lunedì 28 settembre 2009

GALILEO GALILEI ED ITALO PUVIANI: DUE STORIE ED UN UNICO DESTINO





Ritengo doveroso pubblicare il testo dell'abiura pubblicata da Italo Puviani sul sito “Clerofobia”, con la quale il nostro tenace e coraggioso laicista confessa al mondo intero di aver ignobilmente diffamato il prete Don Saverio Bazzoffi accusandolo, tra l’altro, di aver praticato l’esorcismo. Di fronte alla confessione di questo crimine ritengo doveroso collaborare fattivamente al ripristino dell'onore del prete "non esorcista" ma, soprattutto, stigmatizzare il comportamento criminale e immorale di Italo Puviani, al quale rivolgo questo imperioso invito: "Vergognati, Italo Puviani!!! Col tuo sconsiderato comportamento, non solo hai infangato l'onore di un prete innocente -che non aveva mai esercitato l'esorcismo, una pratica notoriamente vietata dalla Chiesa- ma hai anche squalificato e screditato la categoria dei laici. Vergognati e vedi di chiudere, al più presto, il tuo diffamatorio sito!!!!!!"

Questo è il testo pubblicato su http://www.clerofobia.it/, intitolato:
UNA DOVEROSA SMENTITA
Ho deciso di riaprire il sito per cercare di rimediare ad un grosso guaio che ho combinato lo scorso anno con la pubblicazione di un post in cui riportavo la notizia dell’arresto (in realtà mai avvenuto) di un sacerdote fiorentino.Si trattava di Don Francesco Saverio Bazzoffi ingiustamente accusato di avere lucrato su falsi esorcismi.L’articolo inevitabilmente ha avuto come conseguenza la proposizione di una querela da parte dell’avvocato del sacerdote, devo dire giustamente, in quanto tutto quello che avevo riportato era basato su illazioni tratte dal web, illazioni che poi si sono dimostrate completamente infondate.Purtroppo, prima di riportare la falsa notizia, e tutto quanto di altro era stato esposto nella mia pubblicazione, non ho proceduto ad alcuna verifica contattando Don Francesco Bazzoffi o il suo difensore, avv. Giovanni Mati di Prato; pertanto il post è rimasto online per oltre un anno.Nei mesi successivi alla chiusura del sito, scambi epistolari e documentazione, hanno dimostrato la totale infondatezza di quanto avevo scritto.Purtroppo il danno era stato fatto; tuttavia Don Francesco Bazzoffi si è dimostrato oltremodo generoso dichiarando la propria disponibilità a rimettere la querela che era stata proposta, a condizione che venisse ristabilita la verità e che cercassi di rimediare con la pubblicazione sullo stesso sito degli sviluppi successivi alle indagini a suo tempo condotte dalla Procura della Repubblica di Firenze.Lo scandalo dei finti esorcismi si è infatti dimostrato privo di fondamento; naturalmente la Procura ha archiviato il caso, dal momento che è risultato che Don Francesco Bazzoffi era completamente estraneo ai fatti addebitatigli.Le indagini difensive condotte dall'avv. Giovanni Mati, anche a seguito delle quali si è giunti alla archiviazione, si sono basate su:1.-una consulenza liturgica, svolta da un Monsignore che insegna alla Facoltà Teologica dell’Italia centrale, da cui è risultato, da un lato che Don Francesco Bazzoffi non ha mai praticato esorcismi e, dall'altro, la assoluta osservanza da parte sua del rituale romano sulle benedizioni delle persone e delle cose approvato dalla S. Sede;2.-una consulenza contabile, da cui è risultato che Don Francesco Bazzoffi non ha "intascato" un centesimo delle somme che gli sono state consegnate dai fedeli, sempre al di fuori dal contesto liturgico della Messa e mai in occasione delle benedizioni, ma ha destinato tutto quanto pervenutogli, anche se da impiegare secondo le sue intenzioni, (come risulta anche dal numero unico che mi è stato rimesso, che evidenzia l'elenco degli interventi appresso elencati), ai progetti di cooperazione internazionale ed a quelli missionari in ogni parte del mondo;3.-le dichiarazioni rilasciate da centinaia di persone assunte in sede di indagini, le quali hanno confermato:che Don Francesco Bazzoffi non ha mai praticato esorcismi;che mai ha chiesto un centesimo, ricevendo solo offerte spontanee, come accade ad ogni altro sacerdote (l'entità di queste offerte è dipesa esclusivamente e dall'alto numero di persone che frequentano la Casa di Preghiera e dal fatto che gli offerenti avevano piena consapevolezza che quanto consegnato al sacerdote, anche se secondo le sue intenzioni, avrebbe avuto, così come in effetti ha avuto, la destinazione da loro desiderata);che nessuno è mai stato "ridotto sul lastrico";che nessuno è stato "raggirato" ed a nessuno sono state "estorte" somme di denaro, che, invece, sono state sempre spontaneamente a lui consegnate dai fedeli;che nessuno è mai stato "liberato dal demone che si era impossessato di loro" (e nessuno lo ha mai affermato). Ciascun fedele, a sua richiesta, è stato benedetto con l'osservanza più scrupolosa del rito benedizionale approvato dalla S. Sede;che nessuno è mai stato "massacrato nel cervello" perché vittima di un "sacro imbroglio", ma ciascuno ha volontariamente contribuito alla attuazione delle iniziative missionarie e di cooperazione ogni volta decise anche con il suo contributo e verificate nella loro esecuzione.In realtà Don Francesco Bazzoffi era ed è un benefattore che si è adoperato per aiutare concretamente coloro che avevano bisogno in diverse parti del mondo.Qui di seguito l'elenco delle opere svolte tra il 2000 e il 2008 dalla Casa Santi Arcangeli, attualmente Fondazione, voluta da Don Francesco Bazzoffi, che ha conferito nel patrimonio della stessa beni mobili ed immobili di sua proprietà o a lui riconducibili.Quest'elenco non lascia dubbi sulle qualità religiose ed umane religiose del sacerdote a cui chiedo pubblicamente scusa per l'imperdonabile errore che a suo tempo ho commesso, pubblicando nel mio sito false notizie sul suo conto.Italo Puviani

Qui di seguito l'elenco delle opere svolte tra il 2000 e il 2008 dalla Casa Santi Arcangeli, attualmente Fondazione, voluta da Don Francesco Bazzoffi, che ha conferito nel patrimonio della stessa beni mobili ed immobili di sua proprietà o a lui riconducibili.
(nota: l'elenco è riportato sopra, dopo la riproduzione del processo a Galilelo Galilei)

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