martedì 21 febbraio 2017

Giustizia è “sfatta”!! Confermata dalla Cassazione la condanna all’ergastolo di Sabrina Misseri e Cosima Serrano (di Luigi Tosti)


Lo sconcertante e kafkiano processo per l’omicidio di Sara Scazzi offre lo spunto per divulgare quale sia il metodo migliore per commettere un omicidio perfetto, con la certezza (almeno in Italia) di rimanere impuniti. La ricetta è semplice: basta prima uccidere una persona e, poi, confessare l’omicidio avendo anche cura di condurre gli inquirenti nel luogo dove si è occultato il cadavere. Basterà poi ritrattare la confessione ed accusare -senza alcuna prova- delle persone innocenti. Con questo infallibile sistema nessuno ti crederà di essere il vero assassino, sicché verrai prosciolto dall’omicidio e al tuo posto verranno condannate all’ergastolo delle persone innocenti.
Quello che ho appena detto potrebbe essere considerato un sarcasmo di cattivo gusto nei confronti del sistema giudiziario: purtroppo non lo è, perché il processo per l’omicidio di Sara Scazzi dimostra il contrario. E’ infatti un dato incontestabile che l'UNICO soggetto a cui carico esistevano -ed esistono- PROVE di colpevolezza grandi come macigni -e cioè la CONFESSIONE dell'omicidio e l'aver condotto gli inquirenti nel luogo dove aveva occultato la vittima- è il Sig. Michele Misseri che, però, è stato ASSOLTO dal delitto di omicidio, mentre invece altri DUE soggetti -nei confronti dei quali non esisteva e non esiste alcuna prova di aver partecipato al delitto, se non la ricostruzione fantasiosa operata dai giudici sulla base di congetture degne dei processi dell'Inquisizione- sono stati condannati. Si tratta di un vero e proprio delirio che dimostra quale possa essere il livello di affidabilità della "Giustizia".
C’è un aspetto che NESSUN giornalista e/o commentatore ha messo in luce: e cioè che l’anomalo sviluppo del processo per l’omicidio di Sara Scazzi ne ha poi determinato, in modo ineluttabile, l'ancor più assurdo epilogo. Michele Misseri, infatti, doveva quanto meno essere processato per l'omicidio di Sara Scazzi in concorso con la moglie e la figlia, e non prosciolto sin ab initio dal delitto che aveva addirittura confessato. Avendo scelto gli inquirenti  di incriminarlo per il solo reato di soppressione di cadavere, assolvendolo contro la sua volontà dall'omicidio che aveva confessato, si sono create le premesse per far sì che la condanna per l'uccisione di Sara Scazzi non potesse che ricadere sulla moglie e sulla figlia. A questo punto l'esito del ricorso per Cassazione era praticamente scontato: i Giudici della Cassazione non avrebbero MAI potuto assolvere Sabrina Misseri e Cosima Serrano -ancorché innocenti- perché altrimenti nessuno avrebbe MAI pagato per l'omicidio di Sara Scazzi. L'esito di questo processo è a dir poco degno del miglior Kafka e personalmente auguro ai colpevolisti di incappare in un processo analogo. E chiudo ricordando che LA LEGGE impone ai Giudici di condannare solo se sussiste la ragionevole certezza di non condannare un innocente, e non se sussiste la probabilità, più o meno elevata, di condannare un colpevole.

Sabrina Misseri e Cosima Serrano potrebbero “forse” essere le assassine di Sara Scazzi; ma è questo “forse” che le rende sicuramente vittime di un errore giudiziario.

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