E' noto che i cristiani e la Chiesa cattolica hanno primeggiato per millenni nella loro attività criminale di ardere sul rogo, torturare, sbudellare ed incarcerare tutti coloro che manifestavano liberamente il loro pensiero e, in particolare, coloro che non accettavano supinamente tutte le idiozie e le infamità scritte nella bibbia e tutti i "dogmi" inventati dai vari sciamani di turno. La situazione attuale non è un granché cambiata, perché i cattolici fascisti sono gli autori e gli artefici delle leggi penali, tuttora vigenti, che sanzionano chi osa "offendere" l'impalpabile, etereo ed evanescente "sentimento religioso" che aleggia, come un fantasma, sulle teste degli italioti-sudditi del Vaticano, offrendo ai bigotti giudici catto-fascisti lo strumento "giuridico" per irrogare, "legalmente", pene pecuniarie e reclusive che non sono sostanzialmente diverse -se non per gravità di conseguenze- da quelle inferte dai criminali tribunali della "Santa" Inquisizione. E' per questo che mi onoro di diffondere, qui di seguito, la lettera di Corrado Guzzanti, con la quale questo splendido artista -una delle poche persone degne di ammirazione per l'impegno, la coerenza ed il coraggio- ha ringraziato tutti coloro -e tra questi vi sono anch'io- che lo hanno sostenuto dopo la criminale, patetica e ridicola intimidazione di una sconosciuta associazione di fanatici cattolici, il cui "sentimento religioso" sarebbe stato leso dal personaggio di padre Pizzarro.
Un
enorme grazie agli amici di Articolo21 e di Change.org, per aver promosso la
petizione in mia difesa e tutti quelli che l’hanno diffusa e firmata.
Con
l’occasione ringrazio anche molti giornalisti che hanno preso le mie parti
scrivendo della querelle tragicomica di padre Pizzarro. Ciò detto è probabile
che abbiamo sopravvalutato tutti le minacce dell’Aiart, associazione che
pretende di rappresentare i telespettatori cattolici, di cui né io, né voi, né
i telespettatori cattolici avevamo mai sentito parlare.
Vorrei
innanzitutto precisare, anche se è stato già fatto altrove, che La7 non stava
mandando in onda un mio nuovo programma, ma la ripresa televisiva di uno
spettacolo teatrale del 2010, già replicato su Sky decine di volte, e anche in
chiaro sul canale del digitale terrestre Cielo, pubblicato in dvd, presente da
tempo su youtube etc. L’Aiart poteva legittimamente non esserne a conoscenza, o
essere stato appena fondato e voler recuperare il tempo perduto, ma non lo era
neanche sul fatto che i reati di opinione, insieme al vilipendio, ecc., sono
stati fortemente ridimensionati nel nostro ordinamento. Gli attuali limiti
della satira, si parli di politica o di religione, si riducono sostanzialmente
alla calunnia o all’insulto personale, per i quali la legge, com’è noto,
prevede il diritto di querela. Dunque, paradossalmente avrei più speranze io di
sfidare l’Aiart in tribunale per le parole offensive che mi rivolge nei suoi
comunicati, sennonché l’ultimo di ieri, in cui si dice soddisfatta delle mie
scuse, estorte per gioco in una gag de Le Iene, mi ha riempito il cuore
di tenerezza.
In
merito all’offesa confesso di non capire esattamente cosa sia il “sentimento
religioso” perché sfortunatamente non ne sono dotato. Ho sempre pensato che
essere intimamente credenti non possa essere troppo diverso dall’essere
intimamente liberali, o socialisti, o vegani. Si tratta di amare e riconoscersi
in delle idee, in una visione della società e del mondo, e le idee non sono
sacre e intoccabili solo perché noi crediamo così fortemente in esse; vivono
nel dibattito pubblico, confrontandosi e dovendo convivere con idee diverse e a
volte opposte. Spero di non offendere nessuno se affermo che l’esistenza di un
creatore, l’inferno, il paradiso, l’immortalità dell’anima, il giorno del
giudizio ecc. siano, fino a spettacolare prova contraria, soltanto delle idee,
delle opinioni che si è liberissimi di sostenere purché non si tenti di imporle
agli altri come un tabù inviolabile.
Che
il sentimento religioso non possa reclamare una superiore legittimità, perché
supportato, mi dicono, da pervasiva e speciale intuizione, appare evidente dal
fatto che le credenze religiose sono tante, più di quelle da cucina dell’Ikea,
e producono purtroppo affermazioni contrastanti. Un buddista e un cattolico, egualmente persuasi della
loro fede, saranno certi di saperla molto lunga sull’origine e il senso
dell’uomo e dell’universo, ma almeno uno di loro, al momento del trapasso, avrà
una sorpresa. Ciò dovrebbe suggerire che convinzione “sentimentale” profonda e
verità siano sostanzialmente due cose diverse. Si obietterà, magari stavolta
tra i denti, che l’unica fede valida sia la nostra (e raramente qualcuno
insorge perché sia stata offeso il sentimento religioso di qualcun altro),
eppure non tutti i credenti si offendono, alcuni addirittura ridono, e spero
che l’Aiart non pensi che a persone di questo genere siano capitati in sorte
una fede o un sentimento di serie B.
Mi
conforta che questa associazione limiti la sua vigilanza ai nostri canali
generalisti; al confronto di ciò che osa la satira in Inghilterra, in Francia o
negli Stati Uniti, il mio padre Pizzarro fa la figura del tenero Giacomo de La
Settimana Enigmistica. Ma il nostro è un paese “laico e democratico” dove
un presidente del consiglio che nessuno di noi ha eletto, come primo atto
ufficiale, va a porgere i suoi omaggi al papa. E il motivo per cui io e i miei
colleghi scriviamo e recitiamo cose come Padre Pizzarro è che l’Italia
sembra spesso uno stato teocratico “di fatto”. Solo pochi anni fa un ministro
dell’Istruzione avanzava, con un certo successo, la proposta di abolire Darwin
dall’insegnamento scolastico per rispetto ai creazionisti, che ancora ci devono
spiegare (come diceva un noto comico americano) perché Dio prima di creare
l’essere a sua immagine e somiglianza si sia gingillato per milioni di anni coi
dinosauri. Dunque non mi stupisce troppo che una minoranza di ferventi
religiosi, invece di limitarsi a cambiare canale, si senta in diritto di
chiedere una punizione legale, e questo rende, e temo renderà ancora,
iniziative come la vostra necessarie a difendere e ribadire civilmente la
libertà di tutti.
In
molti anni di televisione non credo di essermi guadagnato la fama del
provocatore seriale, a caccia di polemiche per ottenere attenzioni e notorietà,
né quella di un comico particolarmente violento o volgare. Ho sempre fatto il
mio lavoro seguendo il mio “sentimento satirico”, parlando di tutto e di tutti
nel modo più libero che mi è stato e che mi sono concesso. So inoltre cosa
significhi sentirsi indignati. Le affermazioni fatte da esponenti di quel
mondo, o da politici che, più o meno sinceramente, parlano e decidono in sua
difesa, delle nostre scelte in materia di sessualità, diritti, vita e morte, mi
hanno offeso numerose volte e continuano ad offendere il mio sentimento laico.
Per questo ogni tanto padre Pizzarro parla ed altri oltre a lui e dopo di lui
parlano e parleranno. Grazie ancora a tutti. Vi abbraccio.
Corrado Guzzanti
2 commenti:
se ho ben capito lo spirito del tuo blog...
http://lunariaesistenzialismo.blogspot.it/2014/01/tutto-quello-che-i-cattolici-maschi.html
ti invito sul mio
e poi vai a vedere come mi stanno linciando su youtube
http://www.youtube.com/watch?v=wTFW1aHQ-aM
sto cominciando a pensare che prima o poi qualcuno mi sacrificherà a Tommaso d'Aquino!!!
Carissima Lunaria, mi consola che in una umanità, ancor oggi popolata da imbecilli che credono ancora alle favole delle religioni e, soprattutto, commettono bestiali atrocità e discriminazioni ai danni di quelli che considerano "diversi" e "inferiori", vi siano persone come te, che ragionano ed hanno il coraggio di combattere per l'affermazione di principi di civiltà. Grazie
Luigi Tosti
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