giovedì 25 marzo 2010

CASO CLAPS: DISPOSTA ISPEZIONE PER ECCESSO DI LAICISMO

INQUISITA, PER “LAICISMO”, LA PROCURA GENERALE DI SALERNO CHE INDAGA SUL CASO “CLAPS”.
Il Ministro di Giustizia ha disposto un’immediata ispezione a carico della Procura Generale di Salerno che sta conducendo le indagini sull’omicidio di Elisa Claps, il cui corpo è stato occultato, per diciassette anni, nella Santissima Chiesa della Santissima Trinità della Santissima Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
“L’indagine volta a scoprire i colpevoli dell’omicidio di Elisa Claps -chiarisce il Guardasigilli- rappresenta un’indebita ingerenza del potere giudiziario negli affari interni e nelle sfere di competenza della Chiesa Cattolica, frutto di un intollerabile “laicismo” che, oramai, sta dilagando in Italia a tutti i livelli. Il Premier non intende tollerare che attraverso queste indagini, volte futilmente ad individuare gli assassini della Claps (come se questo fossero i veri problemi della Giustizia!) siano gettate ombre di sospetto e di discredito nei confronti di Santa Romana Chiesa, della persona del Papa, della CEI e del Cardinal Bagnasco. La Chiesa ha in realtà sempre operato per il bene dell’umanità, illuminando il progresso della scienza e la libertà di pensiero anche con dispendiose cataste di legname, curando la diffusione del benessere e della legalità e prendendosi cura dei poveri orfanelli, soprattutto se sordo-muti, con amorevoli attenzioni sino a colmare qualsiasi loro “buco” nel corso del percorso educativo. Non si capisce, dunque, perché tanto accanimento nei confronti del povero parroco Don Mimì -cioè di una persona defunta che non si può neppure difendere (ma questa, sia sa, è la tecnica abitualmente usata dai “comunisti” del calibro di Santoro)- nonché nei confronti degli attuali parroci, che sono stati addirittura messi sotto torchio per conoscere dei particolari effimeri ed inutili come quello della scoperta del cadavere da parte di due donne delle pulizie che, oltraggiosamente, stanno ora tentando di screditare il parroco accusandolo di aver reso false dichiarazioni.”
“Queste indagini a carico dei preti -ha concluso il Guardasigilli- cioè di una categoria di cittadini che sono onesti e al di sopra di ogni sospetto per intrinseca natura -al pari del Premier- costituiscono un oltraggio alla Santità della Chiesa Cattolica, attestata da quasi 2.000 anni di storia candida e immacolata, e creano altreì un discredito alla figura candida del Santo Padre, cui occorre porre immediato rimedio”.
Postato da FANTACRONACAVERA, addì 25 del mese di marzo.

Domande e considerazioni personale di un magistrato “rimosso”.
Perché mai il parroco Don Vagno avrebbe riferito “falsamente” agli inquirenti che le due donne delle pulizie avevano trovato quel cadavere circa due mesi or sono? Se la notizia è realmente falsa -come sostengono le due donne- Don Vagno non aveva alcun interesse a inventarsela, dal momento che questa falsità non giova affatto a Don Vagno e, anzi, lo mette nella situazione spiacevole di chi, avendo appreso una notizia di un reato per il quale è obbligatoria la denuncia, ha omesso di farla.D’altra parte, però, perché mai le due donne negherebbero la versione del prete, se invece si trattasse della verità? Esse non hanno alcun interesse a negare un fatto che -se vero- non le esporrebbe ad alcuna responsabilità, visto e considerato che esse avvisarono il parroco che, dunque, doveva fare lui la denuncia.E’ verosimile, poi, che le due donne delle pulizie abbiano taciuto per ben due mesi, senza riferire né alla Polizia né ad altri il ritrovamento di quel cadavere?Evidentemente a questo racconto mancano dei tasselli che riescano a conferire una qualche logica ai fatti così come riportati dalla stampa. A mio avviso è lecito ipotizzare che gli inquirenti abbiano scoperto un qualche “particolare” che li ha indotti a ritenere che l’attuale parroco fosse da tempo a conoscenza della presenza del cadavere e che questi, messo alle strette, abbia falsamente riferito di averlo appreso dalle due inservienti, solo recentemente. Ma i conti ancora non tornano, perché questa versione non serve a scriminare il parroco, salvo che vi sia qualcosa di più sostanzioso che ignoriamo perché non ancora divulgato.Don Vagno, comunque, sembra che sia notevolmente scosso e che non parli con nessuno. Fa bene, anche perché questo comportamento è perfettamente in linea coi sani precetti di Santa Madre Chiesa Cattolica e con la diffusa “pratica morale” dei basilischi.Le risposte le avremo forse alle prossime puntate, sempre che non intervenga un decreto-legge del Governo che sancisca che le indagini contro la Chiesa e i preti sono assolutamente vietate, al pari di quelle contro il Premier.

1 commento:

libero ha detto...

Una volta esisteva il Foro Ecclesiastico che solo poteva giudicare i reati commessi dal clero ai danni di cittadini.
Il Piemonte Sabaudo lo abolì nel 1852 con le leggi Siccardi, oggi forse lo vogliono ripristinare ?