La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo condanna Dio e suo figlio Gesù a 100.000 miliardi di miliardi di euro per violazione del diritto all’equo processo.
Strasburgo,
Oggi, con sentenza n. 869 del 2025, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha condannato Dio e suo figlio Gesù a pagare 100.000 miliardi di miliardi di euro a 26 miliardi di defunti cristiani che hanno proposto ricorso COLLETTIVO per la violazione dell’art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo, lamentando l’ECCESSIVA DURATA del GIUDIZIO UNIVERSALE cui dovrebbero essere sottoposti DOPO la loro morte. I ricorrenti, che sono deceduti negli ultimi 2.000 anni, hanno lamentato che il “GIUDIZIO UNIVERSALE” non è stato nemmeno “ATTIVATO” -né da Gesù né da suo Babbo- in palese violazione dell’art. 6 della CEDU che sancisce che i processi debbano essere definiti “in TEMPO RAGIONEVOLE”, come peraltro sancito anche dall’art. 111 della Costituzione della Repubblica Pontificia Italiana.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha osservato che “i defunti cristiani sono assoggettati al GIUDIZIO UNIVERSALE il quale, tuttavia, potrà essere ATTIVATO e DEFINITO alla FINE dei TEMPI, subito DOPO la SECONDA VENUTA di Cristo sul pianeta Terra”. Secondo i Giudici della Corte Europea “questa CONDIZIONE di PROCEDIBILITÀ del Giudizio Universale, imposta dai Teologi Cristiani, viola la ragionevole durata del processo, perché i poveri defunti di religione cristiana stanno aspettando da 2.000 anni che venga celebrato il Giudizio Universale nei loro confronti, sicché non sono in grado di sapere se dovranno andare all’Inferno, al Purgatorio o in Paradiso ”. I Giudici di Strasburgo sottolineano, poi, che il “GIUDIZIO UNIVERSALE” viola anche il principio della CERTEZZA della PENA, perché i Teologici Cristiani hanno recentemente messo in dubbio l’esistenza del “PURGATORIO”, dicendo che dovrebbe trattarsi di una fake news, sicché i poveri cristiani, morti negli ultimi 2.000 anni, non sono neppure in grado di sapere a quale pena potranno essere condannati, con conseguente stato di ansia. Nel giudizio davanti alla Corte Europea si è costituito personalmente Gesù il quale -anche a nome di suo Babbo- ha rappresentato a propria discolpa di “NON essere ancora a conoscenza del momento esatto della FINE dei TEMPI e, quindi, di quando potrà ritornare per la SECONDA VOLTA sul pianeta Terra, auspicandosi, tuttavia, che questo evento possa avverarsi presto grazie alla dilagante IMBECILLITÀ del genere umano”.
Il Babbo di Gesù ha già fatto sapere -per il tramite del portavove del Vaticano- che proporrà appello alla Grande Camera della CEDH e che, in caso di conferma della condanna, i 100.000 miliardi di miliardi di euro saranno direttamente versati dallo IOR, ovviamente nell’aldilà, ai 26 miliardi di defunti cristiani che hanno vinto questo storico ricorso.
Curate ut
valeatis
Nelle foto: Dio, suo figlio Gesù e la Corte europea dei diritti dell'uomo.
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