Caso Diciotti: le MENZOGNE del Governo sulla sentenza delle
Sezioni Unite della Cassazione.
La Cassazione Civile, Sezioni Unite, con ordinanza del 7 marzo 2025, n. 5992 ha
condannato il Governo a risarcire all’immigrato Mulugeta Gebru Kefela i danni
derivanti dall’ILLEGITTIMA PRIVAZIONE del diritto INVIOLABILE
di LIBERTÀ
garantito sia dalla Costitizione Italiana che da Convenzioni Internazionali,
tra le quali la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti e delle
libertà fontamentali dell’uomo, altrimenti detta C.E.D.U.
A questo punto mi corre l’obbligo di ricordare che i cosiddetti “DIRITTI
UMANI”, riconosciuti sia dalla Costituzione italiana che da Convenzioni
internazionali sottoscritte dall’Italia e, quindi, vincolanti ex art. 217 e 10
della Costituzione, sono DIRITTI che PREESISTONO agli STATI “SOVRANI” e che gli
Stati “SOVRANI” debbono rispettare e far rispettare sul proprio TERRITORIO. Per
essere più esplicito, ricordo che le Convenzioni Internazionali sulla tutela
dei “DIRITTI UMANI” sono state per lo più emanate all’indomani della seconda
guerra mondiale, e questo al fine di evitare che si ripetessero gli orrori di
questo conflitto. Tra i diritti UMANI del singolo individuo (detti anche
“DIRITTI INVIOLABILI”) rientrano ad esempio il diritto alla vita, il diritto
alla non tortura, il diritto alla libertà personale, il diritto di libertà di
pensiero, di parola e di espressione, il diritto di libertà religiosa positivo
o negativo, il diritto al matrimonio, il diritto alla riservatezza, il diritto
alla libertà di associazione, il diritto all'equo processo, etc. etc. Questi
diritti non sono peraltro inviolabili in senso ASSOLUTO, perché tutte le norme
delle Convenzioni internazionali (ma anche della Costituzione) sanciscono dei
limiti e delle deroghe, in presenza delle quali la lesione di questi diritti è
LEGITTIMA: ad esempio, la privazione della vita è LECITA in caso di LEGITTIMA
DIFESA o in caso di condanna a MORTE, così come è legittima la privazione della
libertà in seguito a condanna detentiva. Ma il caso di Mulugeta Gebru Kefela è
DIVERSO, perché costui (assieme agli altri migranti) stato privato del diritto
di libertà per circa 10 giorni SENZA di sussistesse alcuna delle limitazioni o
deroghe previste dalle Convenzioni internazionali o dalla Costituzione
italiana.
Concludendo, la Cassazione ha sancito che né il Presidente della Repubblica, né
il Presidente del Governo, né qualsiasi Ministro della Repubblica si può
permettere, accampando la prerogativa di compiere un “atto politico”, di
privare della libertà una persona, così come di ucciderla, di condannarla a
pena detentiva senza processo, di torturarla, di rinchiuderla a Guantanamo, di
rinchiuderla in un ghetto o di discriminarla perché ritiene che crede nel
cattivo Allah piuttosto che nel buon Gesù.
L’Augusto Governo Meloni, i suoi Ministri, i rappresentanti
dei partiti politici che ne fanno parte e la Stampa partigiana che funge da
megafono, hanno subito sparato a zero contro le “TOGHE ROSSE” che con queste
sentenze, bollate come aberranti e grottesche, costringono noi poveri italiani
NON SOLO a subire l’invasione dei migranti irregolari, ma anche a RISARCIRLI
con i nostri soldi, sicché avverrà che, “grazie” a questa sentenza, MILIONI di
euro degli italiani saranno “succhiati” da oggi in poi dai migranti
clandestini. Queste accuse contro i magistrati -categoria nei confronti della
quale non nutro particolare fiducia e/o stima- sono FALSE e volte ad INGANNARE,
con DOLO, TUTTI gli italiani: il che, per i Governanti attuali (così come per
qualsiasi altro governante), è disdicevole, nonché SQUALLIDO e INDEGNO
dell’incarico che ricoprono. Se si ha infatti la compiacenza di leggere
l’ordinanza delle Sezioni Unite n. 5992/2025 -evitando così di latrare a
vanvera- ci si accorgerà che la Cassazione NON ha MAI affermato che i migranti
clandestini che approdano, vivi o morti, nel sacro suolo italico, hanno il
“DIRITTO” di essere “RISARCITI” dagli italiani, ma hanno ritenuto -a mio avviso
a buon diritto- che il comportamento tenuto dal Ministro dell'Interno Salvini
ha LESO il DIRITTO INVIOLABILE di LIBERTÀ dell’immigrato Mulugeta Gebru Kefela
il quale, pertanto, ha il diritto di ottenere dallo Stato Italiano un somma di
danaro a titolo di RISARCIMENTO del danno, che noi cittadini italiani pagheremo
per le CAZZATE fatte da Salvini, cioè per aver indebitamente trattenuto questo
migrante (assieme ad altri migranti) sulla nave Diciotti, anziché farlo
sbarcare.
Per contro, la TESI DIFENSIVA dell’attuale Governo
catto/fascista -secondo cui la privazione della libertà di Mulugeta Gebru
Kefela rientra tra gli “ATTI POLITICI”, come tale INSINDACABILE dalla
Cassazione, è stata respinta. E, in effetti, privare una persona della libertà
senza alcun valido motivo o infilare un ebreo, un rom e un omosessuale in una
camera a gas non mi sembra, propriamente, un “atto politico”, anche se i
catto/nazi/fascisti rimpiangono, con nostalgia, i tempi in cui potevano farlo.
Ricordo che gli “ATTI POLITICI” sono quelli che rientrano nella LIBERA SCELTA
delle Istituzioni politiche, come ad esempio stringere trattati internazionali,
effettuare proposte di legge, nominare senatori a vita e giudici
costituzionali, eleggere il presidente della repubblica e i membri del C.s.m.
etc.: per questo sono INSINDACABILI. dai giudici perché, altrimenti. il Potere
Giudiziario invaderebbe la sfera di attribuzioni del Potere Politico.
Soggiungo che il paventato danno dei risarcimenti milionari a favore di TUTTI i migranti invasori del Sacro suolo italico -che è stato diffuso dal Governo e da quotidiani come Il Giornale- è una GIGANTESCA MENZOGNA che è stata propinata per ingannare, con dolo, gli italiani: la condanna del Governo riguarda infatti UN SOLO migrante e si risolverà in un’elemosina di forse 1.000 euro, che peraltro dovrebbe essere RESTITUITA agli Italiani dall’Augusto Ministro Salvini sulla base della Legge sulla responsabilità contabile degli Amministratori, essendo costui l’autore della cazzata (chi sbaglia dovrebbe pagare).
Per chiudere il caso Diciotti, ricordo che la sentenza delle S.U. può essere impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale con un conflitto di attribuzioni: non so se sia stato fatto, ma è certo che il supposto "atto politico" messo in atto contro i migranti della Diciotti mi sembra che non sia stato più REITERATO dal Governo italiano. Mi chiedo allora: come mai? Se Salvini & C. ritengono che sia un atto "politico" trattenere i migranti sulle navi impedendone la discesa a terra, che si ripeta dunque questo comportamento, magari non più per una sola diecina di giorni, ma per due o tre anni. Pur consapevole che la questione migranti sia una “seccatura” per tutti, suggerei anche, come prossimo ATTO POLITICO da adottare, quello di bloccare i flussi migratori con raffiche di mitragliatrice e cannonate: quale migliore occasione, per Giorgia Meloni, di dimostrare al suo papa Bergoglio quali sono le sue “sane” “radici cattoliche” di accoglienza ed inclusione?
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