggio mediatico, una condanna corale e le
ire dei catto-fascisti che abbondano in questo paesucolo a sovranità limitata,
in primis il deputato Maurizio Gasparri, noto scienziato Baccalaureato in Teologia,
cioè la cosiddetta Scienza dell’Aria Fritta? Si vuole forse occultare che costui
dichiarò da bravo simpatizzante catto-fascista “che dopo
lo sconcio della Sapienza di Roma ci attendiamo che vengano assunte iniziative
per allontanare dall’ateneo i professori ancora in servizio che hanno
firmato quel vergognoso manifesto. Questa dimostrazione di intolleranza non
può restare priva di conseguenze.”
E
allora mi chiedo e chiedo a Lei, Augusto Presidente della Repubblica Italiana
Sergio Mattarella, a Lei, Augusto On.le Maurizio Gasparri, a Voi Tutti
Giornalisti della carta stampata e delle TV pubbliche e private, nonché alla
Redazione del fantomatico “Quotidiano” L’Avvenire (introvabile nelle edicole): per quale stravagante motivo, dopo aver linciato mediaticamente lo scienziato Giorgio Parisi,
vi arrogate oggi il “diritto” di gioire, di godere, di
gonfiarvi di orgoglio nazionale per il Nobel che gli è stato assegnato dall’Accademia
reale svedese delle scienze?
No, mi
dispiace: voi non avete alcun diritto di gioire e di gonfiarvi di orgoglio
nazionale, perché avete dimostrato -e seguitate a dimostrare- di non avere
alcun rispetto della scienza e degli scienziati e, al contrario, di privilegiare per lerci
interessi di consenso elettorale l’insegnamento della cosiddetta “religione
cattolica” e della cosiddetta “Teologia” nelle cosiddette Scuole “laiche”
italiane, sottraendo alle nostre scuole pubbliche, ai nostri studenti, ai nostri scienziati, sia giovani che vecchi, e al progresso civile di questo Paese una cifra stimata dagli
8 ai 20 miliardi di euro all’anno.
In realtà dovete
vergognarvi, oppure fare come il Magnifico Rettore dell’Università della
Sapienza che preferì, come Ponzio Pilato, non rispondere all’appello dei 67
docenti.
POSTATO da FANTACRONACAVERA (autore: Luigi Tosti)
La FOTO ritrae il Prof. Giorgio Parisi con la citazione della sua risposta: "DIO PER ME NON E' NEANCHE UN'IPOTESI, resa durante l'intervista del 31 dicembre 2010 al giornalista Antonio Gnoli de La Repubblica.