Oggi, 15 luglio 2021, il sindaco di Cingoli, con la
partecipazione di Fra Cristoforo Cappuccino, ha scoperto una targa a ricordo
del miracolo di Sant’Esuperanzio, Santa Sperandia, San Bonfiglio e San Patrignano,
avvenuto nel 1221 nel punto di raccordo tra la provinciale n. 502 e i Viali della
Carità, all’altezza della Porta dello Spineto.
La sera del 15 ottobre del 1221 Sant’ Esuperanzio, Santa Sperandia, San Bonfiglio e San Patrignano, di ritorno da una vendemmia a bordo di un biroccio, traboccante d’uva e trainato da due vacche marchigiane, percorrevano la statale n. 502 verso i Viali della Carità, per raggiungere il convento dei Frati zoccolanti (Ordo fratrum minorum), percorrendo cioè la strada che circonda le antiche mura della città di Cingoli. Giunti all'altezza della Porta dello Spineto, il biroccio trainato dalle due vacche mongane si sarebbe dovuto fermare al semaforo rosso per far passare il treno proveniente da Cupramontana e diretto a Treia -e quindi in direzione contraria- perché in quel punto la statale 502 non permetteva il transito contemporaneo dei birocci e dei treni. Le due vacche, tuttavia, si imbizzarrirono e, incuranti del semaforo rosso, accelerarono il passo al punto tale che il biroccio stava per schiantarsi contro il treno Freccia rossa. Le cronache narrano che Sant’ Esuperanzio, Santa Sperandia, San Bonfiglio e San Patrignano invocarono la Madonna di Guadalupe, apparsa in Messico nel 1531 e, miracolosamente, un tratto di circa 200 metri delle mura cittadine, all’altezza della Porta dello Spineto, si allontanarono dal frontistante Ospedale civile, permettendo così il passaggio contemporaneo del biroccio e del treno. Al fatto assistettero 850.623 cingolani, che subito parlarono di un fatto prodigioso. I segni del miracolo sono tutt’ora visibili, perché la strada statale 502 si biforca in due tronconi -oggi percorribili a senso unico- per un tratto di circa 200 metri, proprio nel punto in cui la Porta dello Spineto e l’Ospedale civile si fronteggiano.
A distanza di 800 anni da quell’evento, su iniziativa di Papa Francesco e dell’Ordine dei Francescani dei frati minori, il Sindaco ha svelato una targa commemorativa del miracolo del biroccio.
Nelle foto:
- vecchio biroccio trainato da due vacche mongane, senza Santi ma con bambini dell’epoca;
- particolare delle mura arretrate all’altezza di Porta dello Spineto.
Il miracolo del “biroccio” di Cingoli presenta strabilianti affinità col miracolo del “calesse” di San Leopoldo, avvenuto a Padova il 13 luglio 1934, al punto tale che i Sindaci di Padova e di Cingoli hanno proposto un gemellaggio tra le due città.
NOTA per i lettori: se qualcuno pensa che io sia stato colto da un raptus di follia o che mi sia bevuto il cervello, rimando al seguente link: https://www.padovaoggi.it/attualita/san-leopoldp-mandic-calesse-tram-miracolo-13-luglio-1934-padova-13-luglio-2021.html, e riporto la notizia integrale che vede protagonista il Sindaco di Padova Sergio Giordani:
Una targa dove
San Leopoldo salvò (con un miracolo) se stesso dallo scontro col tram
E' uno dei tre prodigi attribuiti al
Santo ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa, che avvenne in Via Dante la sera
del 13 luglio 1934
Oggi 13 luglio il sindaco Sergio Giordani con Fra Flaviano
Gusella ha scoperto una targa a ricordo di un miracolo di San Leopoldo avvenuto
in Via Dante nel 1934.
Il miracolo
Il "miracolo del calesse" è uno dei tre miracoli attribuiti a San Leopoldo ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa. Avvenne in Via Dante a Padova. La sera del 13 luglio 1934, San Leopoldo di ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes a bordo di un calesse trainato da un cavallo assieme ad un sacerdote e a un giovane ragazzo percorreva via Dante dalla stazione verso il convento di Piazzale Santa Croce. All'altezza dell'odierno civico 13 il calesse avrebbe dovuto fermarsi per far passare il tram che proveniva in direzione contraria perchè la strada in quel punto non permetteva il transito contemporaneo di entrambi. Il cavallo tuttavia si imbizzarrì e invece di fermarsi accelerò il passo al punto che il calesse stava per schiantarsi contro il tram. Le cronache narrano che San Leopoldo invocò la Madonna e contemporaneamente i palazzi della strada si allontanarono tra loro allargando la strada e permettendo il passaggio contemporaneo del calesse e del tram. Al fatto assistettero moltissime persone che subito parlarono di un fatto prodigioso. 84 anni dopo quell' evento su iniziativa del direttore dell'Opera San Leopoldo Mandic Fra Flaviano Gusella è stata svelata una targa commemorativa del miracolo.
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