lunedì 11 gennaio 2010

VERBALE DI "DERATTIZZAZIONE" DEL TRIBUNALE DI CAMERINO DAI SIMBOLI UAAR (di Luigi Tosti)


Qui di seguito pubblico un documento destinato a passare alla "storia". Si tratta del verbale col quale sono state accuratamente descritte le attività di "disinfestazione" del Tribunale Camerte dai loghi dell'UAAR che, dopo averlo preannunciato- io avevo esposto, in data 26 ottobre 2004 in due aule d'udienza, in tal modo reclamando il rispetto del mio diritto inviolabile di eguaglianza e di non discriminazione religiosa. Ricordo che uno dei simboli venne immediatamente rimosso da un giudice che teneva udienza, mentre l'altro venne rimosso il giorno successivo in seguito ad un provvedimento specifico del Presidente del Tribunale camerde, che sottolineò che "l'arredamento delle aule di udienza non era nella disponibilità del Giudice che, al pari degli altri utenti, non poteva apportarvi modifiche per decisione unilaterale". Della serie: dal momento che vige in Italia il diritto all'eguaglianza e alla non discriminazione, i simboli della "razza superiore" -cioè dei cattolici- hanno il diritto di entrare nella aule giudiziarie, mentre quelli della "razze inferiori" -atei in testa- non hanno alcun diritto di entrarvi. Come dire: sugli autobus possono entrare gli uomini bianchi, mentre neri, gialli e rossi debbono rimanere a terra. I complimenti sono d'obbligo: in particolare all'atavico razzismo dei fedeli cattolici (Rosarno docet). E pensare che alcuni mi hanno mosso delle critiche -e seguitano a muovermene- perché avrei usato un termine forte ("derattizzazione") in una mia richiesta tesa ad ottenere la rimozione di qualsiasi simbolo religioso dalle aule della Repubblica Teocratica Italiana.

Buona lettura.






TRIBUNALE DI CAMERINO
Verbale di rimozione dei simboli dell’UAAR dalle aule di udienza del Tribunale.
L’anno 2004 il giorno 27 del mese di ottobre, in Camerino e nell’intestato Ufficio, dopo aver provveduto alla consegna di copia del provvedimento di questo Presidente in data odierna al dr. Luigi Tosti, in esecuzione del menzionato provvedimento, con il quale il sottoscritto dirigente è stato delegato a procedere alla rimozione immediata dalle aule d’udienza di questo Tribunale dei simboli dell’UAAR, la scrivente si è recata, accompagnata dall’ausiliario A1 Piervenanzi Sinvio, presso l’aula d’udienza posta al piano terreno del Palazzo di Giustizia, ove ha riscontrato la totale assenza dei simboli suddetti. Si procede perciò ad un sopralluogo presso l’aula d’udienza posta al secondo piano del Palazzo di Giustizia, ove pure si riscontra l’assenza dei simboli dell’UAAR, stante la rimozione di un cartello contenente il suddetto simbolo, avvenuta il 26/10/2004 ad opera del GOT dr. Rocco Dragonetti, come già comunicato al Sig. Presidente di questo Tribunale con missiva del sottoscritto dirigente n. 22 int.. Si procede infine ad un sopralluogo nell’aula di udienza posta al terzo piano del Palazzo di Giustizia, ove viene rinvenuta, sulla parete posta di fronte alla porta di ingresso, alla destra del Crocifisso, un simbolo dell’UAAR, costituito da un cartello in materiale plastico, raffigurante una breccia in un muro di mattoni, recante la dicitura: “APRIAMO I MURI - UNIONE degli ATEI e degli AGNOSTICI RAZIONALISTICI - uaar. it”.
Si procede pertanto alla rimozione del predetto simbolo, che viene preso in custodia dal sottoscritto dirigente, a disposizione del Sig, Presidente, affinché decida sulla destinazione del simbolo asportato, nonché dell’altro simbolo dell’UAAR asportato il 26/10/2004 dal dr. Dragonetti e tuttora custodito dalla sottoscritta, come da provvedimento del Sig. Presidente in data odierna, in calce alla citata nota della sottoscritta n. 22 int.. Si dà atto che i simboli rimossi verranno custoditi nell’armadio blindato posto alla stanza 6 del terzo piano dell’edificio.
Del che è verbale
L.C.S.
Dott.ssa Anna Maria Serravezza
Silvio Piervenanzi.

6 commenti:

Quasibaol ha detto...

Vorrei esprimerle la mia solidarietà, oltre che quella (credo di poterlo dire) della maggior parte degli utenti del forum che qui rappresento:
http://laici.forumcommunity.net
dove stiamo seguendo la vicenda. Rilanciandola, esattamente qui:
http://laici.forumcommunity.net/?t=34226120
Grazie per la sua battaglia.

Claudio ha detto...

Caro Luigi,
le chiedo di contattarmi urgentemente: byoblu@byoblu.com

La ringrazio,
C.M.

G ha detto...

Massima solidarietà.
Non è tollerabile una cosa del genere in una Nazione che si definisce "democratica" e LAICA.

luigitosti ha detto...

Per Claudio: ho inoltrato un'e.mail

Giovanni P. ha detto...

massima solidarieta' in uno stato di bigotti e cattolici oltranzisti

Unknown ha detto...

In merito alla recente sentenza del CSM:

http://www.csm.it/comunicati%20stampa/CommStampa.php?idcomuni=161

mi si conceda esprimere il pensiero che la Giustizia deve essere rigorosamente obiettiva, imparziale, equanime, non arbitraria, non faziosa, non settaria, bensì EGUALE per TUTTI. Nel momento stesso in cui il CSM ammette la possibilità che un giudice eserciti in un'aula che si differenzia dalle altre per un "particolare" così importante da sollevare tali accese diatribe, genera esso stesso una disparità che impedisce ogni ulteriore esercizio della Legge.

I simboli infatti contano e pure parecchio. Essi influenzano le persone, quindi gli stessi giudici e giudizi. Altrimenti non si esporrebbero, altrimenti non sarebbe nato tutto questo bailamme. Non è allora possibile che le aule di una stessa Giustizia, che si vuole sia eguale per tutti, quindi innanzitutto eguale a se stessa, si differenzino tra loro in modo così consistente. Si rischierebbe che uno stesso imputato sia valutato in modo differente da aula ad aula.

Le aule devono essere eguali. Tosti non poteva esercitare la delicata professione di giudice in un'aula resa così diversa dalle altre. Ineccepibile è stata, a mio personale avviso, il porre l'accento sulla necessità di rendere asettiche tutte le aule della Giustizia italiana.

Ringrazio e saluto,

Danilo D'Antonio