“Avere la faccia come il culo” è un antico
detto che sta per “Non provare vergogna per le proprie cattive azioni, essere
sfrontato, spudorato”. Dal momento che la storia dimostra che questo Pianeta è
stato ed è abitato da persone che “hanno la faccia come il culo”, (senza offesa
per il culo, che è una parte nobile del corpo umano -e non solo umano- che
assolve egregiamente le sue funzioni), mi sono da tempo ripromesso di aprire
una sorta di rubrica su questo tema, commentando le falsità, le ipocrise, le menzogne,
le contraddittorietà che vengono quotidianamente propalate dai media con una
sfrontatezza e candore disarmanti, partendo dal presupposto -purtroppo in larga
parte fondato- che il pubblico dei lettori e i destinatari di tali notizie
siano in larga parte degli sprovveduti deficienti.
Cominciamo oggi col “tema”
della supposta “povertà” della Chiesa e di Papa “Francesco”, che ha assunto
questo nome per evocare il “poverello” di Assisi, assunto agli onori degli
altari e deificato addirittura come “Santo protettore” dell’attuale Regno di
Vaticalia, alias Repubblica Pontificia Italiana, che qualcuno si ostina a
chiamare ancora “Italia” laica (forse meglio: laida).
La notizia del nome
Francesco, assunto da Bergoglio, ha suscitato un boato trasversale di tutti i
media, di tutte le televisioni e di tutti i giornali e giornaletti (forse
escluso Topolino), che in uno dei tanti conati di papolatria hanno magnificato
la “svolta epocale” di questo nuovo pontefice, con ciò peraltro sottintendendo,
necessariamente, che il precedente papa fosse una sorta di frammento fecale,
dedito alle ricchezze e agli agi.
Ebbene? quali sono
state le “epocali” svolte impresse dal neo “poverello di Assisi”, che siede sul
trono di Pietro? Risposta: nessuna.
La Chiesa seguita ad
ingrassare succhiando, parassitariamente, le tasse degli italiani (vedi 8 per
mille) ed evitando di effettuare gli esborsi che, al contrario, anche i più
miserabili e pezzenti dei sudditi italiani sono costretti ad effettuare (ICI,
TASI, TARI, rifiuti, acqua, passi carrai etc. etc.). Per altro verso, poi, né
IOR né altri cordoni della Chiesa cattolica si sono mai sbottonati per erogare
qualche briciolo delle loro immense fortune a favore dei poveri, dei
diseredati, degli emigrati, dei migranti. Si può dire, con una circonlocuzione sintetica ma altamente espressiva e comprensibile anche per i
meno acculturati, che non è cambiato un cazzo. Però la RAI TV di Stato ed altri
media asserviti seguitano tranquillamente a diffondere il messaggio che questo Papa
ha impresso una svolta storica per ciò che riguarda la professione di “povertà”
e di “solidarietà” della Chiesa. Enfatizzano la circostanza che il Papa abbia
detto, in uno dei suoi tanti strabilianti messaggi quotidianamente diffusi
durante i Tiggì agli italioti, che “la povertà va combattuta”, che i “migranti
debbono essere soccorsi”, che “i migranti debbono essere accolti e aiutati
economicamente”, ma si disinteressano di riferire che la Chiesa non
contribuisce affatto a spendere nemmeno un briciolo delle sue immense ricchezze per aiutare i poveri
ad uscire dalla povertà e per mettere in mare delle navi che salvino i migranti
che quotidianamente muoiono; No, per carità, la Chiesa “delega” l’ Italia e l’Europa
e compiere queste azioni -che la Chiesa si guarda bene dal fare- e i vari “vaticanisti”
della RAI -pagati dagli italiani- si prodigano da parte loro a diffondere le
strabilianti “parole del Pappa” per sottintendere questo messaggio subliminale: “Vedete
come è grande, buono, saggio e bravo questo Papa, e la Chiesa cattolica che
egli comanda”?
Ovviamente gli
italioti (che sono una particolare porzione della popolazione di nazionalità
italiana) abboccano, anche perché la loro ottusità è stata ed è tale da aver
giustificato -e di seguitare a giustificare- tutti i crimini perpetrati dalla
Chiesa, cioè di quella che ho avuto l'onore di definire in due pubbliche udienze come la più grande associazione per delinquere e la più grande
banda di falsari che mai sia esistita sul Pianeta Terra, che da ultimo ha coperto omertosamente i criminali preti
pedofili per evitare loro il carcere e per proteggere il "buon nome" della Chiesa, nonché gli assassini (vedi i casi di Elisa Claps, Manuela Orlandi, Guerrina Piscaglia,
etc.)
Ebbene, è proprio con
la “faccia come il culo” che è stata diffusa la notizia che
la Guardia di Finanza ha recentemente sequestrato 30 milioni di beni ai
Francescani dell'Immacolata.
Ma come, non ci
avevate detto e strombazzato che i Francescani sono "poverelli" che hanno fatto “voto
di povertà” e che vivono nella povertà?
Ma di quale "cazzo" di "povertà" state
cianciando? Chi cazzo volete prendere per il culo? Un patrimonio di 30
milioni di euro, con “59 fabbricati, 17 terreni, 1 impianti radiofonico e
cinematografico, 5 impianti fotovoltaici dislocati su tutto il territorio
nazionale nonché di 102 autovetture”, sarebbero forse un “patrimonio” da "poverelli francescani”?
Ma andate cristianamente e devotamente “affanculo” -direbbe Grillo- ma non noi, che non intendiamo urtare la suscettibilità del Presidente emerito
Napolitano, che ha sempre caldeggiato i “toni bassi” (perché è così che si
cambiano le cose in Italia).
Mi limito a riportare fedelmente questa notizia che, ovviamente, non ha suscitato l’indignazione degli italioti. D’altro canto, “avere la faccia come il culo” è oramai un connotato talmente diffuso e normale tra gli abitanti del Pianeta che, semmai, può tornare strano e anormale che qualcuno abbia il culo come la faccia.
Mi limito a riportare fedelmente questa notizia che, ovviamente, non ha suscitato l’indignazione degli italioti. D’altro canto, “avere la faccia come il culo” è oramai un connotato talmente diffuso e normale tra gli abitanti del Pianeta che, semmai, può tornare strano e anormale che qualcuno abbia il culo come la faccia.
L'operazione della
Guardia di Finanza sul patrimonio intestato a persone esterne all'ordine che
era stato sottratto al controllo del commissario della Santa Sede
ANDREA TORNIELLI
ROMA
La Guardia di Finanza di Avellino, sotto il
coordinamento del Procuratore capo Rosario Cantelmo, ha eseguito un decreto di
sequestro preventivo di beni immobili e mobili per un valore pari a oltre 30
milioni di euro, attualmente nella disponibilità delle associazioni «Missione
dell’Immacolata» e «Missione del Cuore Immacolato», riconducibili ai
Francescani dell’Immacolata con sede a Frigento, l'ordine fondato da padre
Stefano Manelli e commissariato dalla Santa Sede nel 2013.
L'ipotesi è di truffa aggravata e falso ideologico:
nel mirino degli investigatori ci sono alcuni trasferimenti di proprietà dei
beni, che appartenevano all’istituto religioso, e che sarebbero passati nelle
mani di persone e di associazioni esterne alla struttura religiosa. «Le
articolate indagini sviluppate dalle Fiamme Gialle - afferma un comunicato
della Procura - hanno permesso di svelare una serie di condotte fraudolente
attuate da alcune persone operanti nell’ambito delle associazioni le quali,
nonostante il commissariamento della congregazione dei Frati francescani
dell’Immacolata, hanno proceduto alle modifiche degli statuti delle due
associazioni allo scopo di mantenere il controllo sulle stesse ma anche e
soprattutto sui loro cospicui patrimoni, così da impedire al commissario apostolico
(nel mentre nominato dalla Santa Sede) di esercitare le prerogative che gli
statuti assicurano al governo dell’ordine religioso».
«In particolare, consentendo – continua il comunicato
– l’ingresso di laici nelle compagini associative (laici non vincolati
all’obbedienza verso la gerarchia ecclesiastica, all’epoca e tuttora
rappresentata dal commissario apostolico), si è raggiunto in maniera
fraudolenta il risultato di sottrarre le due associazioni ad ogni forma di
controllo da parte dell’ordine religioso di cui costituiscono da sempre una
diretta espressione. Pertanto il Gip del Tribunale di Avellino, accogliendo la
tesi investigativa e ritenendo suffragata la condotta fraudolenta accertata, ha
emesso il provvedimento cautelare eseguito dalla Guardia di Finanza con il
sequestro preventivo di 59 fabbricati, 17 terreni, 1 impianti radiofonico e
cinematografico, 5 impianti fotovoltaici dislocati su tutto il territorio
nazionale nonché di 102 autovetture per un valore complessivo di oltre 30
milioni di euro».
Sono stati anche sequestrati alcuni conti bancari. I beni sequestrati sono
stati affidati in custodia giudiziale al commissario apostolico che agisce per
conto della Santa Sede, padre Fidenzio Volpi. Il patrimonio sequestrato sarebbe
stato gestito da persone vicine a padre Manelli, che ne avevano ottenuto il
controllo al momento del commissariamento, quando il fondatore era stato
estromesso dalla guida dell'istituto. I nuovi titolari del patrimonio avevano
chiesto la restituzione dei veicoli e di locali nella disponibilità dei frati a
Napoli e a Rocca di Papa. E avevano anche intimato lo sfratto ai Francescani
dell'Immacolata dalla Curia generalizia di via Boccea, utilizzata anche come
studentato. Il 4 ottobre scorso Papa Francesco ha donato un immobile nei pressi
della stazione Termini agli studenti Francescani dell'Immacolata che
frequentano l’Antonianum per la preparazione filosofica e teologica al
sacerdozio.
È possibile che l'affidamento in extremis dei beni dei Francescani
dell'Immacolata a persone esterne servisse a favorire la nascita di un nuovo
istituto d’impostazione liturgica tridentina, dopo i dissidi interni che hanno
portato al commissariamento con una procedura iniziata già durante il
pontificato di Benedetto XVI.
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