giovedì 27 novembre 2014

LE SQUALLIDE BANALITÀ DI PAPA BERGOGLIO AL PARLAMENTO EUROPEO

Il 25 novembre 2014 Jorge Bergoglio è stato invitato a Strasburgo davanti al Parlamento Europeo. 
Abbiamo chiesto al Presidente del Parlamento Europeo di chiarire a 500 milioni di cittadini europei in quale veste abbia invitato Bergoglio. 
Qualora lo avesse invitato in qualità di Capo dello Stato del Vaticano abbiamo chiesto come sia stato possibile ricevere con onore e solennità, innanzi al Parlamento Europeo, un monarca che non rispetta i diritti umani. 
Qualora lo avesse invitato come capo della Chiesa cattolica abbiamo chiesto come sia stato possibile ricevere con onore e solennità il rappresentante di una religione che ha in disprezzo i diritti umani. 
Le istituzioni europee devono essere immuni da interferenze che ledono il Principio di Laicità e l’ingresso di Bergoglio nel Parlamento Europeo è una interferenza storica che non si giustifica né sotto il profilo politico né sotto il profilo istituzionale. 
Contestiamo con indignazione la presenza di un monarca dittatoriale nel cuore delle istituzioni democratiche europee. 
Nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stato invitato davanti al Parlamento europeo un monarca dittatoriale che nel suo Stato nega alle donne un qualsiasi ruolo riaffermando, con forma teologica, la peggiore subordinazione di genere. 
La mentalità che scaturisce dalla discriminazione di genere costituisce la matrice sociale della violenza contro le donne. 
Il valore simbolico legato al 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza di genere, troverà finanche l'ipocrisia di frasi di circostanza artatamente propalate con la sottile finalità di rafforzare il proprio potere. 
Le istituzioni europee non hanno affatto bisogno di legittimare chi svolge la propria azione su un terreno antiumanitario. 
 È impressionante il tenore delle banalità inanellate dal monarca Bergoglio nel discorso pronunciato davanti al Parlamento Europeo.
Sembrava che quelle parole fossero rivolte agli studentelli di una assemblea liceale cattolica e non ad una Assise parlamentare.
L’attenzione ai poveri, implorata dal proprietario dello IOR e dell’Obolo di San Pietro, è stata una autentica presa per i fondelli.
Ha rimproverato all’Europa di essere “invecchiata”, e questa osservazione, pronunciata da un Capo di Stato di una monarchia che di moderno ha solo il sistema di riciclaggio del denaro, ha richiamato alla memoria il classico aforisma della pagliuzza nell’occhio dell’altro e la trave nel proprio.
Di dubbia interpretazione potrebbe apparire il richiamo ad una “cornice giuridica chiara” se non fosse che nello Stato del Vaticano il diritto canonico prevale su quello civile e su quello penale.
Il livello più scadente lo ha toccato quando ha parlato di “dignità trascendente”, come se fosse un parroco di paese al catechismo.
Nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale della violenza sulle donne, non si è dimenticato di parlare dei “bambini uccisi prima di nascere” invitando, di fatto, i parlamentari europei a negare alle donne il diritto all’autodeterminazione.
Invitarlo al Parlamento europeo è stato un gesto politicamente scorretto.
Applaudire alle scempiaggini dette, è stato vile.

Carla Corsetti

Segretario Nazionale di Democrazia Atea

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