Firma anche tu la
petizione per aumentare l’8 per mille alla Chiesa Cattolica sino all’800 per
mille.
La Legge 20 maggio 1985, n. 222, voluta dal compianto
Bettino Craxi e titolata “DISPOSIZIONI per il
SOSTENTAMENTO del
CLERO
CATTOLICO in SERVIZIO nelle DIOCESI”, ha disposto all’art. 47 che “
A
decorrere dall'anno finanziario 1990 una QUOTA PARI ALL'OTTO PER MILLE
DELL'IMPOSTA SUL REDDIT
O DELLE PERSONE FISICHE, liquidata dagli uffici sulla
base delle dichiarazioni annuali, È DESTINATA, in parte, a scopi di interesse
sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a
scopi di carattere religioso A DIRETTA GESTIONE DELLA CHIESA CATTOLICA.”
Le destinazioni di cui al comma precedente vengono stabilite sulla base
delle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei
redditi. IN CASO DI SCELTE NON ESPRESSE DA PARTE DEI CONTRIBUENTI, LA
DESTINAZIONE SI STABILISCE IN PROPORZIONE ALLE SCELTE ESPRESSE.”
Come si può
constatare, la legge n. 222 del 1985 riguarda SOLO la CHIESA CATTOLICA e SOLO
il CLERO della CHIESA CATTOLICA. Questo discende dalla circostanza che l’UNICO
VERO DIO è quello venerato dai CATTOLICI, mentre gli altri dei e gli altri
adepti di altre religioni sono, in attuazione del principio di EGUAGLIANZA e
PARI DIGNITÀ, considerati alla stregua di fecal fragments.
Tuttavia
alcuni di questi supposti fecal fragments si sono fatti avanti
e, reclamando il diritto all’eguaglianza sancito dagli artt. 3 ed 8 della
Costituzione, hanno stipulato delle “CONVENZIONI” -nella qualità di CULTI
TOLLERATI- con il Regno di Vaticalia al fine di ottenere lo stesso diritto di
poter partecipare alla SCELTA dell’8 per mille da parte dei loro adepti.
A tutt’oggi il Governo della Repubblica Pontifica Italiana
ha ammesso a partecipare al bottino dell’8 per mille 7 religioni cristiane e,
obtorto collo, 4 religioni non cristiane. E cioè: 1) l’Unione italiana delle
Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno; 2) le Assemblee di Dio in Italia; 3)
la Chiesa Evangelica Valdese; 4) la Chiesa Evangelica Luterana in Italia; 5) la
Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale; 6)
la Chiesa apostolica in Italia; 7) l’Unione Cristiana Evangelica Battista
d’Italia; 8) l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; 9) l’Unione Buddhista
Italiana; 10) l’Unione Induista Italiana; 11) l'Istituto Buddista Italiano Soka
Gakkai.
I Testimoni
di Geova hanno invece RINUNCIATO all’8 per mille per non appropriarsi delle
tasse pagate dai contribuenti italiani.
Per contro
i Musulmani, che chiedono da decenni ai Governi italiani di stipulare l’intesa
per devolvere l’8 per mille dell’IMPOSTA IRPEF che pagano al Regno di
Vaticalia, sono stati esclusi con una serie di pretesti deliranti perché -e
questi sono i VERI motivi-appartengono alla categoria dei fecal fragments, come
tali indegni di percepire l’8 per mille, e inoltre si sostiene che poi destinerebbero
il LORO 8 per MILLE per atti di terrorismo.
Ciononostante
ai musulmani è stato concesso il privilegio e il diritto di vedersi pascolare i
maiali dei Leghisti sulle aree destinate all’erezione delle loro moschee.
Per gli
ATEI, invece, la situazione è “giustamente” più negativa e paradossale, non
solo perché si tratta di soggetti sub-umani appartenenti alla peggior specie di
fecal
fragments -alla quale modestamente appartengo anch’io- ma anche perché
i Governi dell’Italica Colonia del Vaticano NEGANO in radice agli atei qualsiasi
diritto in ambito religioso e, in particolare, il DIRITTO di DEVOLVERE l’8 per
MILLE della LORO imposte IRPEF all’Associazione UAAR, che li rappresenta a
livello nazionale.
Infatti i Governi di destra, sinistra, centro destra e
centro sinistra si sono RIFIUTATI da DECENNI di stipulare la CONVENZIONE con
gli atei, adducendo che SOLO coloro che pensano e credono in POSITIVO sono
esseri umani degni di rispetto e di considerazione, mentre coloro che la
pensano e credono in senso NEGATIVO -per esempio affermano che NON ESISTONO i
puffi, Babbo Natale, la Befana, l’Uomo Nero, Nembo Kid, Zeus, Odino, la fatina
Azzurra, i Trolls, le Ninfe dei boschi, gli Gnomi, i diavoli etc.- non hanno
alcun diritto di esporre le proprie idee e destinare il loro 8 per mille alle
associazioni che le sostengono.
E’ in questo contesto che si inserisce l’allucinante
battaglia ULTRAVENTENNALE dell’UAAR per ottenere la stipula di una convenzione
con lo Stato Italiano che consentisse ai suoi associati di destinare l’8 per
mille della LORO Irpef alla LORO Associazione.
L’UAAR dapprima vince la causa davanti al Consiglio di Stato,
che afferma l’elementare e consolidato principio giuridico -scolpito in tutte
le Convenzioni internazionali e ribadito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
e dallo Corte Costituzionale italiana- secondo cui il diritto di LIBERTÀ RELIGIOSA
non va inteso solo in senso POSITIVO ma anche in senso NEGATIVO, cioè di NON
credere. Il Governo della Pontificia Colonia Italiana ha allora proposto ricorso
alle Sezioni Unite della Cassazione per ottenere l’annullamento di questa
sentenza del Consiglio di Stato n. 6083/2011, sostenendo che il Consiglio di
Stato NON poteva pronunciarsi sulla DOMANDA dell’UAAR perché proveniente da un
soggetto privo di qualsiasi legittimazione, perché il RIFIUTO alla stipula
della convenzione con questo “fecal fragment”, opposto dal Governo
italiano, era un atto “POLITICO” INSINDACABILE da qualsiasi Giudice (della
serie: lo Stato Italiano le convenzioni le stipula “con chi cavolazzo vuole” e
i Giudici non debbono metterci bocca).
E’ però accaduto che le Sezioni Unite della Cassazione con sentenza
n. 16.305-2013 hanno respinto il ricorso del Governo stabilendo che il diritto
di credere (ad esempio che la Terra è piatta) è uguale al diritto di NON credere
(che la Terra sia piatta).
A questo punto il Governo della Repubblica Pontificia
Italiana si è rivolta alla Corte Costituzionale presieduta dalla ciellina Marta
Cartabia e formata, tra gli altri, dal giudice Giuliano Amato dei Governi Craxi
I° e Craxi II°, che si era già espresso pubblicamente in senso NEGATIVO contro
l’UAAR, sostenendo, con un “conflitto di attribuzioni”, che le Sezioni Unite
della Cassazione NON potevano PRONUNCIARSI sul ricorso presentato dallo stesso
Governo Italiano perché ANCHE i giudici della Cassazione -al pari del Consiglio
di Stato- NON avevano alcun diritto di pronunciarsi sulla richiesta del “fecal
fragment” UAAR di essere considerato UGUALE alle altre Religioni che
PASTEGGIAVANO da decenni e decenni con l’8 per mille RUBATO dalla tasche dei
contribuenti italiani.
Questa causa di “conflitto di attribuzioni” è stata
assegnata al Giudice costituzionale Giorgio LATTANZI, ex Presidente di Sezione
penale della Cassazione e NON colluso con la Chiesa cattolica, ed è stato poi
decisa dalla Corte Costituzionale -composta da Marta CARTABIA, Presidente, Giuseppe
FRIGO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI, giudice relatore, Aldo CAROSI, Mario
Rosario MORELLI, Giancarlo CORAGGIO, Giuliano AMATO, Silvana SCIARRA, Daria de
PRETIS, Nicolò ZANON, Franco MODUGNO, Augusto Antonio BARBERA e Giulio PROSPERETTI-
con sentenza n. 52 del 2016 con la quale, in estrema sintesi, l’Eccelsa Corte
ha solennemente confermato che gli atei sono dei “fecal fragments” e che l’UAAR,
che li rappresenta, NON ha il DIRITTO di stipulare intese per consentire ai
propri associati di partecipare alla SCELTA dell’8 per mille, perché la
Repubblica Pontificia Italiana le “CONVENZIONI le può stipulare con chi
cavolazzo vuole” (non ho detto cazzo), trattandosi di un “atto POLITICO”
INSINDACABILE dai Giudici italiani. Il qual principio -ovviamente- significa
che i Musulmani italiani, pur essendo meno “fecal fragments” degli
Atei, se la possono levare dalla testa la speranza di stipulare un’intesa col
Governo del Regno di Vaticalia e di partecipare alla scelta di devolvere il
LORO 8 per mille alle proprie Associazioni religiose.
NOTA di rilievo: la sentenza n. 52 del 2016 avrebbe dovuto
essere SCRITTA dal Giudice RELATORE Dott. Mario Lattanzi, ma risulta invece redatta
dal giudice Nicolò ZANON, collaboratore con la Nuova
Destra di Marco Tarchi, eletto membro del Consiglio superiore della
magistratura col sostegno del PDL di Berlusconi ed editorialista di Libero, Il
Giornale e Il Sole 24 Ore. Questa DISCRASIA dipende dal fatto che sicuramente
il Relatore Dott. Mario Lattanzi è stato messo in minoranza e, quindi, la
sentenza è stata redatta da altro giudice della Corte Costituzionale favorevole
ai “principi” sopra enunciati.
Va soggiunto, a chiusura di questo breve trattato sui “fecal
fragments” Musulmani ed Atei, che la Corte dei Conti ha INVITATO
formalmente -e per almento 4 volte- i vari Governi della Repubblica Pontificia
Italiana ad eliminare o correggere il meccanismo dell’8 per mille, sollevando anche
molteplici rilievi di INCOSTITUZIONALITÀ della Legge n. 222 del 1985 del
compianto Bettino Craxi: queste SOLLECITAZIONI al Governo sono state effettuate
dalla Corte dei Conti Italiana con delibere n. 16/20144, n. 8/2015, n. 16/2016
e n. 24/2018.
È da evidenziare
che il Governo italiano DOVEVA rispondere, per LEGGE, alla Corte dei Conti
entro il termine di SEI mesi. Domanda
retorica: quante risposte sono state fornite dal Governo Italiano? Risposta: NESSUNA. Altra domanda: qual è il motivo
delle mancate risposte alla Corte dei Conti? Risposta: sembra, da voci di corridoio, che il Vaticano e la
Chiesa non abbiano graditoi rilievi della Corte dei Conti, sicché il Governo
italiano si è affrettato a classificare anche i Giudici della Corte dei Conti come
“fecal
fragments”, indegni di ricevere risposte. Tutto questo sulla base del
principio del rispetto della LEGALITÀ, sancito dalla Costituzione e ribadito
dal Marchese del Grillo, secondo cui “il Governo della Colonia Pontificia so’ io e
voi cittadini italiani non contate un cazzo”.
CONCLUSIONI: sulla base di
quanto sopra esposto propongo di lanciare una petizione pubblica all’attuale
Governo affinché aumenti l’8 per mille
alla Chiesa Cattolica portandolo sino all’800 per mille, in modo da
destinare l’80 per cento dell’IRPEF, sottratta ai lavoratori e pensionati
italiani, all’ulteriore SOSTENTAMENTO del CLERO. Firma anche tu, così ti
ridurrai ancor più in braghe di tela!
Amen. Addì
18 giugno 2024.
Homo Hereticus