venerdì 25 dicembre 2009

ABBANDONATO IN UNA STALLA DEL BRESCIANO UN NEONATO EXTRACOMUNITARIO: LA PROCURA INDAGA. BOSSI E MARONI HANNO ESPRESSO SDEGNO E INDIGNAZIONE.

Nella prima mattinata di oggi, 25 dicembre 2009, è stato trovato un neonato in stato di evidente abbandono in una stalla del bresciano. La polizia e i servizi sociali stanno indagano alacramente. Da indiscrezioni si è appreso che sono stati arrestati un falegname e una fanciulla, di 14 anni, che è stata tradotta al carcere minorile di Brescia. L’allarme è scattato nelle prime ore del mattino grazie alla segnalazione di un possidente terriero che, temendo di incappare nelle sanzioni irrogate dalla recente legge Maroni, ha segnalato alla Prefettura la presenza di una famiglia di extracomunitari, accampata in una stalla di sua proprietà. Al loro arrivo gli agenti di polizia, accompagnati da assistenti sociali, si sono trovati di fronte ad una scena di degrado agghiacciante: un neonato, avvolto in uno scialle, era stato abbandonato su di una mangiatoia del bestiame dalla madre, un’extracomunitaria di appena 14 anni, presumibilmente di cittadinanza palestinese.
Al tentativo della polizia e degli operatori sociali di far salire la madre e il bambino sui mezzi delle forze dell’ordine, l’uomo, successivamente identificato per Joseph H., ha opposto resistenza, spalleggiato da alcuni pastori e da tre altri extracomunitari, presenti sul posto. Sia il Joseph che i tre stranieri, risultati sprovvisti di documenti di identificazione e permesso di soggiorno, sono stati tratti in arresto.
L’Ufficio Stranieri della Questura e la Guardia di Finanza stanno indagando per scoprire il paese di provenienza dei tre clandestini. Secondo fonti di polizia i tre potrebbero essere spacciatori internazionali, dato che sono stati trovati in possesso di un ingente quantitativo di oro e di sostanze presumibilmente illecite. Nel corso del primo interrogatorio gli arrestati hanno riferito di agire in nome di “Dio”: il che ha indotto gli inquirenti a seguire la pista dei terroristi di Al Qaeda. Le sostanze chimiche rinvenute sono state inviate al laboratorio per le analisi. La polizia mantiene uno stretto riserbo sul luogo in cui è stato portato il neonato. Si prevedono indagini lunghe e difficili.
Un breve comunicato stampa dei servizi sociali, diffuso in mattinata, si limita a rilevare che il padre del bambino è un adulto di mezza età, mentre la madre è ancora adolescente. Gli operatori si sono messi in contatto con le autorità palestinesi per scoprire quale sia il rapporto tra i due e se la loro lontananza dal luogo di residenza abituale possa nascondere rapimento o plagio. Nel frattempo la giovane, di nome Maria, è stata ricoverata all’ospedale e sottoposta a visite cliniche e psichiatriche. Sul suo capo pende l’accusa di maltrattamento di minori e tentativo di abbandono di minore. Gli inquirenti nutrono peraltro dubbi sullo stato di salute mentale della fanciulla, la quale afferma di essere ancora vergine e di aver partorito il figlio di Dio.
Il primario del reparto di Igiene Mentale ha dichiarato oggi in conferenza stampa: “Non sta certo a me dire alla gente a cosa deve credere, ma se le convinzioni di una persona mettono a repentaglio – come in questo caso – la vita di un neonato, allora la persona in questione rappresenta un rischio sociale. Il fatto che sul posto siano state rinvenute sostanze stupefacenti, non ancora consuete al nostro mercato clandestino, non migliora il quadro. Sono comunque certo che, se sottoposte ad adeguata terapia per uno due o tre anni –e solo i progressi determineranno la durata della cura– le persone coinvolte in questa triste vicenda, compresi i tre trafficanti di droga, potranno essere reinseriti a pieno titolo nella società. Le autorità competenti decideranno se espellerli con foglio di via obbligatorio o accettare la loro eventuale richiesta di permesso di soggiorno. Ma questo esula da ogni mia responsabilità professionale”.
Pochi minuti fa si è sparsa la voce che anche i contadini presenti nella stalla vengono sospettati di essere consumatori abituali di sostanze stupefacenti. Il loro alibi non ha retto ai primi controlli. Sostengono infatti di essere stati costretti a recarsi nella stalla da una persona di alta statura, con addosso una lunga veste bianca e “due ali sulla schiena”. Avrebbe loro imposto di festeggiare il neonato. Il portavoce della sezione antidroga della questura ha così commentato: “Gli effetti di certe sostanze a volte sono imprevedibili, ma si tratta della scusa più assurda mai messa a verbale negli interrogatori di tossicodipendenti”.
Bossi e Maroni hanno espresso indignazione e preoccupazione per l’accaduto ed hanno assicurato che gli extracomunitari saranno al più presto rimpatriati: “In Italia non c’è posto per coloro che non hanno un lavoro stabile e che non si integrano nei nostri valori e nei nostri principi cristiani”.
Postato da FANTACRONACA VERA

Nessun commento: