mercoledì 3 febbraio 2010

DAGLI AMICI BRIGTHSFRANCE.ORG: ITALIE , N'oublions pas le Juge Luigi Tosti



ITALIE : N'oublions pas le Juge Luigi Tosti
http://www.brightsfrance.org/forum/viewtopic.php?f=7&t=29&p=3359#p3359
de bright nantes » 03 Fév 2010 06:36 am
Le juge Luigi Tosti... révoqué par le Conseil Supérieur de la MagistratureAttention pour celles et ceux qui pourraient avoir du mal à suivre : en juillet dernier nous informions de la suite de la procédure judiciaire : la cour de cassation cassait le jugement qui avait condamné le Juge (à 7 mois de prison, disons pour faire court "avec sursis" même si en Italie cela ne fonctionne pas comme cela, et un an de suspension). Il est aujourd'hui question de la poursuite de la procédure disciplinaire (au sein de la magistrature). Le juge Luigi Tosti, qui était, sur le plan disciplinaire, déjà suspendu de ses fonctions et salaires pour trois ans depuis 2006 est, à l'issue de ces trois ans, désormais révoqué.

Deux messages de notre ami le Juge Luigi Tosti

Mon cher Michel,le Conseil Supérieur de la Magistrature Italienne m'a destitué de mes fonctions le 22 janvrer 2010. Je ferai appel de cette décision devant la Cour de Cassation.AmicalementLuigi Tosti

Comunico ai destinatari di questa e.mail, che hanno avuto modo di seguire la mia vicenda, che in data 22 gennaio del corrente anno 2010 il Consiglio Superiore della Magistratura mi ha rimosso dall'ordine giudiziario perché ha ritenuto che sia "giusto" che lo Stato italiano imponga ai giudici di tenere le udienze con i crocifissi cattolici appesi sopra la testa e vieti il diritto di esporre altri simboli religiosi. In buona sostanza il Consiglio Superiore della Magistratura, ha "premiato" il Ministro di Giustizia "razzista" ed ha punito la vittima degli atti discriminatori.Contro questa grottesca sentenza proporrò ricorso per Cassazione e, in caso negativo, adirò la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.E' gradita la massima diffusione di questa notizia.Saluti cordialiLuigi Tosti

traduction : J'informe les bénéficiaires de cet e-mail, qui ont pu suivre mon histoire, que le 22 Janvier de cette année 2010 le Conseil Supérieur de la Magistrature m'a révoqué de l'ordre juidiciaire parce qu'elle a estimé qu'il est «juste» que l'Italien oblige les juges à tenir des audiences avec des crucifix catholiques suspendus au dessus de leur tête et leur refuse le droit d'afficher d'autres symboles religieux. En substance, le Conseil Supérieur de la Magistrature, «récompense» Ministre de la Justice «raciste» et punit les victimes d'actes discriminatoires. Je ferai appel de cette décision grotesque devant la Cour de Cassation et en cas de décision négative je saisirai la Cour européenne des droits de l'homme. La plus grande diffusion de cette nouvelle est la bienvenue. Salutations cordiales.

commentaire : comme nous le voyons, la stratégie de défense de notre ami est toujours double ; d'une part, sur le terrain de la laïcité institutionnelle, ce qui lui a valu l'annulation du jugement précédent, en plaidant sur le fait que la présence des crucifix dans les salles d'audience serait en contradiction avec la constitution italienne ; d'autre part, dans l'optique de la cour européenne des droits de l'homme, en plaidant la discrimination envers les autres religions et convictions

7 commenti:

rean46 ha detto...

Su Facebook: Solidarietà al giudice Luigi Tosti!

Il CSM con la Sua persecuzione da Inquisizione Medievale ha promosso Lei a simbolo della laicità dello Stato. Tutta la mia solidarietà Sig. Tosti e di 580 utenti di fb che hanno aderito al “gruppo”: Solidarietà al giudice Luigi Tosti!. Prosegua nella sua lotta per uno stato laico e libero, necessario per la convivenza civile di persone di opinioni e religioni diverse. Dovrebbe essere un dovere per tutti, partiti politici compresi, partecipare a questa battaglia! Forza Giudice, siamo oggi in tanti a seguire la sua persecuzione da Inquisizione Medievale, Lei sta rendendo un grande servizio all’Italia Laica.

http://www.facebook.com/group.php?gid=267587668362&ref=ts

luigitosti ha detto...

Ti ringrazio rean 46 e ringrazio il gruppo di fb, perché questa coalizioni e manifestazioni spontanee dimostrano che la gente cominica a percepire che il rispetto della laicità non è un vezzo di un singolo Stato ma un problema di rispetto dell'eguaglianza e di ripudio della discriminazione.

libero ha detto...

Siamo tutti con lei e seguiamo la vicenda, lei sta rendendo un grande servizio all'Italia Laica.
Grazie.

claudio fogazza ha detto...

Luigi Tosti deve resistere
anzi deve aprire un processo sul crocificco.

Se Gesù Barabba è il prigioniero che fu liberato, dobbiamo credere che Gesù non è mai stato crocifisso, coerentemente con quanto sostenuto dalla tradizione coranica e da altre tradizioni?
E in caso di approfondire ?
«un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio» Marco (15.7)
«un prigioniero famoso» Matteo (27.16)
«Questi [Barabba] era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio» Luca (23.19)
Pomzio Pilato (procuratore romano) voleva liberare un carcerato ( era una consuetudie ebraica) e chiese al sacerdote Caifa e alla folla quale dei due volessero liberare Gesù Barabba o un altro che diceva di essere Gesù Cristo.Fu liberato Barabba.
Ma chi era Barabba. "Ihsoun Barabban " (Iesoun Barabban = Gesù Barabba)
non si chiamava Barabba, ma che questo era un titolo, affiancato al suo vero nome: Gesù.
Il nome Barabban[2]: Bar-abbâ, "figlio del padre" [3]. o bar rabba(n), "figlio del (nostro) maestro". Abba "padre".
Gesù si rivolge a Dio chiamandolo Abbà[ (Marco). Bar-Abbas "figlio di Dio" (Paolo di Tarso nelle lettere ai Romani e ai Galati).
Pilato aveva presentato al popolo due accusati: un certo Gesù, che i sacerdoti avrebbero condannato a morte perché aveva osato definirsi "figlio di Dio", e un certo Gesù, molto noto a tutti col titolo "Barabba".
Il processo ad un tale Gesò Cristo davanti ai sacerdoti è inaccettabile per i tempi, i modi, il luogo e tanti altri elementi incompatibili con la prassi giudiziaria ebraica, ci mostrano che quello non poteva essere un processo regolare. Era un interrogatorio informale, svoltosi nel corso di azioni confusionarie e sbrigative, nell'intervallo di tempo che separava l'arresto dell'uomo sul monte degli ulivi e la sua consegna alle autorità romane atto a liberare il Gesù Barabba.
La frase attribuita ai sacerdoti «sei tu il figlio di Dio?» e assurda
gli ebrei non potevano assolutamente pronunciare la parola tabù "Dio", e che il sommo sacerdote non si sarebbe mai azzardato a pronunciarla in quella occasione.
Per cui non c'è mai stato un autentico processo davanti al sinedrio, Cristo è stato arrestato per volontà di Pilato che ha inviato per questo una coorte romana sul monte degli ulivi, un corpo di 600 soldati con un tribuno al comando;
i romani non hanno mai avuto l'abitudine di applicare le amnistie in occasione delle festività di altri popoli non latini, ma solo delle festività romane, e tantomeno liberavano in Palestina i condannati per reati gravi di sedizione, i condannati a morte
e Pilato non è rimasto lì imbambolato ad aspettare che il popolo decidesse quale dei due doveva essere rilasciato,
e il popolo degli ebrei non ha mai gridato "il suo sangue ricada sopra di noi e sui nostri figli" (Mt 27, 25), preannunciando la persecuzione perpetrata dai cristiani contro i cosiddetti perfidi giudei nell'arco di lunghi secoli.
Tutte queste sono scuse palesi per spostare la responsabilità della condanna dai romani agli ebrei. Questo infatti è uno dei presupposti della catechesi neo-cristiana, che ebbe origine nella mente di Paolo.
Chi era realmente l'uomo che venne crocifisso, perché fu arrestato, da chi fu arrestato, perché fu giustiziato, facendo credere che i romani siano stati vittime di un raggiro e che la volontà e la regia della condanna di Gesù siano del tutto ebraiche.

luigitosti ha detto...

Grazie, Claudio, per il tuo intervento che mette in luce le gigantesche incongruenze della storiella propinataci dal Saulo di Tarso. Questi "processi" contro le mistificazioni della storia andrebbero fatti a livello mediatico. Ma con la RAI che ci ritroviamo....

claudio fogazza ha detto...

L'inchiesta va estesa a tutta la figura di GRSU' dalla stirpe di David, discendente del re dei giudei
nato a Gamana.
Gamla, o Gamala (8 Km dal lago, 150 m di dislivello). nell'alta galilea era la città storica del Re dei Giudei, degli uomini che, lottando incessantemente per la restaurazione del regno di Davide e della sovranità di Yahweh su Israele
situata sulla gobba di un monte;
vicino al lago di Tiberiade (8 km);
sulla sponda orientale (Golan);
ha i resti evidenti di una sinagoga dei tempi di Cristo;
è situata a cinque minuti da uno spaventoso precipizio
(dalle opere di Giuseppe Flavio), si evince che questa cittadina era la patria del famoso ribelle, fondatore del movimento zelotico, Giuda "il galileo", come i seguaci di Gesù.

La città era il quartier generale degli intransigenti messianisti, dei ribelli fondamentalisti che volevano portare a compimento, ad ogni costo, le profezie messianiche sul riscatto di Israele e sulla ricostruzione del regno di Davide.

Fra quelle rovine sono state trovate alcune monete che non esistono da nessun'altra parte e che, pertanto, sono un tipico prodotto dell'ambiente culturale della città. Esse costituiscono un manifesto ideologico del movimento messianico, dal momento che sulle due facciate recano le seguenti iscrizioni:
Lege'ulat Yerushalem Hak (Dosha)
"per la salvezza... (di) Gerusalemme la Santa"
Gesù è cresciuto fra i colli di Galilea e del Golan, a Gamala, ha avuto una profonda istruzione, sapeva leggere e scrivere (Giov. 8, 6-8) e non solo l’aramaico ma anche l’ebraico delle Sacre Scritture (Luca 4,16) ed anche il greco. veniva chiamato “Rabbi”, Maestro, dai suoi discepoli (Giov. 1, 38) discuteva con i teologi del tempio, per esempio con Nicodemo, un fariseo stimato e membro del Gran Consiglio (Giov. 3, 1ff) e quindi “Maestro in Israele” (Giov. 3, 10).
Suo padre Giuseppe, era, un “Tekton”, un costruttore edile. Aveva quindi un lavoro degno di stima, l’istruzione ed era un membro della “casa di Davide”
Gesù incarnava perfettamente il tanto atteso re
Il termine Nazareno [NZRT in ebraico, Nazrat o Nazeret, ingreco Iesous o Nazoraios, in aramaico Nazorai] è un nome di setta


Cristo è semplicemente un titolo che significa "unto"; un titolo di grande dignità, dal momento che per gli ebrei esso era sinonimo di "re". Il re dei giudei, infatti, era un prescelto del Signore e la cerimonia della sua investitura, generalmente eseguita per mano di un grande profeta o del sommo sacerdote, era una unzione, di nome e di fatto. Ogni re degli ebrei era "unto del Signore", cioè Messia, cioè Cristo. Tale era stato Davide, e poi Salomone, e poi tutti quelli che sono venuti dopo
Poichè un ebreo non poteva essere celibe per mitzvah (comandamento divino) Gesù sposò Maria Maddalena

da cui ebbe un figlio. I notabili che non parteciparono alla cerimonia furono fatti uccidere da Giuseppe.

claudio fogazza ha detto...

Ultima cena
coloro che arrestarono Gesù non vollero entrare nel pretorio di Pilato per non diventare ritualmente impuri e poter quindi mangiare il pasto di Pesach e il giorno della morte di Gesù «era la Preparazione della Pasqua»
l'ultima cena avvennero il giorno prima di Pesach, la Pasqua ebraica, seguendo i riti della tradizione esseno-zelota, e il fatto che il pane fosse la sua carne e il vino il suo sangue, e che i discepoli dovessero cibarsi della carne e del sangue del loro maestro sacrificato, visto come incarnazione divina, sarebbe suonato non solo insolito, ma orrendamente sacrilego e altamente disprezzati dai giudei e corrispondono a certi culti pagani teofagici, non certo l'ebreo Gesù, nel cuore di Gerusalemme, di fronte ad una assemblea di ebrei e nell'imminenza della Pasqua ebraica.
Nell'ultima cena pasquale, Gesù svolge il ruolo sacerdotale espresso dai documenti di Qumran e previsto per le assemblee di almeno dieci uomini convenuti al pasto comunitario.

Cosa disse Gesù ai suoi apostoli il giorno del martirio e della crocifissione del suo sosia ???

Sicuramente assegnò ad ogni apostolo il ruolo in ogni missione e il luogo di destinazione con i relativi finanziamenti.

Poi partì verso Damasco.