Città del Vaticano, 6 ottobre
2012. Il Tribunale Vaticano, presieduto da Giuseppe Dalla Torre, ha condannato
l'ex maggiordomo del Papa Paolo Gabriele. Sono stati invece assolti i 212.000
prelati cattolici che, in ogni angolo del pianeta Terra, hanno sodomizzato e
stuprato bambine e bambini affidati alle loro amorevoli cure. E’ stato sentenziato
che la pedofilia non costituisce reato ma, al più, un pericolo di disdoro per
la Chiesa: pericolo cui può porsi rimedio con trasferimenti dei sacerdoti
pedofili in altra parrocchia, acciocché seguitino a sodomizzare con maggior "discrezione". Il direttore della Sala stampa della Santa Sede,
padre Federico Lombardi, ha avuto cura di rimarcare che il Papa, dal
profondo della sua bontà, concederà la grazia a Paolo Gabriele. Ha
soggiunto che la condanna a tre anni è arrivata in base all'applicazione del
codice vaticano Zanardelli, ma che ''gli è stata poi concessa una riduzione
della pena in base alla legge sulle attenuanti e la riduzione di pena
introdotta da Paolo VI, la legge 50. Quella del Tribunale -ha concluso- è stata
un'applicazione magnanima di questa legge''. Sulle motivazioni dell’assoluzione
dei 212.000 preti pedofili padre Lombardi è stato deciso e lapidario: “La
Chiesa è stata sempre equa e ponderata nell’applicazione della legge penale: sanzionare
con tre anni di reclusione chi sottrae la corrispondenza è un atto di somma giustizia,
perché si tratta di un atto gravissimo; sanzionare penalmente chi si limita a
sodomizzare uno e più bambini affidati alle proprie cure pastorali -magari
anche sordomuti- sarebbe un atto di bieca inciviltà”.
Grandi “apprezzamenti” sono stati
anticipati dalle più Alte cariche istituzionali della laicissima Repubblica
italiana. Il Guardasigilli Paola Severino ha lodato l’eccellente funzionamento
della giustizia del confinante Stato della Città del Vaticano, e lo ha fatto
dall’interno del Vaticano, cioè parlando a margine della Festa della
Gendarmeria che si è ieri tenuta nel piazzale del Governatorato: ''Si è
lavorato con grandissima professionalità, e di questo va dato atto”, ha
affermato il Ministro. “C'è stata una immediata individuazione della persona,
del presunto autore degli atti, e indagini celeri. Si è dimostrata, in somma, una
grande efficienza. L’Italia dovrebbe imitare la Giustizia del Vaticano. Da
parte nostra, il Governo Monti ha in animo di seguire le direttive del
Vaticano: il reato di pedofilia sarà depenalizzato, anche perché -ha chiosato
il Ministro- la realtà è che sono i bambini che adescano i poveri preti''.
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