martedì 25 marzo 2025

Caso Diciotti: le MENZOGNE del Governo sulla sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione (di Luigi Tosti)

 



Caso Diciotti: le MENZOGNE del Governo sulla sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione.
La Cassazione Civile, Sezioni Unite, con ordinanza del 7 marzo 2025, n. 5992 ha condannato il Governo a risarcire all’immigrato Mulugeta Gebru Kefela i danni derivanti dall’ILLEGITTIMA PRIVAZIONE del diritto INVIOLABILE
di LIBERTÀ garantito sia dalla Costitizione Italiana che da Convenzioni Internazionali, tra le quali la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fontamentali dell’uomo, altrimenti detta C.E.D.U.
A questo punto mi corre l’obbligo di ricordare che i cosiddetti “DIRITTI UMANI”, riconosciuti sia dalla Costituzione italiana che da Convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia e, quindi, vincolanti ex art. 217 e 10 della Costituzione, sono DIRITTI che PREESISTONO agli STATI “SOVRANI” e che gli Stati “SOVRANI” debbono rispettare e far rispettare sul proprio TERRITORIO. Per essere più esplicito, ricordo che le Convenzioni Internazionali sulla tutela dei “DIRITTI UMANI” sono state per lo più emanate all’indomani della seconda guerra mondiale, e questo al fine di evitare che si ripetessero gli orrori di questo conflitto. Tra i diritti UMANI del singolo individuo (detti anche “DIRITTI INVIOLABILI”) rientrano ad esempio il diritto alla vita, il diritto alla non tortura, il diritto alla libertà personale, il diritto di libertà di pensiero, di parola e di espressione, il diritto di libertà religiosa positivo o negativo, il diritto al matrimonio, il diritto alla riservatezza, il diritto alla libertà di associazione, il diritto all'equo processo, etc. etc. Questi diritti non sono peraltro inviolabili in senso ASSOLUTO, perché tutte le norme delle Convenzioni internazionali (ma anche della Costituzione) sanciscono dei limiti e delle deroghe, in presenza delle quali la lesione di questi diritti è LEGITTIMA: ad esempio, la privazione della vita è LECITA in caso di LEGITTIMA DIFESA o in caso di condanna a MORTE, così come è legittima la privazione della libertà in seguito a condanna detentiva. Ma il caso di Mulugeta Gebru Kefela è DIVERSO, perché costui (assieme agli altri migranti) stato privato del diritto di libertà per circa 10 giorni SENZA di sussistesse alcuna delle limitazioni o deroghe previste dalle Convenzioni internazionali o dalla Costituzione italiana.
Concludendo, la Cassazione ha sancito che né il Presidente della Repubblica, né il Presidente del Governo, né qualsiasi Ministro della Repubblica si può permettere, accampando la prerogativa di compiere un “atto politico”, di privare della libertà una persona, così come di ucciderla, di condannarla a pena detentiva senza processo, di torturarla, di rinchiuderla a Guantanamo, di rinchiuderla in un ghetto o di discriminarla perché ritiene che crede nel cattivo Allah piuttosto che nel buon Gesù.

L’Augusto Governo Meloni, i suoi Ministri, i rappresentanti dei partiti politici che ne fanno parte e la Stampa partigiana che funge da megafono, hanno subito sparato a zero contro le “TOGHE ROSSE” che con queste sentenze, bollate come aberranti e grottesche, costringono noi poveri italiani NON SOLO a subire l’invasione dei migranti irregolari, ma anche a RISARCIRLI con i nostri soldi, sicché avverrà che, “grazie” a questa sentenza, MILIONI di euro degli italiani saranno “succhiati” da oggi in poi dai migranti clandestini. Queste accuse contro i magistrati -categoria nei confronti della quale non nutro particolare fiducia e/o stima- sono FALSE e volte ad INGANNARE, con DOLO, TUTTI gli italiani: il che, per i Governanti attuali (così come per qualsiasi altro governante), è disdicevole, nonché SQUALLIDO e INDEGNO dell’incarico che ricoprono. Se si ha infatti la compiacenza di leggere l’ordinanza delle Sezioni Unite n. 5992/2025 -evitando così di latrare a vanvera- ci si accorgerà che la Cassazione NON ha MAI affermato che i migranti clandestini che approdano, vivi o morti, nel sacro suolo italico, hanno il “DIRITTO” di essere “RISARCITI” dagli italiani, ma hanno ritenuto -a mio avviso a buon diritto- che il comportamento tenuto dal Ministro dell'Interno Salvini ha LESO il DIRITTO INVIOLABILE di LIBERTÀ dell’immigrato Mulugeta Gebru Kefela il quale, pertanto, ha il diritto di ottenere dallo Stato Italiano un somma di danaro a titolo di RISARCIMENTO del danno, che noi cittadini italiani pagheremo per le CAZZATE fatte da Salvini, cioè per aver indebitamente trattenuto questo migrante (assieme ad altri migranti) sulla nave Diciotti, anziché farlo sbarcare.

Per contro, la TESI DIFENSIVA dell’attuale Governo catto/fascista -secondo cui la privazione della libertà di Mulugeta Gebru Kefela rientra tra gli “ATTI POLITICI”, come tale INSINDACABILE dalla Cassazione, è stata respinta. E, in effetti, privare una persona della libertà senza alcun valido motivo o infilare un ebreo, un rom e un omosessuale in una camera a gas non mi sembra, propriamente, un “atto politico”, anche se i catto/nazi/fascisti rimpiangono, con nostalgia, i tempi in cui potevano farlo. Ricordo che gli “ATTI POLITICI” sono quelli che rientrano nella LIBERA SCELTA delle Istituzioni politiche, come ad esempio stringere trattati internazionali, effettuare proposte di legge, nominare senatori a vita e giudici costituzionali, eleggere il presidente della repubblica e i membri del C.s.m. etc.: per questo sono INSINDACABILI. dai giudici perché, altrimenti. il Potere Giudiziario invaderebbe la sfera di attribuzioni del Potere Politico.

Soggiungo che il paventato danno dei risarcimenti milionari a favore di TUTTI i migranti invasori del Sacro suolo italico -che è stato diffuso dal Governo e da quotidiani come Il Giornale- è una GIGANTESCA MENZOGNA che è stata propinata per ingannare, con dolo, gli italiani: la condanna del Governo riguarda infatti UN SOLO migrante e si risolverà in un’elemosina di forse 1.000 euro, che peraltro dovrebbe essere RESTITUITA agli Italiani dall’Augusto Ministro Salvini sulla base della Legge sulla responsabilità contabile degli Amministratori, essendo costui l’autore della cazzata (chi sbaglia dovrebbe pagare).

Per chiudere il caso Diciotti, ricordo che la sentenza delle S.U. può essere impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale con un conflitto di attribuzioni: non so se sia stato fatto, ma è certo che il supposto "atto politico" messo in atto contro i migranti della Diciotti mi sembra che non sia stato più REITERATO dal Governo italiano. Mi chiedo allora: come mai? Se Salvini & C. ritengono che sia un atto "politico" trattenere i migranti sulle navi impedendone la discesa a terra, che si ripeta dunque questo comportamento, magari non più per una sola diecina di giorni, ma per due o tre anni. Pur consapevole che la questione migranti sia una “seccatura” per tutti, suggerei anche, come prossimo ATTO POLITICO da adottare, quello di bloccare i flussi migratori con raffiche di mitragliatrice e cannonate: quale migliore occasione, per Giorgia Meloni, di dimostrare al suo papa Bergoglio quali sono le sue “sane” “radici cattoliche” di accoglienza ed inclusione?

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